Quadrini e Forza Italia finiscono nel mirino

Non ci stanno. I coordinatori di Fratelli d'Italia e Lega nel Lazio puntano il dito contro Gianluca Quadrini e Forza Italia. Per avere fatto centrare a Luca Di Stefano l'elezione a vicepresidente dell'Upi Lazio. lasciando a piedi la loro candidata

Forza Italia finisce nel mirino. Lega e Fratelli d’Italia non ci stanno. Intervengono i big regionali Claudio Durigon e Paolo Trancassini: non accettano la manovra costruita da Gianluca Quadrini nell’Aula di Palazzo Valentini a Roma. Quella che ha portato a Frosinone la vicepresidenza dell’Unione Province del Lazio per Luca Di Stefano. E la presidenza ad Alessandro Romoli, presidente della provincia di Viterbo (Forza Italia). (Leggi qui: Il capolavoro tattico che porta Romoli – Di Stefano sul tetto dell’Upi).

Alzano la voce i due coordinatori regionali. Fanno capire che la cosa non resterà senza conseguenze. Claudio Durigon dice con chiarezza che “Il centrodestra non è un bus dal quale si sale e si scende a proprio piacimento”. Ancora più diretto Paolo Trancassini: avverte Forza Italia che ci sarà un conto da pagare. E dice: “Questa elezione lascia dei postumi che aumentano le distanze sui territori: più è grande lo strappo e più sarà difficile ricucirlo”.

Il taxi del centrodestra

Claudio Durigon

Su Alessandro Romoli c’era un veto di FdI e Lega. Non tanto perché il presidente della Provincia di Viterbo sia di Forza Italia. Ma perché la sua elezione è avvenuta attraverso un accordio trasversale che li ha lasciati a piedi. (Leggi qui: Cosa c’è dietro il voto di Palazzo Valentini).

Ma proprio quel veto ha spinto Forza Italia a cercare altri alleati in Aula. E vincere la partita.

Ora tuona Claudio Durigon: “Il perimetro del centrodestra è chiaro ed è quello che ha stravinto sia alle politiche sia alle ultime regionali: dal Lazio alla Lombardia fino al Friuli Venezia Giulia. In linea con il buon governo e nel rispetto dell’unità della coalizione, non comprendiamo le alleanze trasversali in occasione dell’elezione dei rappresentanti dell’Unione province del Lazio a discapito del presidente della Provincia di Rieti Roberta Cuneo, sostenuta purtroppo solo dalla Lega e da Fratelli d’Italia, forzando persino il regolamento durante le operazioni di voto”.

Ciò che Durigon dice di non comprendere, in realtà è semplice: Forza Italia ha difeso il proprio fortuno. Esattamente come avrebbe fatto chiunque altro.

Il centrodestra non è un bus dal quale si sale e si scende a proprio piacimento. Vista la volontà del centrodestra di reintrodurre l’elezione diretta per le Province e di ridare centralità agli enti svuotati dal centrosinistra, l’elezione di Alessandro Romoli all’Upi Lazio mina un’alleanza vincente. Com’è possibile preferire il Pd e le forze alternative risultate sconfitte alle ultime elezioni? L’unità del centrodestra deve essere un valore imprescindibile anche sul territorio”.

Ci saranno conseguenze per Forza Italia

Ancora più duro e diretto Paolo Trancassini. Per il coordinatore dei Fratelli d’ìItalia nel Lazio “L’elezione di Alessandro Romoli come nuovo presidente dell’Unione delle Province Italiane del Lazio è un’anomalia rispetto agli equilibri della nostra coalizione. L’unità del centrodestra è un valore che, come tutti i valori e gli ideali, si certifica più nelle difficoltà e nelle sconfitte che non nelle vittorie”.

È troppo facile sedersi ad un tavolo insieme quando si vince mentre è più difficile davanti alle sconfitte. Questa elezione lascia dei postumi che aumentano le distanze sui territori: più è grande lo strappo e più sarà difficile ricucirlo. Per questo ritengo che il clima di festa che si respira in questi giorni non sia una bella pagina della nostra storia, soprattutto se si ha la capacità di guardare avanti senza lasciarsi cadere in tentazione nel quotidiano”.