Poteri forti e politica, le trame sotto l’albero

Marcello Pigliacelli potrebbe diventare presidente del Consorzio Asi se Francesco De Angelis dovesse concorrere per il Senato?
La sola ipotesi ha fatto rizzare i capelli (espressione naturalmente metaforica) a Nicola Ottaviani. Dopo l’incidente diplomatico del Fornaci, quando due guardie mandate da Pigliacelli stavano per portare via di peso il sindaco (leggi qui il precedente) , Ottaviani si è imposto un obiettivo. Superiore anche alla rielezione: sbarrare la strada a Pigliacelli per quanto riguarda la presidenza della Camera di Commercio del Basso Lazio.

Ottaviani ne ha parlato con l’europarlamentare Antonio Tajani, con il coordinatore regionale Claudio Fazzone, con il consigliere regionale Mario Abbruzzese. “Pigliacelli non s’ha da fare”, ha tuonato. Dicendo: “Meno male che si è schierato con Fabrizio Cristofari, chi lo può ringraziare?”.

Marcello Pigliacelli ha annunciato che non si ricandiderà alla presidenza della Camera di Commercio di Frosinone (leggi qui l’anteprima). Lo ha fatto anche perché sa di avere ormai troppi nemici. Che avrebbero fatto di tutto per sbarrargli il passo. E oltre ai nemici ci sono quelli che non può più considerare amici: con il vicepresidente nazionale di Confindustria Maurizio Stirpe i rapporti sono inesistenti. Il presidente di Federlazio Alessandro Casinelli non ha dimenticato gli “sgarbi” di Pigliacelli all’Asi e al Cosilam.

Giovanni Turriziani, presidente di Unindustria Frosinone, sa che proporre Pigliacelli per la Camera di Commercio di Latina e Frosinone significherebbe far storcere il naso e girare… i pollici a Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria. Non si va in paradiso a dispetto dei santi.

La presidenza dell’Asi potrebbe essere più alla portata, considerando che Pigliacelli dovrebbe avere il sostegno del Pd e della Cna di Giovanni Proia. Non soltanto per una questione di rapporti personali consolidati.

Sulla sua strada però troverà sempre Nicola Ottaviani e Forza Italia. Ma pure … l’altro Pd. Quello di Francesco Scalia, il quale a Pigliacelli la “guerra santa” l’ha scatenata da anni. I due non si sopportano. Francesco Scalia non vuole sentire nemmeno parlare di ipotesi di candidature di Marcello Pigliacelli in quota Pd.

Teoricamente quindi si potrebbe creare un asse politico (Scalia, Abbruzzese, Ottaviani) ma pure imprenditoriale (Curzio Stirpe, Giovanni Turriziani, Alessandro Casinelli) per definire i prossimi assetti degli enti che contano in questa provincia.

Negli anni passati hanno fatto lo stesso Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Marcello Pigliacelli, Giovanni Proia e il solito Mario Abbruzzese: Arnaldo Zeppieri, Giovanni Proia e Francesco De Angelis alla guida dell’Asi, Mauro Vicano sul trono della Saf (dopo aver spodestato l’imperatore Cesare Fardelli), Pietro Zola alla guida del Cosilam.

Il vento potrebbe cambiare. La partita della Camera di Commercio di Latina e Frosinone si giocherà in un secondo momento. Latina è in vantaggio per numero di imprese e per peso politico. Frosinone potrebbe rientrare in gioco con altri protagonisti. Con scelte diverse.

Soprattutto se gli industriali decidessero di fare sentire i loro consigli. Unindustria potrebbe farlo. Ma alle sue condizioni. Con la politica fuori dalle stanze e con un progetto che prescinda dalle poltrone. Altrimenti lo spazio di trattativa sarà tutto nelle mani di Giovanni Turriziani e Alessandro Casinelli. I quali, guarda caso, hanno ottimi rapporti con Nicola Ottaviani e Francesco Scalia.

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