La svolta social di Nicola Zingaretti e l’immobilismo di Forza Italia

Il modo di fare politica è cambiato: i Cinque Stelle spopolano sul web e Lega ha dei militanti fedeli ad un Capitano ultramoderno. Mentre gli “azzurri”, anche in provincia di Frosinone, restano ancorati a schemi che fanno parte dell’archeologia politica e che scoraggiano i giovani.

Nicola Zingaretti ha puntato sui comitati Piazza Grande e sulla piattaforma digitale Piazzaweb.social. (leggi qui Una piazza web, due sfide ed un sampietrino per Zingaretti). Proprio nel pieno della campagna elettorale per la segreteria nazionale del Pd, che si concluderà il 3 marzo con la celebrazione delle primarie.

Ha spiegato Zingaretti: «Un modo di rapportarci al Paese aperto e inclusivo. È questo Piazza Grande, che già vede circa 570 comitati in tutta Italia. Importanti per il congresso del Pd, ma anche per il Paese. Non è una rete per uscire dal Pd ma per mostrare che il Pd può diventare un partito più aperto e più partecipato. Faccio appello a chi voglia a costruire un comitato, serve uno scatto in avanti dell’Italia che vuole cambiare. Noi siamo contro questo governo ma non saremo mai l’opposizione del no».

Il punto è nodale, perché Zingaretti da un lato ha mantenuto l’impostazione di un Partito come i Democrat che fa ancora delle sezioni un punto rilevante. Infatti c’è una prima parte del congresso riservata completamente agli iscritti, che si snoderà da qui a fine gennaio con le convenzioni comunali, provinciali, regionali e nazionali.

Però Zingaretti in un certo senso ha gettato le basi per la modernizzazione di un partito che in queste condizioni non può competere con Lega e Cinque Stelle. A dimostrazione che i congressi tradizionali, basati sul tesseramento, fanno parte dell’archeologia di una politica superata, perdente e perfino antipatica ai cittadini.

Il 4 marzo hanno vinto Cinque Stelle e Lega. I primi hanno una piattaforma come Rousseau, non celebrano congressi, sono completamente digitalizzati e si confontano con schemi fluidi e semplici, basati sui Meetup. Hanno in sostanza un profilo social che si adatta alla perfezione agli elettori del mondo moderno.

La Lega non ha dei semplici tesserati, ma dei veri e propri militanti. Con una struttura gerarchica che non può essere messa in discussione. “Un Capitano, c’è solo un Capitano”. Ed è Matteo Salvini, il quale peraltro sui social è il numero uno a livello mondiale.

Il Partito Democratico comincia a prendere atto che le discussioni infinite, le polemiche rimbalzate continuamente dalla televisione ai giornali e viceversa, non servono più a nessuno. Allontanano gli elettori. Però i Dem hanno anche Giovani molto attivi e militanti di vecchi data agguerriti. Il mix proposto da Zingaretti tra impostazione tradizionale e “sbarco” social è la strada giusta.

In questo quadro Forza Italia discute, anche in provincia di Frosinone, su una stagione congressuale da svolgere attraverso il metodo del tesseramento, voluto da Silvio Berlusconi. Il rischio è quello di scoraggiare definitivamente giovani che vorrebbero un profilo più snello e social.

Il rischio è quello di provocare delle fratture, come in provincia di Frosinone, dove Nicola Ottaviani e Adriano Piacentini non intendono partecipare ad un appuntamento così definito. Soprattutto il rischio è quello di guardare solo alle prossime elezioni (europee) per blindare pochissimi big, tra i quali Antonio Tajani. Senza preoccuparsi invece delle future generazioni, per usare una metafora degasperiana.

Ma perché in Forza Italia non si può provare a cambiare completamente assetti e impostazione, modernizzando il modo di fare politica. Cosa c’è da perdere considerando la perdita di numerosi punti percentuali, sia nel voto reale che nei sondaggi?