La strategia di Alfieri per non morire sull’altare dei due Franceschi

Sgomita, attacca, prende le distanze, scrive e posta su Facebook: Domenico Alfieri, sindaco di Paliano ed aspirante segretario provinciale del Pd continua nella sua strategia. Criticare l’attuale gruppo dirigente, denunciare il dualismo Scalia – De Angelis, per accreditarsi come alternativa. Ma senza avanzare la propria candidatura alla guida del Partito. Perché ha capito che proporre il proprio nome, in questo momento equivarrebbe a candidarsi al sacrificio sull’altare della pacificazione del Pd.

Il dialogo tra i due Franceschi è cosa concreta. Sta andando avanti da mesi. A luglio c’erano state le prime telefonate (leggi qui il precedente) e poi un confronto tra Francesco De Angelis e Francesco Scalia davanti al vice di Matteo Renzi, Lorenzo Guerini (leggi qui il precedente). Ora il ponte con cui collegare il dialogo tra i due fronti interni del Pd ciociaro è posato: ai segnali inviati nei giorni scorsi da Scalia (leggi qui il precedente) ora ha risposto Francesco De Angelis (leggi qui).

I segnali sono chiari. Decifrandoli, si capisce che Francesco Scalia pensa “Mi sta bene chiunque alla segreteria provinciale del Pd ma non Simone Costanzo che è stato un segretario di rottura, non al di sopra delle parti, bensì segretario di una sola parte: quindi ritirate Costanzo e spianiamo la strada per individuare un’intesa.” Ma in politica, quando si tratta, quando si chiede, sullo stesso tavolo si deve anche rinunciare a qualcosa. E Domenico Alfieri sa che se si accredita come il candidato del fronte Scalia è lui la pedina alla quale il senatore potrebbe dover rinunciare come contropartita.

Alfieri lo ha capito ed è per questo che ormai da giorni rilascia dichiarazioni come candidato ma sottolineando di non essere candidato.

L’ultima in ordine di tempo prende di mira l’uscita di Daniela Bianchi “fugge dal PD lamentando un forte disagio politico. Tutto ciò tra il silenzio assordante di tutti e con l imbarazzante dichiarazione al riguardo della nostra Segretaria Provinciale che gli fa gli auguri ed un in bocca al lupo per la nuova avventura senza neanche provare a trattenerla o perlomeno a comprendere le ragioni di tale scelta”. E poi l’attacco anche sul fronte della strategia politica: “Il Gruppo unico alla Provincia, al di là delle tante e belle dichiarazioni e la frenetica ricerca e corsa alla acquisizione della paternità di tale operazione di fatto ancora non c è.. Ed a mio avviso se le cose continueranno così sarà anche difficile costituirlo in quanto i nodi politici da sciogliere sono molti…”

La colpa di tutto?. Manco a dirlo per Domenico Alfieri è della segreteria provinciale. “La Segreteria dove è?” Infine, la presa di distanze sia dall’uno che dall’altro: “Non mi sento di attribuire tale situazione al dualismo dei due Franceschi. . Anche questa storia deve terminare.. ognuno di noi si assuma le proprie responsabilità. . Loro sono gli ultimi a mio avviso a cui potrebbe far comodo tale situazione. . Anche questa sta diventando una scusa per chi invece vive sulle divisioni, lavora affinché esistano e con un Partito forte ed unito non avrebbe spazi in quanto privi di idee e di seguito…”

Il candidato alternativo è servito.