Lo tsunami Frosinone si abbatte sul Pd. Mentre Mario…

di CARLO A. GUDERIAN
corrispondente da Mosca
United Press

 

 

Le elezioni comunali di Frosinone sono state uno tsunami la cui potenza si comprenderà solo nelle prossime settimane. Tra poco, nulla sarà più come prima.

 

FORZA ITALIA PRIMA
Forza italia diviene il primo partito nella Città di Frosinone ed in Provincia. Cosa c’è di diverso da prima del voto? Tutto. Nel giro di un anno Cassino e Frosinone, i due principali centri economici della Ciociaria, sono passati nelle mani di un governo di centrodestra ‘compatto’.

La parola chiave è ‘compattezza’. L’amministrazione che le urne consegnano a Nicola Ottaviani è solida: la sua lista civica ed il Partito politico nel quale lui milita hanno la maggioranza nella maggioranza. Il resto è frastagliato. Ciò rende il sindaco non ricattabile politicamente. Non potrà essere preso in ostaggio da nessun gruppo.

La stessa solidità che è stata costruita nel governo cittadino di Cassino. Al minimo cenno di dissenso, eccessiva autonomia, voce fuori dallo spartito, è scattata, puntuale, l’epurazione.

Il dato politico è che il Centrodestra è compatto. Per cui si presenterà in maniera granitica alle prossime elezioni nazionali e regionali. La sua potenza di fuoco starà nella compattezza. Per questo motivo Mario Abbruzzese non può tollerare alcuno screzio a questa solidità. Ecco perché l’altra notte ha redarguito in maniera veemente il suo capogruppo alla Provincia Gianluca Quadrini negli studi di Teleuniverso mentre andava in onda la pubblicità. (Leggi qui ‘Pezzo di merda ti farò un culo così’). Abbruzzese ha minacciato senza mezzi termini Quadrini di distruggerlo politicamente per un motivo semplice. Non ha visto messa in discussione la sua leadership, ma l’unità di Forza Italia e del Centrodestra. Una cosa che non può permettere.

 

LA DOTTRINA DELLA COMPATTEZZA
Sulla base di questa compattezza, in attesa delle Regionali, sarà lecito attendersi una sola e chiara strategia di Mario Abbruzzese e del centrodestra. Ho in mano la potenza di fuoco e la uso per demolire gli utlimi fortini del Centrosinistra, togliergli le ultime riserve di acqua rimaste. In modo da farlo arrivare all’appuntamente elettorale ormai assetato e senza forze. Le ultime riserve si chiamano Saf, Cosilam, Asi, Provincia. Il bombardamento si concentrerà lì.

 

IL TELEGRAMMA AD ALFREDO
Appare chiaro a questo punto il telegramma spedito da Mario Abbruzzese ad Alfredo Pallone dagli studi di Teleuniverso durante la diretta elettorale. Gli ha detto in sostanza ‘il risultato alle Comunali di Frosinone l’abbiamo raggiunto perché siamo stati insieme. Continuiamo a farlo ache durante le prossime scadenze elettorali’.

 

ADDIO PD
Nel Consiglio Comunsle di Frosinone non c’è più nessuno a rappresentare i Partiti fondatori del Pd. Nessuno che provenga da Ds – Pds – Pci. Tantomeno nessuno che abbia militato nella Margherita – Asinello – Dc.

Chi sono allora gli eletti dal Pd nell’aula consiliare di Frosinone? Vediamo la loro carta d’identità politica. Pizzutelli Angelo, provenienza: Partito Socialista. Venturi Norberto, provenienza: Partito Socialista. Alessandra Sardellitti, provenienza: Pizzutelli. (Leggi qui ‘Frosinone, dove il genio della lampada ha esagerato’)

In pratica: nessun elemento originario del Pd. E questo significa pure: nessun collegamento antico ed ideologico ai big tradizionali, Francesco Scalia e Francesco De Angelis.

 

ADDIO MIO CARO BIG
Lo tsunami delle elezioni comunali di Frosinone lascia senza alcuna certezza i big. Norberto Venturi non è tenuto a rispondere politicamente a nessuno.

Soprattutto ora che è stato preso in giro per due anni, facendolo confluire nel Pd con la promessa di candidarlo a sindaco. Lasciandolo poi come l’eremita Pietro (con una mano dinanzi e l’altra di dietro). Preferendogli Fabrizio Cristofari. Come si comporterà nel momento in cui i big busseranno alla sua porta per chiedergli i voti con cui essere eletti al Parlamento o alla Regione?

Come si può pretendere da un Venturi che si senta obbligato a sostenere qualcuno alla Regione o al Parlamento dopo che nessuno lo ha sostenuto per diventare sindaco a Frosinone? Solo la sua infinita signorilità lo obbliga moralmente.

Angelo Pizzutelli , allo stesso modo potrà dire ‘Ho assolto ai miei obblighi verso il Partito. Per dirla tutta: ho 700 preferenze e non sono tenuto a rispondere a nessuno. Ma siete voi a dover venire da me. Perché io ho le preferenze. Mentre voi non ne avete nessuna.

E che dire di Fabrizio Cristofari? Ritiene che la mobilitazione messa in campo dal Pd per le elezioni all’Assemblea Nazionale, sia stata ripetuta dopo pochi giorni, per la sua campagna elettorale? Le tattiche suicide messe in campo per non sostenerlo, avranno una conseguenza? (Leggi qui ‘Ottaviani, unico nemico la sfiga’)

I rapporti politici non sono più come nel passato quando c’erano i referenti che dettavano la linea politica. Ora saranno i big a dover andare dai Consiglieri comunali Pd di Frosinone tenendo in mano il cappello.

Perché la signorilità cessa di essere un obbligo all’interno di un Partito bullizzato. Un Pd che lascia per strada i suoi uomini più forti. Lo stesso Francesco Scalia, la notte scorsa, in diretta tv diceva «Come si può pensare di affrontare le Comunali di Frosinone senza l’ex sindaco Michele Marini?».

La supponenza in politica non paga. Il bullismo non funziona più.

 

TSUNAMI A 5 STELLE
Nicola Ottaviani ha smascherato anche il fianco scoperto del Movimento di Beppe Grillo. Nel momento in cui c’è qualcuno che dà all’elettore ciò che da lui lecitamente si aspetta (strade, opere pubbliche, efficienza, risparmio, condotta cristallina e senza scandali…) viene meno il malcontento. Che è alla base della non ideologia grillina.

Ecco come si spiega il flop del MoVimento. Anche lui vittima dello tsunami elettorale di Frosinone. La cui potenza si comprenderà solo nelle prossime settimane.
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