La manovra di Salera con la Segreteria nel mirino

I rischi ed i target della strategia di Enzo Salera. Che ha messo nel mirino la Segreteria provinciale Pd. Ma prima deve dimostrare di avere consenso e voti. Attraverso il risultato di Messore il 25 settembre. La sintonia con Leodori, il freddo con Fantini.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Ci ha messo la faccia, continuerà a mettercela. Lo farà anche giovedì 8 settembre, alle ore 17.15 nelle sale dell’Hotel Rocca a Cassino. Il sindaco di Cassino Enzo Salera sarà al tavolo dei relatori. E con lui ci saranno l’ex presidente nazionale del Pd Matteo Orfini (capolista alla Camera nel plurinominale Frosinone-Latina), l’ex assessore regionale Rita Visini (in corsa alla Camera nel collegio uninominale Terracina-Cassino. Soprattutto ci sarà il sindaco di Sant’Ambrogio sul Garigliano Sergio Messore candidato del territorio, colui sul quale ha puntato tutto Enzo Salera.

Sergio Messore è in corsa nel collegio uninominale del Senato Latina-Frosinone. Blindatissimo per il centrodestra, certo come lo sono l’alba ogni mattina ed il tramonto ogni sera: lì è candidato Claudio Fazzone, il senatore che governa Forza Italia nel Lazio e che ha guidato alla vittoria i sindaci in tutti i capisaldi del collegio. Da Gaeta a Formia, passando per Fondi e Itri, Fazzone ha una riserva strategica che gli consente di puntare sulla vittoria con una delle percentuali più robuste in Italia.

Lo scopo di Sergio

Bruno Astorre con Sergio Messore

Allora perché ha scelto la sfida in quel collegio Enzo Salera, il sindaco della città più grande e importante amministrata dal Centrosinistra in provincia di Frosinone? Perché lo ha voluto con tanta convinzione al punto di rifiutare la sua firma sotto alla candidatura di Francesco De Angelis, nonostante fosse compatibile con quella di Messore? E perché ci ha tenuto a sottolinearlo quando è esploso il polverone del Ruberti Gate? (Leggi qui gli aggiornamenti: Carte false dietro alle assicurazioni di De Angelis).

Enzo Salera si gioca molto, se non tutto, sulla candidatura di Sergio Messore. Ci ha messo la faccia e lo sostiene apertamente in campagna elettorale: l’incontro di giovedì lo dimostra. Centrare l’elezione al Senato non è il vero obiettivo: il target è contarsi. Verificare la tenuta dell’asse che ha costruito con i sindaci del Cassinate, dimostrare che ha una forza elettorale e non solo politica. Per battere i pugni sul tavolo il 26 settembre.

Punta a creare un nuovo equilibrio all’intero del Pd provinciale. Un equilibrio nel quale ci sia un ruolo per lui e per l’area del Sud. Non un ruolo da controfigura: uno di primo piano.

Il rischio inverso

Il sindaco Enzo Salera

C’è l’altra faccia della medaglia. Un eventuale Caporetto del suo candidato, condannerebbe Salera a un ruolo marginale all’interno del Pd. Perché in politica le elezioni non si vincono con le chiacchiere, quello che conta sono i voti. E di chiacchiere nel Pd ne sono pieni: hanno bisogno di consensi.

I numeri andranno poi bilanciati con quelli che centreranno i candidati del polo di centro, l’alleanza messa sù da Matteo Renzi e Carlo Calenda. Anche lì ci sono sindaci del territorio E sono scesi in campo con lo stesso scopo di Salera: contarsi e verificare la tenuta della loro alleanza. In questo senso, a Enzo Salera e Sergio Messore non basterà contarsi ma dovranno riuscire a fare argine in modo compatto al rischio di un’onda centrista.

Il Congresso nel mirino

Mauro Buschini ed Enzo Salera

Le elezioni del 25 settembre ed i risultati di Cassino saranno una tappa di avvicinamento. Al prossimo Congresso Provinciale. I rapporti di Enzo con il Segretario provinciale Luca Fantini sono freddi. Altrettanto con la componente maggioritaria, quella di “Pensare Democratico” che esprime i due consiglieri regionali Mauro Buschini e Sara Battisti.

E dopo le Politiche, con l’elezione abbastanza scontata di Nicola Zingaretti alla Camera, inizierà la campagna elettorale per le Regionali. Enzo Salera nelle settimane scorse non ha nascosto la sua sintonia con il vice presidente in carica Daniele Leodori. È uno dei purosangue della scuderia del Segretario regionale Bruno Astorre ma è diventato un candidato trasversale, espressione dei territori dei territori. Su di lui c’è il presidente della Provincia di Frosinone Antonio Pompeo, ci sono molti sindaci di tutte le province. Lo sosteneva anche Francesco De Angelis prima che da Roma Goffredo Bettini e Claudio Mancini tirassero fuori il nome di Enrico Gasbarra.

Il silenzio nel Partito

Matteo D’Aliesio

Quel che appare abbastanza singolare è che di tutto questo nel circolo cassinate del Pd non si parli. Il segretario cittadino Romeo Fionda viene accusato di confrontarsi solo con il presidente, Sergio Marandola, che è anche consigliere comunale del Pd e filo di collegamento con il sindaco Salera. 

Gli altri esponenti della Direzione, a partire dal vice Segretario Matteo D’Aliesio, espressione dei Giovani Democratici, non vengono quasi mai consultati. Il circolo locale è qualcosa che assomiglia sempre più ad una succursale dello studio del sindaco dove a prendere le decisioni importanti sono il primo cittadino ed i suoi più fidati collaboratori.

Sono passati 9 mesi dal congresso cittadino – fanno notare dalla Segreteria cittadina chiedendo l’anonimato per non alimentare polemiche in questa fase – ma il Circolo non ha ancora elaborato una proposta su nulla, non abbiamo ancora una sede. Riceviamo le comunicazioni su WhatsApp, quando non addirittura anticipate dalla stampa, di quel che il Segretario ha deciso con il sindaco. Nei fatti, il segretario del Pd sembra essere Enzo Salera. Lui ha deciso di puntare su Messore, noi siamo stati informati a cose fatte. Non è una cosa normale, in un Partito serio“.

Dopo il 25 settembre ci sarà la resa dei conti.