Sindaci sotto attacco: ridotti ad esattori anche da questo Governo

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Eletti direttamente dai cittadini (a differenza dei parlamentari) si trovano a dover far ei conti con scelte impopolari: aumento delle tasse o riduzione dei servizi. Anche in Ciociaria dovrebbero fare squadra perché in questo modo si ritroveranno all’angolo.

Il taglio al Fondo di compensazione Imu-Tasi (parliamo di altri 110 milioni di euro in meno) e la percentuale di accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità rischiano di mettere ulteriormente in crisi i bilanci di molti Comuni italiani. Tra i primi a lanciare l’allarme l’assessore al bilancio del Comune di Frosinone Riccardo Mastrangeli, che, con riferimento al capoluogo, ha parlato apertamente di una contrazione di 800.000 euro per l’anno in corso delle risorse a disposizione. (leggi qui «Per tappare le buche di Roma rischiano di mettere nella fossa Frosinone»)

Vuol dire che per far quadrare i conti ci sono soltanto due strade: aumentare le imposte comunali o tagliare le spese e i servizi, specialmente quelli a domanda individuale. Parliamo cioè della mensa, dello scuolabus, dell’assistenza domiciliare, del sostegno alle categoria svantaggiate. Parliamo dei servizi sociali. In entrambi i casi (aumento delle tasse o taglio dei servizi) si andrebbero a toccare i cittadini.

Il ragionamento riguarda tutti i Comuni, non soltanto Frosinone. Magari con dimensioni differenti, ma il punto è lo stesso.

E allora non si può non fare una considerazione generale. A Cassino Carlo Maria D’Alessandro è da mesi sulla graticola per una crisi politica che appare senza sbocchi. Vale la pena fare il sindaco se l’unico mix a disposizione è quello tra bagarre politica e taglio continuo delle risorse a disposizione?

Tanti primi cittadini si sono distinti in questi mesi: Daniele Natalia (Anagni), Giuseppe Morini (Alatri), Roberto De Donatis (Sora), Roberto Caligiore (Ceccano), Simone Cretaro (Veroli), Alioska Baccarini (Fiuggi), Lucio Fiordalisio (Patrica), Anselmo Rotondo (Pontecorvo), Filippo Materiale (Castrocielo), Vincenzo Quadrini (Isola Liri), Marco Galli (Ceprano), Giuseppe Sacco (Roccasecca). Per vicende completamente diverse, politiche o amministrative. Ma in ogni caso tutti uniti dalla necessità di garantire l’amministrazione del quotidiano. Non semplice di questi tempi.

Per non parlare del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, autore di un “modello Frosinone” che il centrodestra ha studiato a lungo sul piano nazionale. Tra qualche mese, oltre che per le europee, si voterà anche per eleggere sindaci e consiglieri di 38 Comuni della Ciociaria. Tantissimi i candidati, grandissima la partecipazione.

Ma forse in sede di riunioni dell’Anci (oggi ne è prevista una con il premier Conte per l’applicazione del decreto Sicurezza), i primi cittadini dovrebbero sollevare il tema delle risorse che continuano ad essere tagliate in modo bipartisan. Per una ragione su tutte. Non è possibile che il ruolo di chi viene eletto direttamente dalla gente (a differenza dei parlamentari) venga ridotto a quello di esattore per conto del Governo.