Compagni, si vota sabato e non domenica. Forse.

Lunga discussione ieri sera nella Commissione per il Congresso regionale del Pd. Al centro del confronto sia le liste che la nuova data delle Primarie. Alla fine si è votato per tenerle sabato 1 dicembre e non domenica 2

Le Primarie per l’elezione del nuovo Segretario Regionale del Partito Democratico si terranno sabato 1 dicembre e non domenica 2. È la soluzione alla quale ha lavorato ieri sera fino a tardi la Commissione per il Congresso.

Si è riunita per prendere atto dei problemi organizzativi, emersi nel corso della mattinata: su tutti il regolamento con cui aprire il Pd del Lazio ai giovani ed ai nuovi italiani, in pratica i sedicenni e gli immigrati con permesso di soggiorno.

Ed ha riposizionato di conseguenza la carta del voto, come deciso nella mattinata precedente dai tre candidati Claudio Mancini, Bruno Astorre e Andrea Alemanni. Che avevano raggiunto un’intesa per far slittare di una settimana il voto.

 

Ma ieri sera la discussione si è incancrenita sull’assegnazione dei seggi dopo il voto della Convenzione, finito poi al vaglio dei garanti (leggi qui Il pasticciaccio brutto delle tessere Pd non pagate). Poi ci si è concentrati sull’approvazione delle liste con i candidati all’Assemblea Regionale, l’organismo che dovrà eleggere il Segretario se nessuno dei tre candidati riuscirà a superare il 50% del consenso alle Primarie.

 

Alla fine è stata messa ai voti la data del primo dicembre: sabato. Sempre se prima non ci saranno ripensamenti.

 

Slitta anche il nazionale

Rischia di slittare anche il Congresso Nazionale, quello che dovrà designare il nuovo Segretario. E sul quale sta correndo Nicola Zingaretti.

A determinare uno slittamento ai primi giorni di marzo sono le due tornate di elezioni fissate per febbraio. Infatti, il 10 ci sono le amministrative in vari Comuni italiani, mentre il 24 febbraio si vota per le Regionali.

La data più probabile per il Nazionale è 3 marzo ma c’è chi ipotizza anche il 10.

Sabato si riuniscono i mille delegati dell’Assemblea Nazionale, il parlamentino che ratifica il risultato delle Primarie se un candidato ha superato il 50% dei consensi, oppure vota il nuovo Segretario nel caso in cui nessuno abbia superato il quorum popolare.

L’Assemblea dovrà prendere atto delle dimissioni rassegnate nei giorni scorsi dal Segretario Maurizio Martina ed avviare le procedure per l’indizione del Congresso.

Terminata l’Assemblea, sabato verrà convocata la Direzione: eleggerà la Commissione per il Congresso.

Da sabato, la continuità nel Pd verrà garantita dal presidente Matteo Orfini.