
Le ultime mosse di Enrico Letta sconcertano gli ex renziani rimasti nei Democrat. Lorenzo Guerini sta riflettendo. Nicola Pellicani: “Non ci serve la parodia del grillismo”. In provincia di Frosinone Antonio Pompeo si sta muovendo in prospettiva. Ma più in generale i Democrat si scoprono orfani di Nicola Zingaretti, quello che li ha riportati alla vittoria.
Base Riformista è spiazzata e adesso sta riflettendo davvero sul da farsi. Perché la svolta a sinistra di Enrico Letta ha sorpreso soprattutto loro. E non solo. Nicola Pellicani, deputato del Pd e figlio d’arte (il padre Gianni fu uno degli esponenti più in vista della corrente migliorista del Pci), su Il Giornale ha parlato della metamorfosi di Enrico Letta.
Spiegando: “Il Pd rischia di implodere. Stiamo mettendo in campo tematiche per attirare i mondi grillini, ma rischiamo di isolarci da tutti gli altri. Anche perché non siamo credibili quando vogliamo interpretare quei mondi: siamo stati fino a ieri l’asse del sistema di governo e ora che ci mettiamo a fare, la parodia del grillismo? Dovremmo sincronizzarci con il presente, il futuro e, invece, guardiamo al passato. Almeno Matteo Renzi lo faceva. Ecco perché la parte più moderata del partito è in sofferenza. Quelli di Base Riformista, io gli parlo, fanno tutti i giorni la macumba a Letta”.
Il disagio ed il rimpianto

Qualche giorno fa il presidente della Provincia Antonio Pompeo, referente di Base Riformista in Ciociaria, ha svolto un webinar con Lorenzo Guerini, ministro della Difesa e leader dell’area degli ex renziani. (Leggi qui). Il disagio c’è anche in provincia di Frosinone. Dove però Enrico Letta c’entra poco, visto che da queste parti è stata la componente Pensare Democratico di Francesco De Angelis a dettare la linea. Sempre. Negli ultimi anni in sintonia con l’ex segretario Nicola Zingaretti.
Forse l’esperienza da segretario del Pd di Zingaretti è stata accantonata troppo in fretta. Sotto la sua guida il Pd ha ricominciato a vincere: in Emilia Romagna, in Puglia, in Campania, in Toscana. Sono state delle conferme? Certo, ma erano situazioni date per perse. Nicola Zingaretti ha teorizzato e poi applicato l’alleanza con i Cinque Stelle. L’unica possibile considerando il dissolvimento del centrosinistra.
Un rimpianto di Base

Enrico Letta è subentrato parlando di anima e cacciavite., ma intanto nei sondaggi il Pd viene affiancato dai Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. E a Roma non è riuscito a far passare la candidatura di Nicola Zingaretti a sindaco. Quella mossa avrebbe dovuto cambiare tutto.
Infine, nel Governo Draghi i Democrat sono secondari. Perciò, anche all’interno di Base Riformista, c’è chi rimpiange Zingaretti segretario.