Top e Flop, i protagonisti del giorno: giovedì 24 marzo 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 24 marzo 2022.

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo giovedì 24 marzo 2022.

TOP

MAURIZIO STIRPE

Maurizio Stirpe (Foto © Federico Proietti)

Per il vicepresidente nazionale di Confindustria la congiuntura sull’energia, lo smottamento in atto della geopolitica “impongono di ragionare con categorie mentali diverse che non sono più quelle del passato”. (Leggi qui Stirpe: “Più salari? Ucraina e gas cambiano l’orizzonte”).

Si devono cioè ripensare i modelli energetici  dai quali fino ad oggi ci siamo approvvigionati e “ridisegnare la catena di approvvigionamento dei componenti necessari per la produzione, ragionare su mappe del tutto diverse”.

E siccome per la carenza delle materie prime e per l’aumento del costo delle stesse la pressione sulle imprese è veramente insopportabile, “aumentare il costo del lavoro senza un corrispondente aumento della produttività, rischia di creare un cortocircuito che potrebbe avere conseguenze importanti e forse addirittura irreversibili per alcuni settori produttivi”. Tradotto: in questo momento è impossibile.

Sul suo futuro nel CdA del Sole 24 Ore, dove in tanti scatenerebbero una guerra pur di restare: «Il mio compito si è esaurito, dovevamo realizzare un piano che garantisse un futuro al più prestigioso quotidiano economico nazionale. Ci siamo riusciti e soprattutto senza grossi traumi. Restare? Non mi sono mai candidato a niente e qualora ci fosse un largo seguito che mi chiedesse di restare al Sole ribadisco quanto ho detto due anni fa e cioè che non sono d’accordo.» 

Il coraggio di dire cose impopolari.

DOMENICO MARZI

Lo aveva detto in occasione della convention di Nicola Zingaretti a Frosinone: c’è tutto il tempo per costruire una coalizione compatta con una lista del Pd fortissima.

Domenico Marzi conosce benissimo Francesco De Angelis e sa che quando si mette in moto per una campagna elettorale è complicato fermarlo. Ma conosce bene anche il peso del suo cognome nel capoluogo. Accordi che sembravano impossibili sono stati fatti proprio perché il candidato sindaco è lui.

Domenico Marzi primo cittadino lo è stato per nove anni e ha lasciato un’impronta forte. In questo inizio di pre campagna elettorale sta intervenendo su tutti i temi cittadini senza risparmiarsi repliche. C’è una strategia: dimostrare che è lui e soltanto lui l’alternativa al centrodestra guidato da Nicola Ottaviani e Riccardo Mastrangeli.

Strategia studiata a tavolino.

FLOP

SALVINI-CONTE

Incredibile! Dopo tutto quello che si sono detti in occasione del divorzio politico dopo l’esperienza del Governo gialloverde, i due si sono riavvicinati.

Sull’atteggiamento politico che entrambi tengono sulla guerra in Ucraina. Entrambi cauti, entrambi in eccezionale difficoltà quando si tratta di attaccare politicamente Putin, entrambi con un atteggiamento di fastidio nei confronti dell’Unione Europea e della Nato. Entrambi in evidente difficoltà politica all’interno dei rispettivi schieramenti e partiti.

Nel centrodestra, nonostante l’endorsement di Berlusconi a Salvini, resta Giorgia Meloni l’unico leader in ascesa. Nel Carroccio Salvini non è più il Capitano invincibile. Giuseppe Conte non è in sintonia con Enrico letta e nei Cinque Stelle l’ombra di Luigi Di Maio è sempre più ingombrante.

Somma di debolezze.

MARTA CARTABIA

Il ministro Marta Cartabia

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha detto no al divieto per i pubblici ministeri di rilasciare dichiarazioni o fornire notizie alla stampa sull’attività giudiziaria del loro ufficio.

Perché, ha spiegato, è “palesemente irrazionale e in contrasto con il diritto di manifestazione del pensiero dei magistrati”.

Un autentico muro alzato verso il nuovo illecito disciplinare che si estende a tutte le violazioni delle disposizioni sui rapporti con la stampa introdotte dalla riforma sulla presunzione di innocenza. Il Csm ha fatto riferimento a “notevoli criticità anche con riguardo alla garanzia di indipendenza del pm”. Una presa di posizione che complica la riforma del ministro della giustizia Marta Cartabia.

Battuta d’arresto.