Il nostro amico Bannon. Trisulti? «Per la Patria preferisco stare con i cattolici conservatori»

Massimo Ruspandini e l'ex ideologo di Donald Trump. Fratelli d'Italia lo considera un amico. E lo invita ad Atreju. «Ma non è un passo verso l'unione con la Lega». Le posizioni sovraniste «Le abbiamo sempre manifestate: no a questa Europa». I corsi di Trisulti «Per la Patria preferisco stare con i cattolici conservatori». La Ue di Tajani: La cosa peggiore per l'Italia.

Non ha mai apprezzato questa Europa «disegnata sulle banche ed i loro interessi anziché sui popoli e le nazioni». Nè gli sono mai piaciute le multinazionali «Amazon o Mc Donald, solo per fare un esempio, ci sta facendo perdere l’identità». E non ha mai visto di buon occhio le ‘aperture’ della Chiesa: «Troppe aperture all’Islam, troppi vescovi filo musulmani».  Per questo al senatore Massimo Ruspandini piace il progetto di Steve Bannon. E ritiene che sarebbe buona cosa l’adesione di Fratelli d’Italia al nuovo movimento The Movement. Che sta contribuendo a mettere a punto la scuola di formazione politica ed ideologica presso la Certosa di Trisulti. (leggi qui A Trisulti il quartier generale del piano per portare i Populisti nel Vaticano)

 

Senatore, la presenza di Steve Bannon ad Atreju sta ad indicare una vostra ulteriore convergenza verso la Lega? 

La presenza di Bannon è la conferma evidente delle nostre convinzioni sovraniste. Le abbiamo sempre esibite con chiarezza e con fierezza. Il ruolo svolto da Bannon al fianco del presidente Trump ha contribuito a sdoganare su scala mondiale queste posizioni. Pertanto è evidente che Bannon sia il nostro interlocutore naturale. Se anche la Lega si riconosce in questo campo sovranista e conservatore la vedo una buona cosa. Ma non significa che noi ci stiamo avvicinando verso qualcuno. Noi non ci siamo spostati di un solo millimetro.

 

A Trisulti si sta preparando una scuola di formazione politica ed ideologica destinata ai leader dei prossimi anni nel campo dei  “cattolici conservatori”, c’è l’adesione del cardinale Burke che è il riferimento della fazione populista, nazionalista e conservatrice dell’intero del mondo cattolico. In sostanza va a contrastare il magistero di papa Bergoglio.

Ho sempre vissuto la deriva mondialista della Chiesa come un problema. Caritas e tanti vescovi sono piegati alle politiche anti identitarie e globaliste che sradicano i popoli e accolgono, senza porsi alcuni temi fondamentali . Ci sono troppi politici che si professano cristiani e praticanti ma non sanno nemmeno di che parliamo: ecco perché c’è bisogno di una solida base culturale ed una radicata formazione. Io non solo un chierichetto e nemmeno un mangiapreti. Ma i risvolti del centrismo italiano sull’economia e sulla società sono devastanti.

 

Quindi sta con Burke e non con Francesco

Sono, modestamente e per volontà degli elettori, un Senatore della Repubblica e non un cardinale. E con il massimo rispetto per entrambe le istituzioni dico che per difendere la mia Patria preferisco stare con i cattolici conservatori.

 

Non teme le conseguenze di un movimento che voglia disarticolare l’Unione europea, sotto il cui ombrello l’Italia è meno debole?

Io tutta questa ‘forza’ dell’Italia stando sotto all’ombrello dell’Ue non credo proprio di averla vista. Semmai il contrario. Non si può negare che, storicamente, le nazioni europee, Francia in testa, siano state sempre le più antitaliane. Lo sono per antonomasia. Proprio per questo sono fermamente convinto che all’Italia convenga tutto, meno che stare sotto alla Francia ed alla Germania, come invece è stato fino ad oggi. Un patto di cui paghiamo le conseguenze.

 

Il vice presidente nazionale di un Partito suo alleato alle elezioni di marzo non la pensa esattamente così: Antonio Tajani, numero 2 di Forza Italia, è un convinto sostenitore dell’Europa.

Io sono innamorato della idea di Europa, madre e patria dei nostri popoli. Temo che
l’Europa dei Tajani sia L’Europa delle banche e dei banchieri che ci ha portato dove siamo: ha ingrassato i loro conti, riempito le loro casseforti, svuotato le tasche degli italiani sfilandogli i loro risparmi. In questa Europa che tanto difendono, non si riscattano e difendono le identità, le nostre tradizioni, la nostra gente.  Qui al centro ci sono i mercati e lo spread, l’alta finanza e l’interesse sul debito. Cose un po’ lontane dall’Europa mitica della nostra Gioventù dei giovani che cantavano Ne usa ne URSS, Europa Nazione!

 

Spera di essere tra i leader che verranno ammessi ai corsi di Trisulti?

Lo dico senza avere la dignità e la pratica.