Il pranzo alla Foresta di Cervaro tra pezzi autorevoli del centrodestra e del centrosinistra crea un terremoto politico. Bevilacqua e Altrui all'attacco di Leone: "Noi all'oscuro". Mignanelli: "No agli inciuci, Di Rollo e Maccaro si sbrighino". Sebastianelli: "Salera non ha la maggioranza”
“Noi siamo consiglieri di opposizione e continuiamo nel nostro progetto alternativo a quello dell’amministrazione Salera. Siamo ormai quasi a settembre e la campagna elettorale è quindi iniziata. Se la presidente del Consiglio Comunale Barbara Di Rollo e l’assessore Luigi Maccaro intendono far parte del nostro progetto è evidente che debbono prendere ufficialmente le distanze dal sindaco e dall’amministrazione“.
A parlare è il consigliere civico ed ex presidente del Consiglio Comunale di Cassino Massimiliano Mignanelli. Intende mettere i cosiddetti “puntini sulle i” dopo il pranzo alla Foresta di Cervaro: quello nel quale venerdì sono state gettate le condizioni per un’alleanza trasversale, capace di mettere insieme grandi nomi del centrosinistra e del centrodestra alle elezioni comunali di Cassino 2024. Smontando i sogni di vittoria del sindaco uscente Enzo Salera. E quelli del centrodestra che puntava su un progetto politico identitario. (Leggi qui: Lo “strappo della Foresta”: Di Rollo vuole una coalizione anti Salera).
“Ho detto chiaramente alla Di Rollo che non può stare al tavolo con noi e contemporaneamente in maggioranza con il sindaco. Maccaro? Il suo nome è stato fatto, è vero, ma non si è parlato in maniera esplicita di una sua candidatura a sindaco. In ogni caso lo stesso discorso vale anche per lui. Se vuole staccarsi da Salera e costruire un progetto alternativo, il tempo sta per scadere” chiosa Mignanelli.
Leone: “Niente inciuci senza una Di Rollo chiara”
Dopo la notizia pubblicata in anteprima da Alessioporcu.it nel pomeriggio di ieri si è scatenato un terremoto politico. Doveva essere un pranzo segreto e riservato. Tra i consiglieri di opposizione e la presidente d’Aula Barbara Di Rollo, dirigente del Pd e primo sponsor del sindaco Enzo Salera nel 2019. Ora il terremoto si è scatenato tanto nel centrodestra, quanto a sinistra.
Le scosse più forti si avvertono a destra. Il sindaco Salera prova a fingere un certo distacco e non getta benzina sul fuoco, anzi fa il pompiere: “Ho letto l’articolo, non ho nulla da dichiarare in merito“.
Nel centrodestra, invece, soprattutto tra i promotori del comitato delle primarie della città, si crea una certa agitazione. A precisare che non intende fare inciuci è anche il Consigliere Benedetto Leone. Che spiega: “Mi domandano spesso la possibilità di partecipazione di Barbara Di Rollo alle Primarie, ad oggi è impensabile visto che è parte della maggioranza. Ed autorevole esponente della maggioranza saleriana. Qualsiasi dialogo sul futuro della nostra città può partire solo da una sua posizione chiara e netta sul fallimento amministrativo di questi anni di Salera.
“Diversamente i cittadini non capirebbero. E giustamente noi vogliamo preservare la credibilità del progetto politico delle Primarie della Città, che non può ammettere inciuci o accozzaglie”.
Bevilacqua ignorata e felice: “Era un’ammucchiata”
Tuttavia su Benedetto leone (vicesindaco di Carlo Maria D’Alessandro ai tempi della giunta di centrodestra) si scatena l’ira della consigliera di Fratelli d’Italia Michelina Bevilacqua. Che argomenta: “Non sono stata invitata al pranzo tenutosi in località Foresta. Pranzo che – stando ad una foto che li ritrae abbracciati e sorridenti – ha reso alquanto allegri Benedetto Leone e Stefano Tescione, ex assessore di centrodestra in anni lontani, marito della presidente del consiglio comunale, Barbara Di Rollo”.
“La cosa, naturalmente, mi ha fatto piacere. Per diverse ragioni. Tra tutte, la più importante per me. Forse hanno capito che ritengo inaccettabile sedersi ad un tavolo con tradizionali avversari politici. E non per mangiare e bere magari pure in allegria, ma per confezionare un progetto politico che prefigura una ammucchiata che poco ha di politico. Molto invece di assalto alla diligenza, come si dice”
Bevilacqua mette poi nel mirino direttamente Leone. E getta altra benzina sul fuoco: “Non capisco come Benedetto Leone, esponente del centrodestra, eletto nella lista di Mario Abbruzzese, ignorando la propria appartenenza si sieda ad un tavolo. Tavolo finalizzato a mettere in piedi un progetto politico con alcuni di quelli che fino all’altro ieri sono stati i suoi avversari. Di cui ha contrastato quasi tutte le scelte di amministrazione. Ritengo invece che bisogna muoversi in maniera coerente per attivare il tavolo del centrodestra e costruire l’alleanza giusta per contrastare la rielezione di Salera e la vittoria del centrosinistra cassinate”.
Implacabile Imma: “Al tavolo con chi amministra?”
Anche l’attivista Imma Altrui, già responsabile del circolo cittadino della Lega e tra i promotori delle Primarie, mostra rammarico. “È impensabile che promotori del comitato per le primarie, si siedano ad un tavolo con chi ancora oggi amministra, tra l’altro anche male la nostra città. È un richiamo all’inciucio e all’accozzaglia politica, ma soprattutto è un prendere decisioni a nome di un comitato promotore, all’oscuro di questo incontro”.
“Per me non basta semplicemente dimettersi per far parte di un progetto politico appena nato, perché significherebbe accogliere per convenienza chi fino ad oggi non è mai stato d’accordo con la minoranza. Significherebbe accogliere chi non ha mai ammesso fino ad ora la cattiva gestione amministrativa”.
Trupiano difende Leone: “Ora noi più forti”
A difendere Benedetto Leone è invece l’attivista Francesco Trupiano, esponente di centrodestra e tra i promotori del comitato delle primarie. “Il movimento per le primarie si rafforza ancor di più a questo punto. Perché nato appunto per dare un’alternativa a questa Città, alternativa che ora più che mai appare essere imprescindibile alla luce di un’amministrazione autoreferenziale. E che continua a perdere pezzi sul proprio cammino”.
“È la prima volta nella storia di questa Città che un Presidente del Consiglio in carica incontra l’opposizione per capire da questa come fare per cambiare rotta. Per mandare finalmente a casa un governo inconcludente e ormai privo di legittimità. E, aggiungerei, nonostante questa imbarazzante situazione, l’altra vera notizia è che c’è un Sindaco che nonostante tutto gli si sgretoli intorno, non proferisce parola, perché, come è ovvio che sia, non sa cosa dire”.
A gettare altra acqua sul fuoco è Giuseppe Martini, già candidato sindaco del M5S. “Il complottista non è Benedetto Leone. Bensì coloro che stanno tessendo contro la loro stessa maggioranza. Né la disponibilità del Leone – che è un consigliere di opposizione – di incontrare questi complottisti può essere considerata il tentativo di un inciucio. Questo perché ha immediatamente, correttamente e pubblicamente preteso trasparenza, dunque è evidente che sul punto le critiche al Leone sono giustificate solo perché le primarie danno fastidio. Spero che Benedetto Leone e i membri del comitato promotore vadano avanti nel progetto“.
Fdi e Forza Italia tacciono ma non gioiscono
Ne trae invece uno spunto politico l’ex assessore di centrodestra Giuseppe Sebastianelli. Mettendo in fila i numeri, ritiene che “l’incontro avvenuto venerdì tra i consiglieri comunali di minoranza e i dissidenti eletti con il sindaco Salera ha sancito un dato inconfutabile: il sindaco non ha più la maggioranza. E se non fossimo alla vigilia del rinnovo del Consiglio comunale, oggi Salera dovrebbe quantomeno ritirare la delega assessorile a Maccaro e chiedere la sfiducia al presidente d’aula”.
Restano in silenzio i vertici di Fratelli d’Italia e di Forza Italia. Ma secondo quanto si apprende, il pranzo della Foresta non sarebbe stato accolto con entusiasmo. E già si ragiona ad un’alternativa qualora il dialogo tra esponenti di centrodestra e quelli del Pd e dell’attuale maggioranza dovesse decollare.
La coalizione trasversale che ha portato alla vittoria Piergianni Fiorletta a Ferentino, non sembra entusiasmare tutti all’ombra dell’abbazia. Ma la campagna elettorale è appena cominciata, il cammino è ancora lungo. Anzi, lunghissimo…