La via Di Giulio per il campo larghissimo con Cardinali

La via che parte dal Pd, passa per Luigi Vacana, fa perno su Nello Di Giulio ed arriva a Cardinali. Ragionamenti su un campo larghissimo che si intravede all'orizzonte delle prossime Comunali di Anagni

Paolo Carnevale

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Soltanto pochi accenni. Ma che rischiano di fare parecchio rumore. Soprattutto perché diventano, nel dibattito che sta investendo lo scenario politico anagnino nelle ultime settimane, la conferma che qualcosa di concreto in ballo c’è. Qualcosa che potrebbe modificare in modo sostanziale le composizioni degli schieramenti in vista delle comunali del 2023.

Può essere letta così la breve ma significativa intervista rilasciata nei giorni scorsi dal consigliere Nello di Giulio, esponente di Anagni cambia Anagni, lista civica orientata a sinistra che siede in consiglio comunale tra le fila dell’opposizione.

Un’opposizione, come noto, molto variegata, quella della città dei papi, visto che oltre all’esponente di Anagni cambia Anagni, siedono tra i banchi della minoranza anche Fernando Fioramonti, esponente di Cittatrepuntozero, Sandra Tagliaboschi del Partito Democratico, Valeriano Tasca di CasaPound e Alessandro Cardinali esponente almeno ufficialmente di Fratelli d’Italia, anche se ormai in procinto di realizzare una lista civica, dopo il successo personale alle ultime Provinciali proprio con il Polo Civico.

Il ruolo di Di Giulio

Nello Di Giulio con il resto dell’opposizione

E la strada che porta all’importanza del ruolo di Nello Di Giulio in prospettiva comunali 2023 parte proprio dalla collocazione civica di Cardinali nello scacchiere provinciale; e dal suo rapporto con Luigi Vacana, che da tempo si muove proprio nel senso di realizzare uno schieramento largo, che vada oltre le tradizionali contrapposizioni destra sinistra. Quello che viene ormai definito campo largo

Poiché è nota l’amicizia e la consuetudine che da tempo lega (anche per interessi e collaborazioni culturali in temi non sospetti) Vacana e Di Giulio, l’ipotesi in campo è quella di arrivare, tramite questo rapporto, ad una coalizione anagnina che veda forze di centro sinistra assieme a parte del mondo tradizionalmente conservatore. Come quello di Cardinali appunto.

Un progetto che ha bisogno di superare le tradizionali pregiudiziali di tipo ideologico. Ed è qui che diventa centrale l’atteggiamento di Di Giulio. Che di fronte ad una prospettiva del genere (appunto, un campo largo che vada dal Pd ed affini fino ai conservatori di Cardinali), dice che «quello che è essenziale è mettere al centro gli interessi di una città come Anagni che ha bisogno assoluto di un nuovo sviluppo e di una nuova rinascita».

La via che porta a Cardinali

Vacana e Cardinali

Una prospettiva di fronte alla quale «non esistono sigle di Partito o interessi di parte; esiste soltanto il bene della città». Per evitare equivoci e fraintendimenti, Di Giulio chiarisce che «noi siamo assolutamente civici; siamo disposti a parlare e collaborare con chiunque ha interesse per la nostra città». Anche con la presenza di un uomo certamente ingombrante come può essere Cardinali? «Ripeto: non ci sono, per quanto mi riguarda, pregiudiziali conta solo l’interesse della città».

Tradotto dal politichese: anche se non siamo nella fase operativa (e del resto, correttamente, Di Giulio ha detto che «bisognerà cominciare a lavorare per stilare il programma; solo a questo punto si potrà sapere esattamente chi c’è»), la strada sembra tracciata. E va dritta verso la creazione di uno schieramento molto largo. Che comprenda la parte del centrosinistra di area più istituzionale (del resto, non va dimenticato che, tra gli altri, è stata proprio Sandra Tagliaboschi, alle ultime provinciali, a votare per Cardinali); e che vada fino a destra, magari non quella estrema di CasaPound e di Valeriano Tasca, ma quella più conservatrice. Rappresentata, appunto, da Cardinali. (Leggi qui E Cardinali non benedice il futuro di Natalia).

Una mossa che, in questo senso, consentirebbe anche, nel caso, di puntare a quel pacchetto di voti che fa riferimento alla fascia «ribelle» di Forza Italia. Rappresentata dal consigliere Pierino Naretti. Che, come è noto, da settimane vive ormai un rapporto quantomeno dialettico con il sindaco. Del quale ha più volte detto di non essere disposto a votare a scatola chiusa i provvedimenti portati in Consiglio.