In serie utile ma pareggia troppo. Lo strano caso del Frosinone

I giallazzurri allungano la striscia positiva (8 risultati) e restano imbattuti in trasferta ma continuano a collezionare le “X”. Sono 9 di cui le ultime 3 di fila. Risultati che stanno frenando la corsa della squadra di Grosso ora scivolata al settimo posto. A Cremona comunque il punto è pesante perché conquistato su un campo difficile

Alessandro Salines

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“Pareggite” o imbattibilità? O entrambe? Quasi un dilemma. Il Frosinone allunga la serie utile (8 i risultati) e fuori casa è senza sconfitte da 9 turni (5 vittorie e 4 pari) tra vecchia e nuova stagione. Una striscia positiva record per i giallazzurri che mai in Serie B erano rimasti così a lungo imbattuti nelle gare esterne. Ma troppi pareggi: 9 in 15 giornate, un primato per il campionato. Gli ultimi 3 addirittura consecutivi di cui 2 tra le mura amiche.

Risultati che numeri alla mano stanno tarpando le ali ai canarini, ora scivolati al settimo posto. Con i 3 punti a partita insomma i pareggi non sono mezze vittorie come erano una volta. Anzi se in teoria una squadra pareggiasse tutte le gare di un qualsiasi campionato difficilmente si salverebbe.

Pareggite o imbattibilità allora? O entrambe?

CI SONO PAREGGI E PAREGGI

Il goal di Charpentier

Il punto conquistato allo “Zini” ha ovviamente un peso diverso da quello arrivato contro il Pordenone. Insomma il pareggio dell’altra sera è un risultato da tenersi stretto su un campo difficile in una sfida d‘alta classifica. (Leggi qui Il Giudizio Universale: Cremonese – Frosinone 1-1).

Abbiamo incontrato un avversario forte – ha confermato il tecnico Fabio GrossoNoi giochiamo sempre per cercare i 3 punti però uscire indenni dallo “Zini” è stato qualcosa d’importante”.

Un punto guadagnato allora come quello contro il quotato Lecce. Stesso discorso contro il Parma, il Brescia e la Reggina. Al contrario di quelli con Pordenone, Cosenza, Alessandria e Perugia che hanno lasciato più di qualche rimpianto. Per Grosso comunque il bicchiere resta mezzo pieno: “Questo è un campionato che ti mette davanti alle difficoltà – ha aggiunto il tecnico giallazzurro – Noi dobbiamo essere bravi a capire che il nostro gruppo si sta formando. Le cose vanno viste con maggiore lucidità ed io cerco di farlo ogni volta”. 

LA CLASSIFICA

Francesco Zampano

Alla fine della quindicesima giornata il Frosinone ha perso terreno: dal quarto posto è sceso al settimo ed è stato superato da Monza, Ascoli e Benevento. La classifica comunque è cortissima con 8 squadre racchiuse in 7 punti (dalla Cremonese a 23 al Brescia a 30).

Una graduatoria indecifrabile e probabilmente ha ragione Grosso che ancora non vuole guardarla e soprattutto commentarla.

È pur vero però che con qualche vittoria in più il Frosinone sarebbe stato a ridosso delle primissime posizioni. Prendete ad esempio il Lecce: i salentini hanno perso solo 1 volta come i ciociari ma hanno 4 punti in più grazie alle 7 vittorie contro le 5 di Zampano e soci. 

SQUADRA POCO BRILLANTE

Fabio Grosso

La sensazione è che nelle ultime 2 partite il Frosinone stia tirando il fiato. Ed infatti non ha pressato con ferocia come aveva abituato in questa stagione.

A Cremona Grosso ha tentato di restituire energie cambiando 5 pedine. Un turnover che ha pagato solo in parte. Oltre al solito Charpentier (7 reti, 6 nelle ultime 6 partite), molto bene Tribuzzi che si candida ad una conferma nella prossima gara contro la Ternana in programma sabato allo “Stirpe”. Il Frosinone ha giocato a strappi.

Per l’allenatore una questione di personalità più che atletica: “Quando abbiamo avuto coraggio siamo stati in grado di mettere in difficoltà la Cremonese – ha sottolineato Grosso – Al contrario quando non siamo andati a cercare i nostri avversari abbiamo concesso palleggio ed occasioni”.

Anche la difesa, pur restando la seconda meno battuta del torneo (13 gol contro i 12 del Pisa), sta mostrando qualche scricchiolio. L’altra ha incassato il secondo gol consecutivo di testa dopo che nelle precedenti 13 partite non ne aveva subito nemmeno uno. Forse c’è un po’ di stanchezza negli interpreti che finora non hanno avuto quasi mai riposo.