Pd: il congresso può attendere, le candidature eventualmente no

Il partito avrebbe bisogno di un’assemblea vera, nella quale scegliere il prossimo segretario per risintonizzarsi sulle frequenze del territorio. Invece, soprattutto in caso di elezioni anticipate, si parlerebbe solo di posti blindati ed equilibri.

Il Partito Democratico da anni in questa provincia non svolge un’assemblea durante la quale ci si chiarisce anche a muso duro. Al massimo qualche scaramuccia, come quella tra Antonio Pompeo e Sara Battisti qualche mese fa per il Lazio Pride, cioè per il “post” dell’esponente di Fratelli d’Italia Daniele Maura.

Fra l’altro le posizioni sono note. Da una parte Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, dall’altra la componente più centrista e filorenziana di Antonio Pompeo. In mezzo quasi nulla, se non alcuni esponenti non schierati in modo specifico.

Il congresso provinciale non c’è stato, forse si farà in autunno. Ma per fare cosa? La domanda è questa. L’attuale segretario provinciale è Domenico Alfieri, che ora fa parte di Pensare Democratico. Si fa anche il nome di Luca Fantini, responsabile dei Giovani. Si potrebbe “osare” per una donna, ma nessuno in realtà si sta appassionando veramente ad un appuntamento del genere. Perché alla fine tutti sanno che gli esiti si decideranno al di fuori del congresso,  ai tavoli dei big. Come sempre si è fatto.

L’unica variabile vera sarebbe rappresentata dalle elezioni politiche anticipate, che si trascinerebbero dietro anche quelle regionali considerando che Nicola Zingaretti, da segretario del partito, non potrebbe non candidarsi alla Camera. Mauro Buschini e Sara Battisti concorrerebbero di nuovo, resterebbe da vedere su chi punterebbe Antonio Pompeo.

Lo stesso Pompeo proverebbe o no ad ottenere una candidatura alle politiche? Bisogna considerare che sicuramente Francesco De Angelis otterrebbe una designazione blindata. Per il resto, come sempre, sarebbe la segreteria nazionale a definire il quadro. Cioè Nicola Zingaretti. Tenendo conto delle varie “anime”. Però, al di là di ogni scenario, la considerazione da fare è che al Pd provinciale un congresso servirebbe indipendentemente dal futuro segretario.

Servirebbe per riallacciare i fili con la società ciociara, con i lavoratori, con il mondo produttivo, con le forze sociali. Con sé stesso.