Se brilla una Stellantis nell’industria di Cassino

Le rassicurazioni arrivate nelle ore scorse da Stellantis sul futuro degli stabilimenti italiani sono proprio quelle che erano attese da tempo. Ora tocca alla politica ed al territorio dare le risposte che l'industria attende

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Se lo dice lui c’è da alzare le mani. Carlos Tavares è portoghese, porta un cognome simile a quello di un celebre allenatore ma guida un altro tipo di squadra. È tra i migliori manager al mondo nel campo dell’Automotive. E’ l’ex amministratore di Renault poi di Psa e ora di Stellantis, un uomo dallo spessore del Marchionne.

È lui ad avere detto oggi tre cose:

  1. Gli stabilimenti italiani di Stellantis non sono a rischio, anzi, verranno tutelati; quindi anche Cassino Plant.
  2. Tutti gli stabilimenti avranno una mission; quindi anche Cassino Plant
  3. I marchi Alfa Romeo e Maserati verranno rilanciati: sono quelli che vengono fatti a Cassino Plant.

Non lo ha detto uno a caso, non lo ha detto al bar.

Significa finalmente una strategia per Fca – Stellantis e quindi per Cassino Plant. 

Tutto risolto? Per niente. Le vere strategie Stellantis sono quelle da qui a qualche anno. Ed è lì che dovremo essere pronti. Con un territorio capace di rispondere ai requisiti che richiede un moderno impianto di quelle dimensioni. Energia a basso costo, manodopera formata nel 4.0. Competenze trasversali. Politiche fiscali che agevolino investimenti, ed assunzioni. (Leggi anche Il futuro di Cassino: Elkann non parla più di Automotive).

Servono strategie industriali per questo Paese. E per Cassino Plant. Non inutili crisi di governo.