La guerriglia di Claudio per costruire l’alternativa a Paola

La sottile strategia del logoramento messa in campo dal centrosinistra. Il rischio di consegnare la città al centrodestra. L'assedio che per ora non può buttare giù il sindaco Paola Villa. Ecco perché

Di Pec in Pec….”Utilizzi a mezzanottte la posta elettronica certificata per chiedere non uno ma due consigli comunali sul futuro dell’istituto comprensivo Vitruvio Pollione e per migliorare la gestione dei tributi del comune di Formia? Bene, ti rispondo con lo stesso strumento, la Pec…”. La consigliera di maggioranza al comune di Formia Emanuela Sansivero è persona scrupolosa e riservata, in 17 mesi di mandato amministrativo solo in due di occasioni, lo scorso maggio, c’è stato chi ha potuto tentare di sollevarle un appunto. 

Espressione della lista civica “Un’altra città”, la dottoressa Sansivero è considerata una “pasdaran” della rivoluzione del sindaco di Formia Paola Villa. Attenta alle forme, allergica alle camarille della politica, estranea alle congiure di bottega e di palazzo, votata all’azione amministrativa da raggiungere nel totale rispetto delle norme, senza cedere ad interpretazioni. Aveva fatto parlare di sé quando fu sorpresa ed immortalata in due circostanze a lasciare l’auto in spazi vietatissimi nel piazzale della stazione ferroviaria della città: luogo raggiunto in ritardo per prendere al volo il primo treno per Roma (dove lavora) probabilmente dopo aver litigato nel suo letto con una radio sveglia.

L’auto lasciata dalla dottoressa Sansivero viene rimossa dall’area di Sosta Vietata

La prima volta fu per aver parcheggiato – ma solo per una mezzoretta – in uno stallo riservato alle automobiliste in dolce attesa. La seconda volta – aspetto eticamente più grave – in uno spazio delimitato dalle strisce gialle e dunque destinato ai diversamente abili. Che l’auto “protagonista” della duplice infrazione al Codice della strada  fosse di proprietà del compagno di vita della dottoressa Sansivero poco cambiò in questa storia tipicamente formiana.

Rimasta in silenzio dopo aver lasciato l’auto nello stallo colorato di rosa, la dottoressa-consigliera Sansivero si riscattò parzialmente alcuni giorni più tardi in occasione della seconda infrazione. Fece ricorso ad una simpatica autoironia. Lasciò volontariamente un foglio su cui appuntò un ‘pizzino’, con la geniale scritta “Sembro incinta”. Con cui replicava “ad un paio detrattori di ultima generazione” e ad alcuni paparazzi impegnati di buon mattino ad immortalarla mentre mollava la macchina e si lanciava verso il treno in partenza.

Alla Sansivero non rimase altro che aprire il portafoglio per liquidare la società addetta alla rimozione dell’auto “fuorilegge” ma anche per chiedere scusa per “la mia leggerezza. Ho sbagliato ed è giusto che paghi – osservò – Dopodiché, l’essere pedinata e maltrattata sui social lo archivierò alla voce “inconvenienti”. Per chi riveste un ruolo di cui andare orgogliosa e serenamente continuerò a svolgere il mio compito di Consigliere Comunale, cercando di ridurre il mio contributo economico alla città in multe per divieto di sosta.”

L’affondo a Marciano

Emanuela Sansivero

E per svolgere il suo compito elettorale la dottoressa Sansivero in questi ore è stata protagonista di un attacco frontale al capogruppo del Pd, Claudio Marciano: “reo” di aver apposto la sua firma (per primo), insieme ai consiglieri della Lega, di Forza Italia, dell’Udc e della lista civica Formia con te”, alle due richieste di consiglio comunale. (leggi qui Due Pec per riunire il consiglio e far saltare il sindaco).

La Sansivero, “Manu” per gli amici, ha deciso di utilizzare finanche la personale Posta Elettronica Certificata per rivolgersi direttamente a Marciano dandogli puntualmente del “Lei”. Si considera “stupita davvero” – come afferma – per aver avuto sinora “sempre piacere nell’ascoltarla, perché ascoltare le sue arringhe è un piacere oggettivo, al di là dei contenuti  condivisibili o meno. Ho sempre avuto stima del suo spasmodico desiderio di conoscenza che lo ha portato molte volte ad essere l’unico o quasi consigliere dell’opposizione che è rimasto presente fino alla fine del consiglio Comunale, l’unico ad argomentare dettagliatamente la propria legittima posizione oppositiva”.

La Sansivero, poi, si avventura nelle complesse strade del diritto sugli Enti Locali: “Come può un ex assessore, nonché ex candidato a Sindaco, non sapere che il Testo Unico che disciplina gli Enti Locali prevede che il Consiglio Comunale si chieda con una proposta di delibera da mettere a votazione o un ordine del giorno da votare e non con due Pec?“.

Non la pensa così però il suo collega di maggioranza, il presidente d’aula Pasquale Di Gabriele. Alla viglia della conferenza dei capigruppo in programma oggi ha cercato di ridimensionare l’isolamento politico-istituzionale in cui si è cacciata la maggioranza Villa. “Tranquilli, non c’è da presentare alcuna proposta di delibera perché in consiglio non bisogna votare nulla. Ci sarà soltanto una discussione che si speri la più costruttiva possibile”. Passo e chiudo.

Il fu assessore poco Smart

Il Consiglio Comunale di Formia

Ma la “pasdaran” preferita del sindaco di Formia ha continuato a censurare questo “feeling” tra il Pd da una parte ed il centrodestra tradizionale. Un dialogo che potrebbe approdare al tentativo di dare una ‘spallata” all’amministrazione civica di Formia.

Mi ha notevolmente sorpreso anche la sua improvvisa distanza dall’opposizione. Distanza mi pare cortissima. Eppure, nella passata amministrazione guidata dal sindaco Sandro Bartolomeo, venne fatto uno strano patto con l’opposizione, la quale votò il bilancio per salvare Bartolomeo! Che cosa è accaduto, si sono raffreddati i vostri rapporti?”.

Un ulteriore affondo a Marciano, con un pizzico di sarcasmo politico, è stato portato relativamente al suo ultimo incarico amministrativo: nell’ultima Giunta di centrosinistra che ha amministrato Formia, Marciano era assessore alla Sostenibilità Urbana e alla Smart City. “Ci può dare qualche informazione relativa ad un finanziamento europeo di un milione e 380mila euro per la famosa Smart city di a Formia? Come sono stati utilizzati quei soldi?  Dove sono, per esempio, i 20 punti Wi-Fi? E i lampioni intelligenti? Non ne abbiamo tracce. Le assicuro che é nostro compito e obiettivo riuscire a trovarle per usufruirne al meglio. L’unica cosa smart a Formia – conclude ironizzando “Manu” Sansivero – pare la memoria. I cittadini purtroppo dimenticano molto velocemente.”

Le traveggole

Claudio Marciano

Marciano non arretra di un millimetro sulla sua decisione. Parteciperà al coordinamento delle opposizioni unite: anche se questo comporterà di dover dialogare con la Lega ed il resto del centrodestra. (leggi qui Un patto tra le opposizioni per sfrattare il sindaco)

Sembra che prima di partecipare al secondo vertice con il centrodestra Claudio Marciano abbia voluto prima un confronto con il totem vivente del centrosinistra formiamo: l’ex sindaco Dem Sandro Bartolomeo. Il quale, al termine di un incontro avuto nel suo studio di neuropsichiatra infantile in via Vitruvio, gli avrebbe dato il via libera.

Marciano però mette in chiaro. “Spallate, accordi trasversali, addirittura mozioni di sfiducia, sono traveggole del buon Saverio Forte, il quale fa bene il suo mestiere di appicciatore di fuoco, ma a cui non posso consentire di stravolgere il senso politico delle azioni della mia coalizione“.

Saranno pure traveggole. Ma la politica è faccenda semplice: o si sta in maggioranza o si sta contro la maggioranza. Tertium non datur: altre posizioni non esistono. Se non c’è l’intenzione di dare spallate ma solo di fare quattro chiacchiere in famiglia, il senso politico delle azioni resta di difficile comprensione.

Claudio Marciano

Come chiave di lettura alternativa resta solo un’altra ipotesi: una parte del centrosinistra che sta con Marciano ha sostenuto al ballottaggio Paola Villa. E prima di prendere in considerazione l’ipotesi di buttarla giù vuole una soluzione concreta. Non certo quella di consegnare la città al centrodestra.

Un’alternativa che al momento non c’è ed è tutta da costruire. E forse è già in fase di costruzione. Nel frattempo si va avanti con la guerriglia amministrativa per mettere in difficoltà la maggioranza in consiglio comunale. Finanche con la decisione di chiedere due sedute consiliari con altrettante Pec: “Il motivo dell’urgenza di questo dibattito è l’assenza ad oggi di una linea politica chiara da parte della maggioranza e, in misura ancora maggiore, l’assenza di un dibattito pubblico e trasparente” spiega Claudio Marciano.

Marciano il dito contro una maggioranza civica che “è risaputamente divisa al proprio interno, e tali divisioni bloccano l’azione amministrativa e rendono la città vittima di un immobilismo drammatico“.

Ricorda la previsione politica fatta due anni fa. “Questa è la fine che fanno le accozzaglie messe in piedi per vincere le elezioni. Tuttavia, i numeri per governare li hanno e se questi mancheranno sarà unicamente per responsabilità loro“.