Salera-Di Rollo: pari a reti inviolate e dossier in Federazione

L'antefatto che spiega come sia nata la frattura tra i due e gli scenari. È un elemento politico, non personale. Con una costante: il candidato sindaco Dem per Cassino sarà l'uscente

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Poco di personale, molto di politico. Enzo Salera e Barbara Di Rollo hanno ribadito i loro punti di vista nell’incontro in Municipio durante novanta minuti ricchi di contenuti. Soprattutto senza una sola divergenza sulle scelte politiche che l’amministrazione ha compiuto in questi quattro anni.

Scelte complesse come quelle della pedonalizzazione di piazza Diamare e di Corso della Repubblica che portano il timbro anche della presidente del Consiglio e del suo impegno in Regione: è stata proprio la Di Rollo, infatti, a spiegare al sindaco che lei non ha mai votato in maniera difforme dalla maggioranza.

Perché, dunque, si è giunti al punto di una rottura che sembra insanabile?

L’antefatto, gli orologi indietro e il 2021

C’è un antefatto che spiega la rottura. Poco conosciuto, tutto politico. Per capire cosa sta accadendo oggi bisogna riportare indietro gli orologi a due anni e mezzo fa. All’inizio del 2021 Enzo Salera guida Cassino da due anni, ha una maggioranza solidissima e si sta confrontando con la realtà. Cioè: non esistono i sindaci soli al comando, se si vogliono realizzare le cose serve una squadra e più è ampia più consente di salire. Una squadra di assessori? No.

Enzo Salera in quel periodo si rende conto che per centrare i traguardi che con la sua amministrazione si è dato ha bisogno di abili menti giuridiche, capaci di leggere tra le pieghe delle norme e recuperare così fondi dimenticati. Gli servono tecnici allenati nello schivare i cavilli su cui si impigliano le pratiche; occorre quel supporto tecnico e giuridico che può fornire un Partito con i suoi quadri centrali.

Fino a quel momento Enzo Salera non lo ha sfruttato. Perché ha voluto mantenere la sua terzietà tra le due grandi componenti provinciali Pd dell’epoca: quella maggioritaria di Pensare Democratico (Francesco De Angelis – Sara Battisti – Mauro Buschini) e quella minoritaria di Base Riformista (Antonio Pompeo).

Compie un passaggio tutto politico. E bussa al Pd facendo un ragionamento che non è personale ma di prospettiva: Cassino è la città più grande amministrata dal centrosinistra in Ciociaria, fare bene le cose qui significa dimostrare che c’è un buongoverno del centrosinistra, aiutatemi a fare bene le cose.

Barbara chiamata a Roma, la svolta

Il punto di svolta è la chiamata di Barbara Di Rollo a Roma. Le viene affidato il compito da anello di raccordo tra il livello amministrativo regionale e quello comunale al fine di realizzare le grandi opere.

In pratica: Enzo Salera crea le fondamenta e lei segue la costruzione dell’impalcatura sul livello successivo. Insieme portano a finanziamento il progetto che così viene seguito passo dopo passo. Nascono così i grandi lavori che hanno portato a pedonalizzare Corso della Repubblica, trasformare il parcheggio di piazza Diamare in una straordinaria piazza – salotto della città. E rifare tutta una serie di angoli degradati della città rigenerandoli e restituendoli ai cittadini di Cassino.

Tutto funziona. Ma ad un certo punto il motore grippa. Accade quando Enzo Salera ritiene legittimamente di voler avere un maggiore peso nelle scelte politiche del Partito Democratico. E punta a creare – nei fatti – un terzo polo Dem provinciale di matrice interamente Cassinate.

Il terzo polo dem: legittimo ma devastante

Enzo Salera

Legittimo. Ma va ad alterare tutto il dialogo costruito fino a quel momento. E crea moltissimo imbarazzo in Barbara Di Rollo che è stata fino a quel momento l’ambasciatore di Cassino nella stanza dei bottoni del Partito regionale, attingendo a quel patrimonio di preparazione ed intellighenzia. Una alterazione degli equilibri non è contemplata. L’imbarazzo è palpabile.

Tutto nasce da lì. Gli sgarbi, le scortesie personali, i mancati auguri quando lei diventa Consigliere regionale, sono solo scenografia e corollario. Sono superficie di un malessere ben più profondo. Sul piano politico Enzo Salera viene considerato come uno che ha rotto un patto non scritto, in nome del quale tutto il Partito si era messo a disposizione di Cassino attraverso Barbara Di Rollo, per dimostrare che la sintonia porta buongoverno.

Lo “strappo della Foresta” che strappo non è

Benedetto Leone e Stefano Tescione

Perché Barbara Di Rollo il 25 agosto si è seduta al tavolo con consiglieri dell’opposizione per ragionare sul candidato sindaco alternativo a Salera? La chiave di lettura che ha dato al sindaco è diversa. Non è andata a costruire un’alleanza con l’opposizione, non è andata a costruire un terzo polo con il quale spaccare l’amministrazione. Nel confronto con il sindaco la presidente del Consiglio Comunale ha ridimensionato l’enfasi. Se ne fanno tanti in agosto, non era un incontro politico per scegliere il candidato sindaco con i civici e con il centrodestra.

Ha rilanciato: semmai è il sindaco che deve far capire con chi sta, perché una cosa è guidare una comunità e cosa diversa è pretendere la fedeltà cieca ed assoluta, rinnegando tutto il lavoro che l’intera squadra ha fatto per consentirgli di arrivare dove sta.

Una versione, questa, non condivisa dal primo cittadino. Che a dimostrazione della sua sintonia ha ricordato come, nella fase del rimpasto dello scorso mese di febbraio, ha stoppato l’ingresso di Jole Falese proprio per non fare un torto alla Di Rollo.

Fino al 90mo per dirsela chiara e tonda

Luca Fantini

Come una partita di calcio: 90′ sono trascorsi a rivangare tutto ciò che finora si diceva sottovoce ma non era mai emerso in maniera chiara dando vita, quindi, ad una lunga guerra fredda. Volendo usare sempre la metafora calcistica, verrebbe naturale dire che l’incontro è terminato con un pareggio e adesso si va ai supplementari. Perché entrambi hanno concordato che tale situazione non può durare a lungo, soprattutto adesso che la campagna elettorale inizia pian piano ad entrare nel vivo.

Per questo motivo sin da subito verranno fatti dei passaggi con il Partito. Barbara Di Rollo ha chiesto di mettere in chiaro la situazione. E vuole un passaggio con la Federazione Provinciale e con il Partito Regionale. Proprio per evidenziare che non siamo in presenza di dispetti personali ma di divergenze politiche. Sanabili ma dopo un confronto. Barbara Di Rollo ritiene che sia stato Enzo Salera a tradire il percorso sul quale il Pd tutto insieme lo aveva aiutato a scavare il solco.

Ragion per cui verrà fatto un passaggio con i vertici provinciali della Federazione del Pd e si proseguirà ad oltranza. L’impressione è che ci sia la volontà da parte di tutti di arrivare ad una mediazione e ad un chiarimento. Nel quale Enzo Salera preveda quella pluralità che fino ad oggi non ha trovato spazio. Con personaggi Dem che hanno trovato la sua porta sprangata nonostante i segnali di disponibilità al dialogo. Come nel caso del consigliere di opposizione Luca Fardelli.

Qui non c’è da mettere pietre sopra. C’è da spianare strade. La volontà è quella di stare tutti insieme. Ma in un rapporto collegiale e non di subalternità.

Radio Dem: il silenzio che non è inerzia

Sara Battisti

Il Partito fino ad adesso non si è espresso, ma non è certo stato a guardare. Dietro le quinte, nell’ombra c’è stato un sottile e costante lavoro portato avanti dalla timoniera di Pensare Democratico Sara Battisti che guida la componente da quando Francesco De Angelis è stato eletto Presidente Pd del Lazio. Un lavoro di diplomazia nel quale far comprendere a ciascuno le ragioni dell’altro.

La posizione del Pd indicata da Sara Battisti è chiara: non esistono percorsi al di fuori della riconferma di Enzo Salera a Cassino. Per una serie di motivi: primo su tutti, ha lavorato bene, ha rivoluzionato la città. Ha portato (con la collaborazione di tutti e di Barbara Di Rollo in particolare) finanziamenti che non si vedevano a Cassino dai tempi del Dopoguerra. Gli errori? E chi non li commette. Ma in politica – è stato il segnale dato da Sara Battisti – la testa deve avere sempre la precedenza sulla pancia. Enzo Salera totalmente chiuso al dialogo?

Vero: ma è pur sempre uno che parla la lingua del Pd, anche se con un accento differente. Ed in politica è sempre più facile trovare una sintesi con quelli che parlano la tua lingua. Vedasi cosa è accaduto al governo cittadino di centrodestra con Carlo Maria D’Alessandro che parlava tutt’altra lingua di quella della sua maggioranza.

Deadline e delegazione per un incontro

Francesco De Angelis e Daniele Leodori

Anche per questo motivo nell’assemblea che il Pd ha tenuto venerdì pomeriggio, alla vigilia dell’incontro tra Enzo Salera e Barbara Di Rollo, il segretario Romeo Fionda ha riportato un messaggio del segretario provinciale Luca Fantini e della consigliere regionale Sara Battisti. Che confermano il pieno e incondizionato appoggio alla candidatura di Enzo Salera.

Il circolo locale ha individuato una delegazione proprio per incontrare la presidente del Consiglio. Sarà quello il primo incontro dopo il vertice con il sindaco, dopodichè scenderanno in campo i vertici provinciali.

La deadline è segnata: entro il mese di settembre la questione va affrontata in maniera netta senza più far finta di nulla, quale che sia l’epilogo.