Un patto tra le opposizioni per sfrattare il sindaco

Secondo vertice del centrodestra, allargato al resto delle opposizioni. Si studia una mozione di sfiducia per disarcionare il sindaco Paola Villa.

Una mozione di sfiducia per far cadere il sindaco di Formia Paola Villa. Il centro destra non esclude più questa possibilità. E ora serra i ranghi per farsi trovare pronto di fronte all’eventualità, numericamente realizzabile, di presentare il documento già in una delle prossime sedute di consiglio comunale.

Il tema è stato affrontato durante il secondo vertice del centrodestra dal giorno della sconfitta di un anno fa. Il secondo incontro dopo quello che ha spianato la strada nei giorni scorsi, sciogliendo i nodi tra i gruppi che nella passata tornata si divisero. (leggi qui Il sindaco ricompatta le opposizioni: vertice per cacciarla).

I temi

Il sindaco Paola Villa

All’ordine del giorno: la possibilità di proporre una mozione di sfiducia nei confronti dell’attuale amministrazione comunale. Ma a patto che tutte le articolazioni del centrodestra formiano mettano prima le loro carte sul tavolo.

È un modo per evitare di ripetere gli errori del 2017 quando l’allora gruppo consiliare di Forza Italia fu protagonista della politica dei due forni: formalmente minoranza ma  a lungo provvidenziale scialuppa di salvataggio dell’amministrazione di centro sinistra del sindaco Sandro Bartolomeo. Sino ad arrivare alla determinazione di staccarle – con sei mesi di anticipo rispetto alla naturale conclusione del mandato – la spina.

La riunione si è tenuta all’indomani di una seduta essenzialmente tecnica del consiglio comunale, presso la sede cittadina della Lega in via Tonetti. Le dimissioni del secondo assessore della Giunta Villa, l’ex delegato ai servizi sociali Giovanni D’Angiò, hanno riproposto la necessità che il centro destra debba farsi trovato pronto di fronte all’eventualità di un collasso dell’amministrazione. (Leggi qui Tempesta per il rimpasto: l’assessore annuncia le dimissioni)

Il disgelo

Un primo risultato  politico è stato conseguito: è stato avviato ad un anno e mezzo dalla disfatta elettorale, il “disgelo” nei rapporti tra i due principali partiti dell’opposizione e dell’intero fronte conservatore: Forza Italia e Lega.

Il sindaco di Formia Paola Villa. Foto © Andrea De Meo

Non sono tutte rose e fiori. Il tavolo era composto dal coordinatore comunale e dal capogruppo consiliare della Lega, Vittorio Pecorino e Antonio Di Rocco, da due dei tre consiglieri comunali di Forza Italia, Eleonora Zangrillo e Gianluca Taddeo (ha dato forfait per inderogabili impegni di lavoro Tania Forte) e dai capigruppo consiliari del Pd e dell’Udc, Claudio Marciano ed Erasmo Picano.

Ma due sedie sono rimaste desolatamente vuote. Le avrebbero dovute occupare i due candidati a sindaco di area alle ultime amministrative, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo e l’ex deputato di Forza Italia Gianfranco Conte.

Le sedie vuote

Il penalista – ora consigliere comunale e provinciale dei Fratelli d’Italia –  aveva comunicato in mattinata alla consigliera Zangrillo la sua impossibilità a presenziare in considerazione dei suoi impegni professionali in Tribunale a Cassino. Ma alcuni messaggi whattsApp, stile indicazioni satellitari, giunti al vertice lo  avevano “individuato” nel centro di Formia.

L’avvocato Cardillo Cupo (a sinistra)

Invece Conte è stato politicamente più tosto. Ha detto: “Se mi dovete chiamare, fatelo sempre e non in base alle vostre convenienze”. Stop della telefonata giunta al capogruppo leghista Di Rocco. Il cinque volte parlamentare azzurro ha fatto fatica a nascondere la sua delusione e amarezza per il fatto di non essere stato invitato lunedì sera al vertice a tre Forza Italia-Lega e Udc.

A nulla sono servite le giustificazioni per il mancato invito al primo incontro: “Gianfrà, non ti abbiamo chiamato perché dovevamo innanzitutto chiarire ruoli e rapporti con Forza Italia – gli avrebbe detto il capogruppo della Lega – Ora che un’azione chiarificatrice è stata compiuta, questo tavolo ha bisogno anche della tua esperienza e del tuo contributo”.

Parole al vento

Sono state parole al vento perché Conte ha preferito tenersi lontano da via Tonetti. Dove un micro segnale (forse) è stato lanciato: dopo la manifestazione di piazza San Giovanni la Lega ha deciso di privilegiare un rapporto politico con lo storico alleato Forza Italia piuttosto che con una lista civica, quella di Conte. Il motivo? Al suo interno ci sono esponenti che non vedono l’ora di tesserarsi con il Carroccio (l’ex assessore alla cultura Udc Amato La Mura). O di partecipare, dopo aver avanzato una specifica richiesta, a questo tipo di incontri (l’ex vice sindaco Dem Maurizio Tallerini, reduce peraltro da una fugace trasferta alla Leopolda Renziana).

L’ex sottosegretario Gianfranco Conte

Conte intanto non ha più impegni parlamentari ma a Roma va un giorno sì ed un giorno pure.

E’ stato confermato un suo incontro con il vice presidente della Camera Ettore Rosato, di Italia Viva. Il padre dell’attuale legge elettorale gli avrebbe proposto un ruolo di primissimo piano: qualcuno sussurra di una possibile nomina nel coordinamento regionale.

Conte ha detto di no alla luce della sua venticinquennale militanza in Forza Italia. Ma si è dichiarato pronto a sostenerne localmente il movimento Renziano affiancandolo alla sua attuale lista civica “Formia con te”. 

Coordinamento delle opposizioni

Il centro destra vuole mostrare gli artigli all’amministrazione Villa ma non vuole mordere da solo. Vuole creare un coordinamento unitario di tutte le opposizioni. Allargandosi anche al centrosinistra. Per questo, venerdì ha invitato al suo incontro il capogruppo del Partito Democratico Claudio Marciano. Il vertice, che doveva essere serale, è stato anticipato all’ora dell’aperitivo perché alle 15 lo attendeva il primo treno per ripartire verso Torino dove insegna all’università.

Claudio Marciano

La sindaca di Formia nei giorni scorsi aveva promosso un primo punto di contatto con il neo segretario e con il neo presidente del Pd Cittadino, Luca Magliozzi e Gennaro Ciaramella. (leggi qui Faccia a faccia con il Pd in municipio: cercasi dialogo per rompere l’isolamento).

Marciano ha partecipato “senza eccessivi problemi“, presso la sede cittadina della Lega, all’incontro  con i colleghi del Carroccio, di Forza Italia e dell’Udc per dar vita ad un nascente coordinamento consiliare delle opposizioni.

Il capogruppo Dem ha confermato di essere pronto a prendere in mano una penna e, qualora si presentasse l’occasione, a firmare una mozione di sfiducia contro l’amministrazione della professoressa Villa  perché “è tutt’altro che costruttiva nei confronti di Formia e delle istanze dei suoi cittadini“. Ma a suo dire, per mettere in difficoltà la maggioranza civica, sarà di fondamentale importanza capire il suo reale orientamento su come intenda risolvere i problemi di Formia.

Un Consiglio per l’imboscata

Marciano ne ha citato diversi: il varo del piano urbano del traffico, il rilancio del commercio, la gestione e manutenzione degli spazi culturali (“a fronte di spese folli di una programmazione che non ha portato sinora nulla“). La maggioranza – sostiene – potrebbe andare in affanno nel momento in cui dovrà partorire una proposta per affrontare e risolvere questo o quel problema.

Il municipio di Formia

È così che ha proposto agli partner delle minoranze di chiedere un consiglio comunale straordinario per discutere del futuro dei quasi 10 milioni di euro concessi dalla Regione e dal Ministero dell’Istruzione per la riconversione dell’istituto comprensivo “Vitruvio Pollione”. “Siamo maledettamente preoccupati perché il tempo passa e la maggioranza non ha una soluzione unitaria – ha aggiunto Marciano – su come investire quei finanziamenti. E se non fa in fretta ad elaborare e ad appaltare quei fondi rischia di restituirli per mera incapacità. Noi dobbiamo scongiurare questa eventualità, il Pd ha avanzato la sua fattibile proposta ed è “opportuno e giusto che se ne parli in consiglio. Ma a governare ci sono loro e loro devono dire e proporre cosa fare per rilanciare la funzionalità del sistema scolastico cittadino“.

Claudio Marciano, infine, ha ribadito come l’amministrazione comunale annaspi, sul piano politico, al suo interno.

Per il capogruppo Dem il sindaco “deve ancora spiegarci perché dopo un primo assessore (Fulvio Spertini) ne ha perso un secondo (Giovanni D’Angiò). Entrambi hanno detto come sia venuto il rapporto fiduciario con la stessa sindaca ed un amministratore serio e responsabile – ha concluso – deve prenderne atto se è vero che il suo unico partito di riferimento sia…davvero Formia“.