Ottaviani incombe sul… centrodestra (di C. Trento)

Foto © Stefano Strani

Il sindaco prepara il “dopo di lui”. Alle comunali presenterà delle civiche. E non solo. Nel centrosinistra il 'dopo' rappresenta un problema di pari entità. I nomi ci sono. Ma è il “fuoco amico” la variabile più rischiosa

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

L’equivoco resta sulla sfondo (per ora), ma rischia di condizionare il dibattito politico del dopo Ottaviani. E poco importa se alla fine del secondo mandato da sindaco mancanodueanni e mezzo. Perché nel centrodestra dell’argomento si parla molto e spesso.

Il Consiglio Comunale di Frosinone

L’equivoco è legato al futuro ruolo del primo cittadino nel capoluogo. Non potrà ricandidarsi per la terza volta consecutiva a sindaco, ma questo non significa che non continuerà a dire la sua. Lo farà eccome. Peraltro in modo politicamente “pesante”. Presenterà almeno due liste civiche e ha già indicato nelle primarie il metodo migliore per scegliere il candidato sindaco del centrodestra. Aggiungendo che chi deciderà di proporsi al di fuori delle primarie non avrà il suo sostegno.

La domanda è: il centrodestra si presenterà unito oppure no? La premessa è fondamentale: Nicola Ottaviani potrebbe in futuro essere candidato alla Camera, nelle file della Lega. Ma i tempi saranno importanti. Se questo nuovo scenario si concretizzasse dopo la fine del mandato bis da sindaco, nulla quaestio. Se invece dovessero esserci elezioni politiche anticipate, allora Ottaviani rifletterebbe non poco.

C’è il precedente delle Europee, quando il sindaco ha declinato l’invito. Stavolta è diverso, ma in ogni caso, perfino nell’eventualità di un’elezione a deputato, l’imperativo categorico di Ottaviani sarà quello di mantenere un forte “contatto” con il Comune. E questo potrebbe rappresentare una risorsa o un problema per il centrodestra. Dipende dai punti di vista. È come la storia del bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. In ogni caso la presenza di Ottaviani sarà politicamente ingombrante.

Nicola Ottaviani

Ma chi potrebbero essere i candidati alla successione e in quale tipo di logica e di contesto? Il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini e l’assessore Riccardo Mastrangeli sarebbero naturalmente favorevoli alla celebrazione delle primarie. Così come l’assessore Fabio Tagliaferri, il quale però potrebbe essere tenuto in considerazione pure per una candidatura alle regionali.

Tra i “papabili” c’è sicuramente anche Danilo Magliocchetti, per il quale però le primarie non rappresentano l’unica soluzione possibile. Così come per Gianfranco Pizzutelli, leader del Polo Civico, il qualeha già lanciato l’idea di una coalizione civica perfino trasversale che inizi a ragionare di programmi, con l’obiettivo di arrivare pronta al successivo confronto con i partiti. Matassa intricata quindi.

Quell’effetto Torre di Babele che frena il centrosinistra

Se Sparta piange, Atene non ride. Anche visto dal centrosinistra il dopo Ottaviani è decisamente complicato. A cominciare proprio dalla candidatura a sindaco.

Non che manchino le opzioni possibili tra i consiglieri comunali, ma il “fuoco amico” è in agguato. Il capogruppo del Partito Democratico Angelo Pizzutelli sta mantenendo un profilo basso, ma è chiaro che ad un’opzione del genere pensa. Non fosse altro perché nelle ultime consultazioni è stato costantemente il più votato tra i consiglieri.

Anche Vincenzo Savo è un nome che potrebbe essere tenuto in considerazione: in Comune è in quota alla Lista Cristofari (nella quale è stato eletto), ma in consiglio provinciale fa parte del gruppo del Partito Democratico. Entrambi fanno riferimento all’area Pensare Democratico di Francesco De Angelis.

Sempre nel Pd c’è Alessandra Sardellitti, che però appartiene alla componente Base Riformista di Antonio Pompeo. Ma non è un mistero che tra Angelo Pizzutelli e Alessandra Sardellitti il “gelo” politico sia totale. Per usare un eufemismo.

Poi ci sono le posizioni di Fabrizio Cristofari e Norberto Venturi. Il primo, già candidato sindaco la volta scorsa, potrebbe ritagliarsi un ruolo da “regista” politico. Il secondo invece da tempo appare lontanissimo dal dibattito interno al Partito.

Stefano Pizzutelli

Del centrosinistra fa parte anche Stefano Pizzutelli, leader di Frosinone in Comune: dirà sicuramente la sua per la candidatura a sindaco. Magari in un contesto diverso da quello dei Partiti: nelle ultime settimane ha sottolineato la sua simpatia per il movimento delle Sardine. Particolare da non sottovalutare in prospettiva.

Quindi all’orizzonte ci sono altresì possibili soluzioni esterne al consiglio comunale. A cominciare da quella di Mauro Vicano, ex manager della Asl e già presidente della Saf. Vicano però lavora ad una coalizione di tipo civico, all’i n t e rno della quale il peso dei partiti sarebbe marginale. Infine, il Partito Socialista di Gianfranco Schietroma, che potrebbe avanzare dei nomi in un contesto di centrosinistra.

Bisognerà vedere quali saranno le scelte del Movimento Cinque Stelle, che due anni fa candidò a sindaco Christian Bellincampi. Alla conclusione del mandato di Nicola Ottaviani mancano due anni e mezzo. C’è tempo quindi. Anche se il centrosinistra appare ancora fermo alla sconfitta del 2012.

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