«Il vento sta cambiando: scommetto ancora sul Pd»

I nuovi sondaggi. Fratelli d’Italia rallenta la corsa. "Ma le Regionali sono un'altra cosa": l'analisi del totem Francesco De Angelis. Gli errori di Conte nel Lazio, le scelte coraggiose del Pd. I giovani, il rinnovamento, le donne, l'apertura ai civici. Gli esempi di Mazzaroppi e Querqui. E Battisti Capolista. La cena della scorsa estate: "Ora canto Jovanotti". Il Congresso, nazionale e regionale. Cosa cambierà. L'appuntamento di giovedì al Fornaci

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

È un totem. Perché sta lì da sempre. Hanno provato a rimuoverlo più di una volta, sostituendolo con un idolo più moderno. Con il risultato che lui è sempre lì. Deve dire grazie alle lettere scritte da Antonio Gramsci durante il carcere. Quelle nelle quali il politologo e giornalista sardo nemico del fascismo insegnava: “Noi siamo una grande forza democratica di trasformazione. E dobbiamo sempre trasformare noi stessi per essere al passo con la società che è in continua evoluzione e che noi ci candidiamo a guidare”. È questa continua evoluzione che ha reso Francesco De Angelis il totem di riferimento di Pensare Democratico, la componente maggioritaria del Pd in provincia di Frosinone.

*

Stefano Bonaccini ha fatto tappa domenica scorsa a Frosinone: che Pd si aspetta Francesco De Angelis dal Congresso?
Stefano Bonaccini

Mi aspetto un Congresso che ci aiuti a definire l’identità politica e culturale del Partito Democratico. In sostanza, a riscoprire la nostra carta d’identità e soprattutto i nostri valori. La politica è passione e senza valori non si va lontano. E certi valori sono nel Dna della sinistra e del Pd. Un partito che è appunto democratico e riformatore. Solidale e attento alle fasce più deboli e nello stesso tempo investa nella ricerca e nella cultura, mettendo in condizione i giovani ad avere un futuro migliore. 

Le correnti sono la tomba dei Partiti o ne sono il motore con la loro capacità di stimolare il dibattito?

Le correnti per un grande Partito sono una ricchezza, perché danno voce alle diverse sensibilità. Ma se il correntismo diventa esasperato così come talvolta è stato in questi anni non va bene, perché a quel punto non siamo più un unico Partito, ma rischiamo di esserne tanti all’interno di uno solo. E poi se si cristallizzano le idee non c’è più dibattito, non c’è più dialettica e non c’è più nemmeno la sintesi. A quel punto viene meno anche il progetto. 

Zingaretti è a Montecitorio e dicono che soffra di solitudine: perché non lo cercano?

A Nicola non rimprovero nulla. Nicola ha governato molto bene la Regione Lazio ed io credo che in questi giorni che sono decisivi per la campagna elettorale noi dobbiamo valorizzare al meglio la sua positiva esperienza di governo. Ora, grazie anche a Zingaretti e alla sua squadra, con Alessio D’Amato si apre una fase nuova fase. Nicola non è solo ma continuerà, anche in Parlamento, ad essere un punto di riferimento importante per il Partito Democratico e per il Paese. 

Alessio D’Amato va in giro e ci mette la faccia, senza big: è un modo per dire che la Regione deve essere sganciata dalla politica nazionale?
Alessio D’Amato (Foto © AG IchnusaPapers)

Il voto delle Regionali è altra cosa rispetto a quello politico. È un voto anche amministrativo e fa bene Alessio a metterci la faccia, perché lui può fare la differenza. Anche perché la sua non solo è una faccia conosciuta, ma è soprattutto una faccia riconosciuta per aver fatto bene l’assessore alla sanità, gestendo l’emergenza Covid in maniera impeccabile e diventando un esempio per tutto il Paese. E quindi il suo è un bel biglietto da visita. 

La scorsa estate Pd e M5S stavano già scrivendo insieme il programma. Conte perché non ha voluto dialogare con il Pd?

L’obiettivo di Conte è sconfiggere il Pd e non la destra. Purtroppo, aggiungo. Questo non va bene ed è stato un errore non proseguire una positiva esperienza di governo, perché i Cinque Stelle hanno governato con noi. E quindi questa scelta non solo è incomprensibile, ma è un regalo al centrodestra che noi, con la nostra vittoria, cercheremo di cancellare.  

Lui dice che è stato il Pd a non rispondere agli inviti del Movimento 5 Stelle. Anzi, la risposta è stata l’annuncio la candidatura di D’Amato.

Io so soltanto che noi abbiamo cercato un’intesa fino all’ultimo minuto e i Cinque Stelle hanno detto no. Oltretutto, se non condividevano il nostro invito potevano loro farci una proposta. L’avremmo sicuramente valutata e avremmo lavorato per costruire le condizioni di un’alleanza. 

Sara Battisti capolista: ci voleva Giorgia Meloni per darvi il coraggio di farvi guidare da una donna?
Francesco De Angelis con Sara Battisti

È una bella scelta quella di Sara e sul terreno della parità di genere il Pd non è secondo a nessuno. Faccio solo due esempi. La legge regionale sul gender gap, siamo stati i primi in Italia a farla; la tampon tax, di cui è prima firmataria proprio Sara Battisti. Non due semplici leggi, seppure importantissime, ma una svolta culturale fondamentale. La scelta di Sara inoltre, al di là del genere, è una scelta che premia il suo lavoro. Detto questo, è bello vedere una donna guidare la lista del nostro Partito

Mauro Buschini non c’è: che effetto le fa? Vi sentite? Cosa è cambiato?

Non è cambiato nulla. Ci sentiamo quasi tutti i giorni e per Mauro c’è oggi una nuova mission. Lui è bravo, sono convinto che farà molto bene e gli faccio i miei migliori auguri. 

Perché avete scelto Libero Mazzaroppi?

Perché è un ottimo sindaco ed è un riconoscimento ai nostri amministratori che hanno governato bene il territorio. E poi Libero è un punto di riferimento non solo per la città di Aquino, ma per Cassino e per tutto il comprensorio sud della nostra provincia.

La candidatura di Querqui è anche un segnale per riaprire il dialogo a Ceccano?

Assolutamente sì. È l’apertura al civismo e il nostro obiettivo è quello di superare finalmente le divisioni. Partire dalla candidatura di Andrea, che considero una bellissima candidatura e fortemente innovativa, è per fare bene alla Regione ma anche e soprattutto per tornare a governare la città di Ceccano. Stiamo gettando un seme. 

Lei ha evidenziato che il Pd vince sempre in rimonta: Badaloni, Marrazzo, Zingaretti sempre contro i pronostici; questa volta cosa vi ha fatto partire in svantaggio?
Libero Mazzaroppi, Sara Battisti e Andrea Querqui

Alla Regione Lazio è stato sempre così. Loro vincono i sondaggi e noi vinciamo le elezioni. E sarà così anche questa volta. Forse siamo stati troppo tempo a discutere tra di noi. Ora però concentriamoci per far diventare Alessio D’Amato presidente della Regione Lazio. 

In estate ha rinunciato alla candidatura alla Camera: per una storia dalla quale finora è emerso nulla e le carte mostrate in tv si sono rivelate false. Era una trappola?

Non lo so, ma non ne voglio più parlare. È storia passata. È stata tutta una montatura, ma la gente ha capito. La gente sa e conosce Francesco De Angelis. Conosce la mia storia ed è questo ciò che conta. Dirò di più. Tutti sanno che io sono un fan di Gianni Morandi, ma stavolta prendo in prestito le parole di Jovanotti e della sua canzone “Penso Positivo”. “Io credo soltanto che tra il male e il bene, è più forte il bene”. 

Sara Battisti e Libero Mazzaroppi hanno detto con chiarezza che Pensare Democratico non ce l’ha con Cassino. Dalle reazioni, il sindaco Salera non ne è convinto. Vuole provare a convincerlo?

La candidatura di Libero è un riconoscimento per tutto il cassinate. Al di là del confronto che anima il Pd, noi siamo e restiamo al fianco di Enzo Salera e della sua giunta

Cosa insegnano le Provinciali vinte da Luca Di Stefano?
La vittoria di Luca Di Stefano

Che non ci sono partite impossibili e che è giusto investire sui giovani. Anche in Provincia nessuno credeva alla nostra vittoria. Ci davano terzi e siamo arrivati primi e questo è un buon auspicio anche per Alessio D’Amato. Insomma, è come se io non credessi che, nonostante i quindici punti di penalizzazione la Juventus non possa arrivare a conquistare un posto per la Champions. 

Chi arriverà primo nel Pd?

Io punto su Sara Battisti. Dico di più ed alzo l’asticella. Prima donna eletta non solo in provincia di Frosinone, ma prima in tutta la regione

I risultati delle regionali come condizioneranno il Partito, a livello provinciale e Regionale?

Il voto peserà, anche sul dibattito interno al Pd. Anche perché la prima cosa da fare è saper leggere il voto degli elettori. Questo è il modo migliore per capire, ascoltare e correggere il tiro laddove è necessario. Il voto è la prova della verità. 

Bruno Astorre non farà di nuovo il Segretario regionale, lei 5 anni fa face un passo indietro contribuendo in modo determinante alla sua elezione. Questa volta?

Questa volta non mi candido. Però in quel dibattito ci saremo. Ci sarò io e ci sarà Pensare Democratico. Perché quella scelta, soprattutto dopo il voto delle Regionali, sarà una scelta importante per il futuro. 

Ora vi preparate alla volata finale. Per dire cosa ed a chi?
Libero Mazzaroppi, Sara Battisti e Andrea Querqui

Io vorrei fare un appello a chi non ha ancora deciso e lo farà in queste settimane. Lo ribadiremo riunendo la nostra comunità domani, giovedì 26 gennaio, alle ore 18 al Fornaci.

Vorrei dire a queste persone ,agli indecisi, ai delusi, di non perdere l’occasione e di non buttare via un’esperienza importante com’è stata quella degli ultimi dieci anni. Dopo la sconfitta alle Politiche rappresenterebbe una buona base di partenza per il futuro.

Però per fare questo dobbiamo mobilitare tutte le nostre energie, metterci passione e utilizzare al meglio il radicamento territoriale del nostro Partito, perché le Politiche sono una cosa e le Regionali un’altra. Cinque anni fa lo stesso giorno abbiamo registrato sei punti di differenza tra il risultato delle Politiche e quello delle Regionali, a conferma che la forza di un gruppo dirigente e dei nostri amministratori si è fatta sentire e ha fatto la differenza. Sono certo che sarà così anche stavolta.