Top e Flop, i protagonisti del giorno: mercoledì 16 febbraio 2022

Top e Flop. I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 16 febbraio 2022

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Nicola Zingaretti

Il presidente della Regione Lazio ha individuato precisamente il percorso per la scelta del candidato alla presidenza della Regione del centrosinistra: primarie e Campo Largo. (Leggi qui Zingaretti lancia le Primarie per scegliere il suo erede).

Tra poco più di un anno si voterà e Nicola Zingaretti ha voluto proporre con largo anticipo il metodo. Le primarie consentiranno di tenere unito uno schieramento ampio, che va da Italia Viva di Matteo Renzi fino al Movimento Cinque Stelle di Roberta Lombardi. In effetti la coalizione progressista che c’è alla Regione Lazio è veramente unica in Italia. I nomi per la candidatura sono tutti di alto livello: Daniele Leodori, Alessio D’Amato, Roberta Lombardi, Enrico Gasbarra.

Ma le primarie serviranno in modo principale a tenere tutti dalla stessa parte. Condizione indispensabile per poter puntare al terzo successo consecutivo del centrosinistra allargato.

Stratega.

GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni

In alcuni sondaggi Fratelli d’Italia è al secondo posto, in altri al primo. Giorgia Meloni continua a capitalizzare al massimo il fatto di essere l’unica forza all’opposizione del Governo Draghi, sostenuto da una maggioranza tanto vasta quanto eterogenea.

A pagare il prezzo politico più salato è la Lega di Matteo Salvini, che sta oscillando in una maniera enorme. Soprattutto sul piano politico, visto che ormai è chiaro che l’obiettivo è quello di allargarsi sempre più al centro. Il fatto stesso che un uomo politico del calibro di Dario Franceschini (Pd) dica che una Lega moderata fa bene all’intero quadro è emblematico.

C’è però un vasto mondo di destra che al Carroccio non guarda più e che si sta rivolgendo a Giorgia Meloni, che mantiene il punto con Matteo Salvini e non molla di un millimetro. Intanto nei sondaggi continua a volare.

Strategia perfetta.

FLOP

FICO-TAVERNA

Paola Taverna (Foto Livio Anticoli © Imagoeconomica)

Sono due degli esponenti storici di un Movimento Cinque Stelle che sta vivendo un periodo di enormi fibrillazioni. Lo scontro tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, nonostante la debole tregua armata, sta mettendo duramente alla prova il Movimento.

Ieri il fondatore Beppe Grillo ha fatto sapere che il limite dei due mandati deve restare e che le uniche eccezioni possono essere prese in considerazione per eurodeputati e consiglieri regionali. Ma non per deputati e senatori. Benzina sul fuoco del dibattito interno.

Fra l’altro in questi anni il Movimento ha rinunciato a moltissimi capisaldi iniziali. Il limite dei due mandati taglierebbe fuori tantissimi big: Luigi Di Maio, ma anche Roberto Fico e Paola Taverna. Magari in un momento del genere sarebbe importante provare a tenere unito il fronte interno. Fico e Taverna sono molto influenti. Però finora hanno preferito il silenzio.

In panchina.

TOTI-RENZI-CALENDA

Matteo Renzi e Giovanni Toti (Foto: Alessandro Paris / Imagoeconomica)

Si fa un gran parlare della volontà di ricostruire una grande forza di Centro, ma poi nei fatti quelli che potrebbero farlo non fanno squadra e ognuno tende a farsi sopraffare dalla logica del primo della classe.

Il Governatore della Liguria Giovanni Toti, leader di Cambiamo, è in rotta di collisione con la Lega e lo scontro promette di salire ulteriormente di livello. Non è tanto importante come andrà a finire, quanto capire quali spazi potrà ritagliarsi Toti in una contrapposizione del genere.

Il leader di Azione Carlo Calenda continua ad attaccare un giorno sì e l’altro pure sia il Movimento Cinque Stelle che Matteo Renzi. Quest’ultimo tutto fa meno che cercare strategie e soluzioni per unire un mondo di centro che in questo momento è diviso e litigioso.

I tre moschettieri al contrario.