Il pensiero debole e la via della giunta Celentano: o meglio ex Giunta. Perché la nomina strategica di un pezzo forte come Panigutti e l'adesione di Zaccheo a FdI determina un cambiamento che sa di Gattopardo
PENSIERO DEBOLE: L’idea che sta alla base di questa forma di pensiero è che non esiste alcuna possibilità, da parte del pensiero, di affermare o raggiungere una qualsiasi verità stabile o definitiva.
Inizio con riportare la filosofia di Gianni Vattimo, che in politica si traduceva con la quotidianità del vivere e non la memoria del passato e l’idea forte di futuro. Che si completa con la cinica saggezza di Niccolò Machiavelli. Secondo il quale “Gli uomini fanno questo errore , che non sanno porre termini alle speranze loro; ed in su quelle fondandosi, senza misurarsi altrimenti, rovinano”.
A Latina il pensiero debole si è tradotto nella esperienza della ex giunta di Matilde Celentano: si basava proprio sulla idea che “non esiste alcuna possibilità di futuro”. Meglio gestire il presente e ancor meglio se torniamo a come eravamo prima che Coletta rompesse il giocattolo. Perché questo fece Damiano Coletta, medico né di destra né di sinistra né grillino ma due volte sindaco della città battendo il centrodestra e fagocitando il centrosinistra.
Ruppe lo schema. Che la sua succeditrice ha tentato di ricomporre. Ma l’esperimento è imploso tanto che sono tornate le ideologie, il pensiero forte e gli uomini forti.
Il capo di gabinetto e il nome conosciuto
Primo passaggio la nomina a capo di gabinetto di Alessandro Panigutti: se metti un acino di una fragola su un milione di acini di uva diversa, quella uva fragola diventa. Metti Robin Hood al servizio di Giovanni senza terra, quello e non Riccardo Cuor di Leone, ma di Giovanni sparisce pure il nome. La giunta Celentano si fa giunta Panigutti, inevitabilmente. Se camini per strada e tutti conoscono sir Bis e nessuno Giovanni senza terra, chi conta?
Secondo Passaggio: anche Fratelli d’Italia ritorna al pensiero forte. Venerdì 8 settembre (giornata non certo fausta) i fratelli “patrioti” (li sentisse Mazzini e Garibaldi) annunciano l’ingresso di Vincenzo Zaccheo nel Partito.
Ora Zaccheo è la storia della destra pontina: Consigliere regionale, deputato, sindaco di Latina, leader del Movimento Sociale Italiano, di Alleanza Nazionale e dei suoi mille mutamenti. Non è la destra che lo accoglie ma lui che si accolla questa destra. Non è dato che San Marino accoglie l’Italia. Il paragone è iperbolico ma rende.
Un pezzo di storia pontina, pezzo forte
Il ritorno agli “uomini forti”, dopo che la scena era stata presa da quadri, da chi era rimasto con il cerino in mano. In Fratelli d’Italia e in Comune hanno capito che la fortuna è effimera e volubile, serve chi riesce a uscire dalla banalità.
Non è tempo di stupidi che hanno bisogno di essere condotti a prova di stupido.
Ora è tempo di giunta Panigutti con Fratelli d’Italia di Zaccheo, il resto… effimero passato. Nel gioco del su e giù: scendono Nicola Calandrini (commissario di Fdi) e Matilde Celentano (sindaco di Latina).
Cresce la memoria di Redi (Panigutti), la memoria di se stesso (Zaccheo)… Cambia tutto gattopardescamente.