Pd, la Terza Via di Enzo Salera

La cena dopo le elezioni a Frosinone. E la riflessione sui risultati. La richiesta di innescare una rigenerazione politica del Pd. Con un ruolo attivo del sindaco di Cassino Enzo Salera. Creando una terza via

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il primo a portarla nel vocabolario della sinistra italiana fu Enrico Berlinguer, all’epoca giovane vice Segretario di Luigi Longo. Il Segretario era infermo e toccò a lui intervenire in quel consesso internazionale. Pronunciò il più duro discorso dei delegati esteri: parlò apertamente di Terza via‘, cioè No al comunismo sovietico e No anche al comunismo cinese; per la prima volta si parlò apertamente di “eurocomunismo”. In pratica: una via nuova da costruire politicamente con l’apporto dei francesi di Georges Marchais e gli spagnoli di Santiago Carrillo

Il sindaco di Cassino Enzo Salera ha nulla di Enrico Berlinguer. E nemmeno i leader delle due principali componenti sul territorio Francesco De Angelis (Pensare Democratico) ed Antonio Pompeo (Base Riformista) hanno gli standing di Marchais o Carillo. Ma in ogni modo oggi Enzo Salera si prepara a varare la Terza Via per il Partito Democratico in provincia di Frosinone.

La Terza Via di Enzo

Roberto Gualtieri con Enzo Salera (Foto: Roberto Vettese)

Né con Pensare Democratico di Francesco De Angelis né con Base Riformista di Antonio Pompeo. Il sindaco di Cassino Enzo Salera intende costruire una Terza Via all’interno della Federazione provinciale del Partito Democratico.

Sin dal 2019 il primo cittadino non si è mai voluto schierare con le due correnti. Ha sempre rivendicato la sua linea dell’autonomia all’interno dello Statuto. Ora il risultato elettorale maturato alle Comunali di Frosinone una settimana fa lo ha convinto ad accelerare. Si prepara a creare l’alternativa alle due grandi correnti.

Ne ha parlato con sindaci ed amministratori del Cassinate: sono molti di loro a spingere. Hanno chiesto ad Enzo Salera uno scatto. Lo hanno fatto nel corso di una cena che si è svolta dopo la conferma del centrodestra nel municipio del Capoluogo. Una vittoria del centrodestra Che – hanno ribadito tutti i presenti – non deve essere letta come una sconfitta del Partito: perché il Pd ha avuto la forza di riunirsi e superare le lacerazioni aperte da oltre dieci anni.

Ma restano in piedi due temi. Il primo: fino a quando reggerà quell’unione; il secondo: non ci sono segnali di alcun genere verso l’unità del territorio. In pratica: il nord della provincia continua a fagocitare il sud.

La via della rigenerazione

La cena dei sindaci

La Terza Via invocata dai sindaci ad Enzo Salera non vuole essere una corrente di rottura. Ma di proposta. Vuole avviare la rigenerazione del Partito. Perché ritengono che abbia ragione l’avvocato Domenico Marzi: le parole dell’ex sindaco di Frosinone sono la loro pietra miliare. A caldo, con le urne ancora aperte, dopo avere telefonato per fare i complimenti al vincitore, Domenico Marzi aveva detto “Il Partito Democratico deve pensare ad una nuova classe dirigente. Perché la novità per i prossimi anni non può essere Domenico Marzi». Di più ancora: “Se ho finito di fare il sindaco 15 anni fa è certo che in queste elezioni sono stato un tappabuchi”. E poi il colpo al cuore: Marzi ha detto che il Pd ha perso il contatto con la sua base. (Leggi qui: La vittoria di Mastrangeli e quella del centrodestra).

Nasce da qui la richiesta di dare vita alla Terza Via. Maturata durante la cena alla quale erano presenti tra gli altri il sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi, quello di Roccasecca Giuseppe Sacco (che viene da una cultura centrista e non di sinistra); il sindaco Simone Costanzo di Coreno Ausonio ed il suo collega Gianni Fantaccione di Castrocielo; il sindaco Valentina Cambone di Colle San Magno e la presidente del Consiglio comunale di Cassino Barbara Di Rollo.

Si è scherzato con Gioacchino Ferdinandi fresco di riconferma a Piedimonte San Germano che ha certificato la rottura insanabile con l’ex presidente del Consiglio regionale Mario Abbruzzese. Quando è arrivato Enzo Salera, che oltre ad essere il sindaco di Cassino è anche il presidente della Consulta dei sindaci del Cassinate, qualcuno tra il serio e il faceto lo ha esortato a dare il battesimo a Gioacchino Ferdinandi ed il suo benvenuto nel Pd.

La spinta insufficiente

Marzi la sera dello spoglio

Il discorso poi si è fatto serio: è stata commentato il risultato di Frosinone. Tutti hanno posto in evidenza un concetto: se quello è il massimo al quale può arrivare il Partito Democratico nella città più importante della provincia significa che la spinta si è esaurita. Anche perché a quel risultato hanno collaborato sia Francesco De Angelis che Antonio Pompeo. Per tutti i commensali, sarebbe ingeneroso attribuirgli la responsabilità del risultato. Ma la riflessione è su una spinta che non è più sufficiente per vincere.

Per questo hanno sostenuto che bisogna creare una terza via. Partendo dal presidente della Consulta dei sindaci del Cassinate: i sindaci di area hanno invitato Enzo Salera a rompere gli indugi. 

Non faccio lo sciacallo

Il primo cittadino di Cassino ha detto di non voler approfittare di un momento di difficoltà. Che non intende compiere azioni di sciacallaggio.

Allo stesso tempo, con fermezza ha spiegato che “un chiarimento con i vertici del Pd è necessario“.

Foto © Roberto Vettese

Anche perché quella cena è solo il punto di caduta d’un dibattito aperto già da settimane. Il pressing su Enzo Salera a prendere le distanze è ormai sempre più forte. È stato anzitutto Fernando Cardarelli, coordinatore della civica “Salera sindaco” ad uscire allo scoperto.

Sui social, commentando l’esito elettorale del Capoluogo e visti i commenti rilasciati da Luca Fantini, Sara Battisti, Francesco De Angelis e Mauro Buschini ha tuonato: “Incredibile! ma dove vivono? È chiaro che il problema sono stati loro: se avessero lasciato libero Marzi, avremmo vinto. Non pensassero di fare la stessa cosa a Cassino tra due anni: state lontani, per favore!“. 

Altri non si espongono pubblicamente, lo fanno in privato. Sulle chat di WhatsApp, prevalentemente. Accuse concrete? Nessuna. Ma tutti avvertono il sindaco facendogli notare che le mosse compiute in questi mesi da Pensare Democratico sono ostili. Quali mosse? Uno dei partecipanti alla chat le ha elencate: la mossa del vice segretario regionale Sara Battisti di indicare Sarah Grieco come referente de Le Democratiche; il recupero di Marino Fardelli con la nomina a Difensore Civico; la spinta dei Giovani Democratici ad avere un ruolo di peso nella Segreteria appena costituita. Lo interpretano come un tentativo di accerchiamento.

Per questo chiedono al sindaco Salera di iniziare a costruire una terza via. Salera temporeggia, spiega che per lui le reazioni a caldo sono sempre le più sbagliate. Ma c’è chi giura che in silenzio e a fari spenti sta già tracciando il cammino per la strada da percorrere: la famosa terza via.

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