In Emilia Romagna esame senza appello per Sardine e Movimento Cinque Stelle

Foto (c) Imagoeconomica / Marco Cremonesi

Non soltanto la sfida tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni o il duello tra Matteo Salvini e Nicola Zingaretti. Le regionali del 26 gennaio rappresenteranno un test anche per le Sardine, i Cinque Stelle, Meloni e Berlusconi.

Matteo Salvini carica a testa bassa, Nicola Zingaretti risponde colpo su colpo. Inizia la settimana decisiva che porterà alle elezioni regionali dell’Emilia Romagna e i due leader alzano il livello dello scontro al massimo.

Matteo Salvini

In un appuntamento a Cervia, il Capitano della Lega ha detto: «Andrò a processo a testa alta perché ho solo difeso i confini nazionali e voglio vedere la faccia di chi può dirmi “sei un criminale”. Tocca a voi, il 26 gennaio sarà una data da scolpire. È come il referendum tra monarchia e repubblica».

Il segretario nazionale del Pd ha ribattuto a distanza da Imola: “I prossimi anni saranno anni di battaglia politica, economica e sociale. Questa è una regione governata bene e per invadere l’Emilia-Romagna hanno trovato una candidatura debole, se non finta. Talmente finta che non la propongono neanche. Salvini è in Emilia-Romagna perché è cosciente di aver candidato una figura debole. E quindi per i cittadini dell’Emilia-Romagna è in gioco la possibilità di combattere per le proprie famiglie, il proprio futuro, la crescita, il lavoro, l’innovazione, oppure di perdere questa possibilità. Per l’Italia, lo dico da italiano, a noi serve un’Emilia-Romagna che continui a crescere, ad essere un punto di riferimento dei valori e modello di sviluppo”.

Ma in realtà la sfida non è soltanto quella tra Lega e Partito Democratico o tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni. Ci sono altri elementi che possono fare la differenza e che dovranno essere oggetto di valutazione politica. Innanzitutto il risultato del Movimento Cinque Stelle, la principale forza di governo in virtù del 33% del 4 marzo 2018. Se i pentastellati dovessero scendere fortemente sotto il 10%, sarebbe davvero pensabile fare finta di nulla a Roma?

Nicola Zingaretti con Stefano Bonaccini

Quindi le Sardine. E’ evidente che un successo di Stefano Bonaccini porterebbe soprattutto la loro “firma”. Questo è un fatto che dovrà essere considerato non soltanto nell’ambito del centrosinistra, ma in tutta la politica italiana.

Ma non è finita, visto che anche le percentuali di Fratelli d’Italia e di Forza Italia dovranno essere considerate. In Emilia Romagna il risultato sarà importante per tutti.