La doppia mossa di Salera per dare scacco a Di Rollo

Salera presenta la quarta lista con i fedelissimi della Di Rollo e nasce un nuovo gruppo consiliare: il Pd perde pezzi ma il sindaco allarga la squadra. Leodori: "A Cassino serve unità"

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Prima una lunga discussione a Roma con Daniele Leodori, poi in serata la presentazione della quarta lista a suo sostegno: Enzo Salera nella giornata di ieri ha tracciato la rotta che lo condurrà alle elezioni del 2024. Lo ha fatto dopo le settimane tribolanti che lo hanno visto in aperto contrasto con la presidente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo che lo scorso 25 agosto ha partecipato al famigerato pranzo nella località Foresta a Cervaro con i consiglieri di opposizione; indicando l’assessore Luigi Maccaro come ideale candidato di convergenza al posto di Salera. (Leggi qui: Lo “strappo della Foresta”: Di Rollo vuole una coalizione anti Salera).

Dopo quell’incontro si è scatenato un terremoto in maggioranza: Barbara Di Rollo ha respinto al mittente tutti i sospetti. E lo ha fatto in tutte le sedi naturali del confronto: dal circolo locale del Pd, passando per la Federazione provinciale, fino ad arrivare all’incontro con i vertici regionali. A tutti ha spiegato che lei non si è mai posta in contrapposizione al sindaco Salera: ha sempre votato con la maggioranza, si è impegnata per portare fondi a Cassino, non ha mai palesato divergenze politiche. I rapporti, semmai, si sono incrinati sul piano personale. (leggi qui: Salera-Di Rollo: pari a reti inviolate e dossier in Federazione).

Crescete e moltiplicatevi

Prima Frosinone e poi Roma hanno dato una chiara indicazione: superare le difficoltà e andare uniti alle prossime elezioni comunali. Lo hanno fatto dopo aver preso atto anche di ciò che sta accadendo nel centrodestra: la nomina di Fabio Tagliaferri come commissario del circolo di Fratelli d’Italia sta a significare che il tempo dei litigi è finito e che il centrodestra intende costruire una coalizione per vincere anche a Cassino, la principale roccaforte del centrosinistra in provincia di Frosinone. (Leggi qui: Caos Cassino: Tagliaferri commissario FdI. Di Rollo getta ponti al Pd).

La presidente del Consiglio ha passato il cerino nelle mani del sindaco: continua a lavorare alla sua lista e adesso – a differenza delle settimane scorse – non esclude che la compagine possa andare a rafforzare la coalizione di centrosinistra. (Leggi qui: Di Rollo: “Ho un impegno fino al 2024, poi libera di scegliere”).

Ora il gelido è Salera

Il brindisi tra Volante e Di Rollo

Il sindaco Enzo Salera al momento sembra però disinteressato all’ipotesi. Ora è lui quello freddo nei confronti dell’altra. Non lancia ponti sui fossati scavati in questi mesi. E non ha certo brindato per la nomina di Arianna Volante (assessora da lui defenestrata) nella nuova Segreteria provinciale del Pd: la fedelissima del Segretario Luca Fantini gongola, per lei quella nomina è una sorta di risarcimento politico per lo sfregio subito a Cassino; colpa della diversa posizione assunta dalla sua area e di Barbara Di Rollo alle scorse Provinciali.

Due istantanee fotografano la situazione. Per festeggiare alla sua nomina, Arianna Volante si fa immortalare proprio con Barbara Di Rollo. Il sindaco Enzo Salera non fa alcuna dichiarazioine di felicitazioni o compiacimento. E nemmeno i suoi.

In quelle stesse ore il sindaco non ha però avuto tempo di compulsare lo smartphone, era riunito nel suo comitato impegnato a presentare la sua quarta lista: “Partecipiamo Cassino“.

La quarta lista

Tra i fondatori compaiono l’assessore alla manutenzione Pierluigi Pontone ed i consiglieri comunali Fausto Salera e Daniele Longo. Tutti e tre nel 2019 erano candidati con il Pd ed hanno sostenuto in ticket la candidatura di Barbara Di Rollo.

Il segnale politico è chiarissimo: andare avanti senza curarsi della presidente del Consiglio comunale. Nela piena coerenza con quanto Enzo Salera aveva detto nelle settimane scorse: una parte non secondaria dei voti a Barbara Di Rollo erano arrivati dal ticket che lui ed i suoi fedelissimi le avevano assicurato.Il gruppo che l’ha sostenuta nel 2019 è tutto con noi” continua a ripetere il sindacoi.

Come se non bastasse, della stessa lista farà parte Jole Falese candidata alle Regionali nella civica di Alessio D’Amato. Il sindaco l’aveva sacrificata a febbraio scorso, in fase di rimpasto, proprio per non far torto alla presidente del Consiglio che non vanta ottimi rapporti personali con l’attivista esponente di spicco del cattolicesimo democratico in città. Adesso non intende cedere più nulla, ecco perché non si è preoccupato di schierare Jole Falese.

Ampliamento a sinistra

Enzo Salera, oltre che sul fronte del centrismo si allarga anche a sinistra. Nel quartier generale in via Carducci hanno fatto ieri il loro ingresso Alessandro Varone, esponente di spicco del Psi e Andrea Vizzaccaro, già consigliere comunale e sempre in prima linea sui temi ambientali. 

A voler guardare il bicchiere mezzo vuoto, si evidenzia però anche una spaccatura: da tempo i consiglieri comunali Longo e Salera erano insofferenti al Pd e volevano uscire dal gruppo. La lista presentata con largo anticipo ha dato la possibilità ai due di fuoriuscire mascherando il distinguo come un allargamento: “Si è deciso di costituire un nuovo gruppo –  spiegano i due consiglieri – che parte dall’incontro preventivo con liberi cittadini e attivisti, da sempre impegnati concretamente per il miglioramento della nostra città. Il ruolo del nuovo movimento non sarà soltanto funzionale nel Consiglio Comunale, dove, tra l’altro, conferma e continua convintamente a sostenere il sindaco Salera, l’amministrazione e l’attuale Giunta così come attualmente costituita” ci tengono a dire i due.

Fatto sta che da oggi il Pd non sarà più il primo gruppo consiliare, scende da sette a cinque consiglieri, e passa lo scettro alla lista ‘Salera sindaco’ che vanta un gruppo consiliare di sei persone. “Partecipiamo Cassino” farà valere da subito la sua autonomia anche perché i due consiglieri erano ormai in rotta di collisione con gli altri consiglieri del Pd, e il divorzio ci sarebbe stato in ogni caso. L’amministrazione Salera si rafforza, ma il Pd, senza più due consiglieri, e con il presidente del Consiglio sull’uscio della porta, ne esce certamente ridimensionato. Con meno truppe e senza un condottiero.