“Piacere Gualtieri e non vi manderò più rifiuti”

Per la prima volta il sindaco di Roma ha incontrato i territori che per anni hanno evitato il caos rifiuti nella Capitale. "Stop alle fake news: non stiamo mandando qui le immondizie dell'emergenza malagrotta”. Il piano per il termovalorizzatore. Le conseguenze per le province. Le polemiche tra Lega e Pd. La spinta di Zingaretti

I destini dei rifiuti nel Lazio uniscono Roma e Cassino. Accade nel giorno in cui Nicola Zingaretti imprime una netta accelerata ed impone la procedura d’urgenza alla legge che ridisegnerà l’intero sistema della gestione in tutte le province. Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri va a Cassino ed incontra i sindaci del territorio che per anni ha evitato alla capitale di finire sommersa dalle immondizie, mettendo a disposizione lo stabilimento Saf di Colfelice, la discarica Mad di Roccasecca, il termovalorizzatore Acea di San Vittore del Lazio. A quei sindaci, Roberto Gualtieri dice ‘Mai più‘.

Mai più la Ciociaria usata per trattare le immondizie di Roma. Nemmeno ora che nella Capitale c’è l’emergenza legata all’incendio che ha fermato uno degli impianti di lavorazione a Malagrotta.

Stop alle fake news

Gualtieri alla Consulta dei sindaci (Foto © Roberto Vettese)

Lo dice da subito, alla seconda frase del suo intervento di fronte alla Consulta dei sindaci del Cassinate. I rifiuti legati all’emergenza che si è determinata a Roma con l’incendio ad uno dei due Tmb di Malagriìotta non stanno arrivando agli impianti della provincia di Frosinone. E nemmeno ci arriveranno in seguito: abbiamo trovato altre soluzioni operative

Perché avverte la necessità di fare questa rassicurazione? Perché in provincia di Frosinone ormai il calderone elettorale per le prossime Regionali e Politiche del 2023 ha iniziato a bollire. Ed il centrodestra ha accusato Gualtieri di voler utilizzare gli impianti della Ciociaria per risolvere i problemi di Roma. Facendo né più né meno di quello che per cinque anni ha fatto Virginia Raggi. Il sindaco di Roma dice “Sono solo strumentalizzazioni e fake news le voci che stanno girando in proposito”.

Denuncia la situazione che ha trovato. Catastrofica: “Roma oggi ha meno impianti per il trattamento dei rifiuti di quelli che aveva nel 2013. La Ciociaria invece è un modello: fate la raccolta differenziata in percentuali dalle quali noi siamo ancora molto lontani; avete la Saf che funziona ed è organizzata così bene da averci dato più volte una mano”.

Basta discariche il termovalorizzatore è la soluzione

(Foto © Roberto Vettese)

Qual è la garanzia che i rifiuti romani non torneranno in Ciociaria? Roberto Gualtieri annuncia le linee strategiche che intende impostare. “Investiremo sulla riduzione dei rifiuti. Non vogliamo più fare discariche: a questi ritmi io dovrei fare una discarica nuova a Roma ogni tre anni, consumando suolo ed inquinando con i gas emessi nell’atmosfera”.

La rotta è quella annunciata nelle settimane scorse. “Un termovalorizzatore inquina infinitamente meno di una discarica. Produce corrente elettrica ed acqua calda per le case dei romani e per i loro riscaldamenti. I moderni filtri abbattono a ridosso dello zero le emissioni. E con le ceneri oggi ci si fanno tranquillamente i marciapiedi”. Il riferimento è allo stabilimento Grestone di Roccasecca che ha sviluppato una nuova linea Urban che a Roma sta funzionando.

Il sindaco Enzo Salera appoggia in pieno la scelta ed aggiunge il carico da dodici. Fa proiettare una slide: in quattro anni Roma ha speso oltre 900 milioni di euro per mandare i suoi rifiuti fuori dalla città. Il modernissimo termovalorizzatore di Copenhagen con tanto di pista da sci è costato meno: 600 milioni di euro.

L’occasione dei bandi

Roberto Gualtieri (Foto © Roberto Vettese)

Ma a che punto siamo? Roberto Gualtieri dice che in tre anni intende avere il termovalorizzatore. “Siamo in un momento cruciale. Si sta concludendo la fase dei bandi, della predisposizione dei progetti e dell’assegnazione delle risorse. Si apre la fase decisiva dell’attuazione e ci sono le prime scadenze”.

I progetti sono stati presentati. “Abbiamo partecipato al bando del Ministero della Transizione Ecologica. Quelli sull’economia circolare con dei progetti fondamentali come i biodigestori anaerobici e i centri di raccolta. Ora aspettiamo gli esiti di questo bando. La fase realizzativa dei cantieri sarà intorno al 2023” analizza il sindaco.

Roberta Lombardi ed il Movimento 5 Stelle chiedono una tecnologia differente altrimenti si metteranno di traverso. Gualtieri assicura “Stiamo studiando le tecnologie più innovative per completare questa serie di impianti. Anche con la realizzazione di un distretto dell’economia circolare che utilizzi queste nuove tecnologie”. Cosa ci vuole fare? Il riutilizzo delle emissioni di Co2, viene usato per creare le bollicine delle bevande gasate; c’è poi la produzione di energia pulita; ma anche il riutilizzo delle ceneri per realizzare sampietrini e gres da esterno.

Eterna polemica

Foto: Stefano Strani

Tra oloro che sono in prima fila ad ascoltare Roberto Gualtieri c’è il senatore Gianfranco Rufa della Lega.

Al termine dell’intervento commenta “Incredibilmente il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, assicura che i rifiuti di Roma non arriveranno in provincia di Frosinone. Un’ottima notizia, sperando che sia così. Dunque le province di Latina, a partire da Aprilia, e di Viterbo diventeranno le pattumiere della Capitale? Sarebbe davvero inaccettabile”.

Gli risponde il presidente di commissione regionale Sara Battisti del Partito Democratico. “Grazie al Sindaco di Cassino Enzo Salera per aver convocato la Consulta dei Sindaci alla presenza del Sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Un incontro nato a seguito della notizia di un termovalorizzatore che renderà autonoma la città di Roma nella gestione del ciclo dei rifiuti“.

Che conclude: “È stata anche l’occasione per mettere a tacere le falsità diffuse dal centrodestra in queste ore sull’arrivo dei rifiuti da Roma a seguito dell’emergenza generata dall’incendo al TMB di Malagrotta. Ci dispiace rovinare la festa a chi pensava di costruire su questo tema un argomento di campagna elettorale, ma la differenza tra noi e voi sta nel fatto che noi lavoriamo alle soluzioni, voi invece ad inventare balle”.

Rufa allora aggiunge “il fallimento di Nicola Zingaretti nella gestione dei rifiuti di Roma e del Lazio”. Potrebbe durare in eterno.

L’accelerata di Zingaretti

Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti (Foto Francesco Benvenuti © Imagoeconomica)

Nicola Zingaretti intanto accende il turbo. Vuole andare veloce sull’istituzione degli enti di ambito che dovranno occuparsi della gestione integrata del ciclo dei rifiuti nel Lazio (Egato). È la rivoluzione alla quale si sta lavorando da mesi. (Leggi qui tutti i dettagli: Rifiuti, via all’iter della riforma che farà fuori i Comuni).

Il Governatore del Lazio ha preso carta e penna. Si è avvalso dei poteri previsti dal comma 2 dell’articolo 38 dello Statuto della Regione, il governatore ha scritto una lettera al presidente dell’Aula Marco Vincenzi, attivando la procedura d’urgenza per l’esame da parte del Consiglio della proposta di legge.

Quella proposta è stata approvata dalla Giunta lo scorso aprile. Prevede l’istituzione dei 5 enti chiamati a gestire i rifiuti sui loro territori. Uuno per ciascuna delle 4 province più la Città Metropolitana di Roma, perché coincidenti con i 5 ambiti territoriali ottimali stabiliti dal piano rifiuti approvato nel 2020.

Marco Vincenzi ha risposto a stretto giro fissando per il 4 luglio. Una mossa che ha rotto uno stallo lungo diversi mesi. Già un anno fa il ministero della Transizione Ecologica aveva fatto presente alla Regione che non si poteva perdere altro tempo. E Zingaretti neppure.