Nicola Ottaviani gela gli eredi (di C. Trento)

Foto: © Stefano Strani

Lo scenario Il sindaco annuncia che resterà in carica per i prossimi tre anni e che completerà il mandato. Poi aggiunge che per scegliere il candidato ci saranno le primarie. Chi le evita non avrà il suo sostegno politico

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Inizialmente aveva pensato di parlare a suocera perché nuora intendesse. Poi però il sindaco Nicola Ottaviani ha deciso di andare dritto al punto. Lo ha fatto a margine della riunione di maggioranza, nella quale si è discusso di diverse delibere amministrative che saranno portate all’attenzione del consiglio comunale nelle prossime settimane.

Tra queste non c’è il tema della realizzazione della moschea, a dimostrazione che l’argomento non è all’ordine del giorno immediato. Ma il messaggio forte e chiaro che Ottaviani ha lanciato è quello che resterà a fare il sindaco per i prossimi tre anni. Traduzione dal politichese: non si candiderà alla Camera e al Senato in caso di ritorno anticipato alle urne.

Come dire: basta con questo dibattito sul “dopo”, su chi sarà il candidato sindaco del centrodestra.

Quindi il secondo “siluro”: Ottaviani ha ulteriormente ribadito che il suo metodo di selezione è uno solo: le primarie. Ergo, chi dovesse decidere di candidarsi a sindaco autonomamente, senza sottoporsi alle primarie, naturalmente può farlo. Ma non avrà il sostegno di Nicola Ottaviani.

Una presa di posizione forte in un momento particolare, perché il dibattito è effervescente all’interno del centrodestra. Ad una candidatura a sindaco puntano in diversi: Carlo Gagliardi (Lega), Danilo Magliocchetti (Forza Italia), Fabio Tagliaferri (Polo Civico). Ma anche il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini. Così come certamente dirà la sua Massimiliano Tagliaferri. E c’è sempre pure Riccardo Mastrangeli.

Il riferimento alle primarie di Nicola Ottaviani non è casuale. Però la sottolineatura di voler terminare il mandato è quella destinata ad incidere maggiormente. Perché tre anni sono un periodo lunghissimo, specialmente nella politica attuale. Senza considerare il fatto che Ottaviani è al secondo mandato: non potrà ripresentarsi, a meno che non scelga di dimettersi prima dei due anni e mezzo, cioè entro la fine dell’anno Scenario complicato, ma comunque nulla si può dare per scontato.

Poi c’è un altro aspetto da tenere in considerazione: non c’è traccia del rimpasto di giunta ipotizzato all’inizio della consiliatura per dare rappresentanza a tutte le liste che hanno eletto un solo consigliere. Naturalmente l’assetto dei gruppi consiliari è molto diverso dal giugno 2017 e questo in un certo senso spiega il ritardo.

Ma c’è pure da considerare che a spingere per un riassetto nell’esecutivo c’è anche il gruppo della Lega, il partito al quale ha aderito Nicola Ottaviani. Lo schema è quello di una nomina ad assessore del capogruppo Enrico Cedrone. Così in consiglio comunale entrerebbe Domenico Fagiolo, coordinatore cittadino.

Anche in questo caso Nicola Ottaviani ha voluto lanciare un messaggio.

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