La sottile vendetta di Lozza: arrangiatevi

Foto: Marco Grimaldi

La Mad comunica alla Regione di non essere interessata ad ampliare la discarica di Roccasecca. E getta nel caos rifiuti la provincia di Frosinone. Che non ha un sito alternativo. La battaglia del sindaco Sacco. “Adesso il mio lavoro è finito”. Il rischio che venga attivato il quinto invaso "Se qualche volontà politica dovesse puntare ancora il dito verso Roccasecca risponderanno i cittadini”

Poche righe. Burocratiche. Formali, come sempre nel linguaggio con la Pubblica Amministrazione. Una frase sola per chiudere un ciclo e vent’anni di storia e polemiche: «Sono sopraggiunte condizioni oggettive e non prevedibili che non consentono di avviare i lavori per la messa in esercizio del quinto bacino». L’imprenditore Walter Lozza ha comunicato alla Regione Lazio che intende rinunciare all’autorizzazione rilasciata lo scorso gennaio per l’ampliamento della discarica provinciale di Roccasecca. Il quinto invaso nel quale mettere ciò che avanza dei rifiuti provinciali una volta lavorati, non gli interessa più.

Il punto sulle indagini

Gli impianti Mad

Una decisione presa dall’appartamento nel quale si trova da qualche settimana agli arresti domiciliari: accusato di avere corrotto la dirigente regionale Flaminia Tosini per rilasciargli le autorizzazioni con cui realizzare la nuova discarica di Roma ed il quinto invaso con cui ampliare Roccasecca.

La stessa Procura della Repubblica di Roma nel frattempo ha chiesto la revoca dei domiciliari per l’accusa di concussione. Perché? La funzionaria regionale ha fatto notare che è difficile sia stata corrotta dai regali fatti dall’imprenditore: scontrini alla mano lei gliene aveva fatti di più costosi. E la procedura con cui ha autorizzato la nuova discarica di Roma? «Non essendo ancora chiusa la conferenza di servizi per il definitivo via libera era già stato deliberato che rientrasse nella assoggettabilità al Via, anziché a una estesa valutazione di impatto ambientale».

La rinuncia di Lozza a Roccasecca

La rinuncia all’ampliamento della discarica di Roccasecca getta nel caos il ciclo dei rifiuti in provincia di Frosinone: sul territorio non c’è un impianto nella quale portare ciò che avanza dalle lavorazioni, dai cicli di recupero dei materiali e dalla trasformazione in combustibile per termovalorizzatore.

Il quarto invaso si è esaurito. Per evitare problemi, in coincidenza della fine dei volumi era stata pianificata l’apertura di un primo sub lotto del nuovo invaso. La Regione Lazio aveva sollecitato l’avvio dei lavori, la Mad di fronte all’indagine non ha ritenuto opportuno toccare più nulla. Non se ne uscirà in maniera facile. Perché l’ente Provincia di Frosinone nei mesi scorsi ha incaricato il Politecnico di Torino di caratterizzare la mappa del territorio, con quella mappa in mano la Provincia potrà individuare le aree idonee e trasmetterà alla Regione Lazio l’elenco. A quel punto si potrà decidere. Ma ci vorrà almeno un anno se non due. (Leggi qui Discarica: ripresa immediata dei lavori a Roccasecca. Solo sulla carta).

I lavori sul quinto invaso

E ora dove si porta l’immondizia? È un problema anche per la Regione Lazio. Che fino ad oggi aveva trovato una soluzione tampone: gli scarti fino a questa mattina sono finiti nelle discariche di Viterbo e Civitavecchia, applicando le stesse tariffe agevolate che venivano applicate a Roccasecca, mettendo di tasca propria i soldi per il trasporto nei due siti. Ma è una situazione che non potrà durare a lungo.

Un problema anche per Roma Capitale: fino all’altro giorno mandava a lavorare in provincia di Frosinone una parte dei suoi rifiuti urbani, in quanto non ha abbastanza impianti. Ma senza la discarica si ritorna all’inizio del problema.

La soddisfazione di Sacco

Il sindaco Giuseppe Sacco aveva fatto della chiusura della discarica il pilastro della campagna elettorale. In questi anni ha combattuto in ogni sede giudiziaria, costringendo ben due volte la Presidenza del Consiglio dei Ministri ad occuparsi della questione. Celebra il suo successo pubblicando un panorama della città scattato da Marco Grimaldi e commentando «è un tramonto ma mi piace pensare che per Roccasecca rappresenti l’alba di un nuovo giorno».

I sindaci Giuseppe Sacco, Paolo Fallone e Gioacchino Ferdinandi

Il perché lo spiega nelle prime righe: «Il gestore della discarica ha formalmente rinunciato alla realizzazione del V bacino. L’impianto, che non riceve rifiuti ormai da 20 giorni perché ha esaurito la sua capacità è chiuso. Forse, non riaprirà più. E’ strano, per 4 anni ho sognato di scrivere questo post ed ora che siamo quasi all’epilogo non so cosa dire. Una cosa va detta però: il mio lavoro credo sia terminato».

Giuseppe Sacco sa bene che la parola fine non è ancora scritta. È per questo che dice «A questo punto (visto che il gestore si è tirato indietro) se qualche volontà politica dovesse tirare fuori il coniglio dal cilindro e puntare il dito ancora una volta contro la nostra città dopo tutto quello che abbiamo fatto, visto, letto, sentito e soprattutto subito… spero siano i cittadini a far sentire la loro voce».