Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 14 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 14 aprile 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 14 aprile 2022.

TOP

RICCARDO MASTRANGELI

Riccardo Mastrangeli

Ha approcciato la campagna elettorale con l’atteggiamento classico: va dappertutto, incontra i cittadini, partecipa alle manifestazioni, sovrintende alla formazione delle liste e della coalizione, riesce a tenere insieme tutti. E allora? Perché non dovrebbe essere così? Perché il suo avversario Domenico Marzi è ancora concentrato sullo step precedente e sta affrontando in Tribunale una serie di importanti casi legali che sono stati affidati al suo Studio. Questa assenza fisica del competitor dal campo viene accentuata dalla mossa di Mastrangeli che in questo modo dimostra di essere già immerso nella partita della vita, senza altri impegni e ‘distrazioni’.

Nel frattempo sta continuando a svolgere il ruolo di assessore al Bilancio, attraverso il quale in questi anni si è affermato riuscendo a risanare i conti da un deficit di 50 milioni di euro. Sta allestendo una “macchina da guerra” di liste e candidati dando l’impressione di voler vincere immediatamente, al primo turno. Anche questo è un messaggio subliminale: sono vincente, posso farcela da subito. Nella psicologia delle masse è strategico mandare questo genere di input a quella parte di corpo elettorale che per cinque anni non ha seguito le cronache dal Municipio.

Soprattutto c’è un terzo segnale: Mastrangeli sta mettendo mano al programma per i prossimi dieci anni. Significa che è già proiettato al 2027.

Strategico.

ANGELO PIZZUTELLI

Angelo Pizzutelli

Ci sarà un motivo per il quale è sempre il consigliere comunale più votato: Angelo Pizzutelli viene dalla ‘vecchia scuola’ cioè è di quelli che non si ricordano del rapporto con i propri elettori soltanto negli ultimi mesi, ma lo coltivano quotidianamente.

Poteva avanzare la sua candidatura, forte dei numeri raggiunti in questi anni. Non lo ha fatto. Anzi, si è ulteriormente messo a disposizione del Partito Democratico e del candidato sindaco Domenico Marzi. In questi giorni è lui l’ufficiale di manovra del centrosinistra: si sta muovendo sul campo svolgendo il lavoro di organizzazione, cucitura, relazione, che normalmente ci si attende dal candidato sindaco (vedi sopra).

Confida nel ballottaggio perché è sicuro che nell’uno contro uno Domenico Marzi sia imbattibile. È lui ad avere cancellato l’ansia nello schieramento: spiegando che l’obiettivo al primo turno non è quello di arrivare un voto sotto Mastrangeli ma un solo voto sopra al terzo candidato, staccando il biglietto per le Primarie per poi scatenare Marzi.

In questa fase però il suo compito è quello di portare Marzi al ballottaggio. Nell’unico modo che conosce: prendere più voti possibile.

Quota mille

FLOP

LETTA-CONTE

Foto: Imagoeconomica

Il Segretario nazionale del Pd e il presidente del Movimento Cinque Stelle non sono d’accordo. Su nulla: ruolo della Nato, aumento delle spese militari, delega fiscale, riforma della giustizia, alleanza stabile tra i due Partiti.

Enrico Letta e Giuseppe Conte stanno commettendo un errore da sempre fatale quando poi si va alle urne: credere che i cittadini non percepiscano che l’alleanza non esiste.

Finora il Movimento Cinque Stelle non è mai risultato decisivo in qualche competizione: non alle Regionali e neppure alle Comunali. Perché alle Politiche dovrebbe cambiare qualcosa se non si arriva ad un’alleanza vera, passando magari dalla condivisione di proposte pensate per combattere il disagio sociale e per creare posti di lavoro? Per il momento la sensazione è che tra un anno Pd e Cinque Stelle, al massimo, potranno fare un’alleanza elettorale. Che non servirà a nulla.

Disfatta annunciata.

GIANCARLO GIORGETTI

Giancarlo Giorgetti (Foto Andrea Giannetti © Imagoeconomica)

Matteo Salvini si è completamente ripreso la Lega e adesso è lui che si accredita direttamente con il premier Mario Draghi.

Sulla delega fiscale e sulla riforma del catasto ha assicurato la lealtà del Carroccio dicendo di aver avuto ampie rassicurazioni che non aumenteranno le tasse sulla casa e sulle famiglie.

La legislatura non è finita e sicuramente il Capitano tornerà a ribaltare il quadro. Ma intanto è completamente svanito il ruolo del ministro Giancarlo Giorgetti, che era quello di uomo forte della Lega nel Governo. In realtà si è allineato pure  lui alla linea di Matteo Salvini e non potrà più rappresentare un’alternativa per la guida dei lumbard.

Eterno secondo.