Virginia vacilla in Aula. A destra pressing su Bertolaso

Ventiquattro voti per la maggioranza e altrettanti per l'opposizione. Virginia Raggi è stata costretta a tornare in Aula per tenere in piedi la sua maggioranza. A destra Tajani e Salvini continuano a bussare da Bertolaso

Virginia Raggi vacilla ma non molla. Il centrodestra ha un nome in ballo. Il centrosinistra tace in attesa che Nicola Zingaretti ceda. L’orizzonte resta confuso intorno alle elezioni per scegliere il nuovo sindaco di Roma.

Virginia vacilla

La sindaca è stata costretta a tornare in Aula e votare i provvedimenti come un comune Consigliere. È la conseguenza dell’addio dato ieri alla maggioranza ed al M5S dalla consigliera Gemma Guerrini (Leggi qui Zingaretti chiama, Smeriglio risponde. E la Raggi viene asfaltata).

Virginia Raggi (Foto: Leonardo Puccini)

I numeri ora sono ridotti all’osso. La maggioranza può contare su 24 voti cioè la metà esatta dei Consiglieri comunali aventi diritto. In quei ventiquattro c’è anche Virginia Raggi, altrimenti si scende sotto la soglia.

E non solo. Nel conto sono compresi anche i 5 dissidenti cioè il gruppo di consiglieri che non sempre è in sintonia con la sindaca.

Altri 24 consiglieri sono iscritti nei gruppi di opposizione.

Per questo oggi è dovuta intervenire direttamente la sindaca durante il consiglio comunale che si è riunito in modalità telematica per via delle misure di prevenzione del Covid. Virginia Raggi ha votato il provvedimento per il ritorno in Aula di una delibera fondamentale sul futuro di Ama, l’azienda che si occupa dei rifiuti della Capitale. Il provvedimento in discussione contiene il piano per il risanamento di Ama, il suo piano di ristrutturazione, il piano industriale, la ricapitalizzazione e l’approvazione dei Bilanci 2017, 2018 e 2019 dell’azienda capitolina. Senza la sua approvazione Ama va al fallimento certo.

Si naviga a vista

Virginia Raggi (Foto: Carlo Lannutti / Imagoeconomica)

La maggioranza ha retto raggiungendo addirittura quota 26 su una prima votazione. Si è poi attesta a 24 voti su una seconda votazione. A favore della maggioranza ci sono poi le assenze nelle file delle opposizioni: hanno registrato solo 16 dei loro 24 voti.

L’amministrazione va avanti navigando a vista. Perché da qui ad ottobre dovranno arrivare in Aula molte votazioni sulle quali i 5 dissidenti non sono in sintonia con il resto della maggioranza. Se la sindaca non individua una stampella sarà costretta a partecipare a tutti i Consigli. E se le opposizioni faranno muro compatto, Virginia raggi non potrà mancare ad un solo voto.

Contro Virginia vogliono Bertolaso

Il centrodestra affila le armi in vista del voto di ottobre. Sia il presidente di Forza Italia Antonio Tajani che il leader della Lega Matteo Salvini continuano a bussare alla porta di Guido Bertolaso. In mattinata lo hanno fatto entrambi, seguito poi dal coordinatore romano degli azzurri, Maurizio Gasparri.

Bertolaso fuori dalla corsa al Campidoglio? Spero ci ripensi, sarebbe un peccato per Roma e i romani. Sarebbe una grande opportunità per riportare Roma ad essere nuovamente una Capitale” ha detto il segretario della Lega durante una conferenza stampa a Piazza San Luigi dei Francesi.

(Foto: Antonio Masiello via Imagoeconomica)

A stretto giro è arrivato il raddoppio. Firmato Antonio Tajani. “Bertolaso resta il miglior candidato possibile a Roma e cercheremo di convincerlo. Mi auguro che si convinca perché sarebbe un eccellente sindaco ed è l’unico che ha la certezza di battere i candidati della sinistra e la Raggi“. Il coordinatore nazionale di Forza Italia ha poi anticipato che ci sarà una riunione del centrodestra “e lì individueremo i migliori candidati per le grandi città per dare un segnale di cambiamento a Roma, Milano, Napoli e Torino. Abbiamo le idee chiare e siamo convinti di dare un contributo non secondario alla vittoria del centrodestra“.

Ma l’ex numero uno della Protezione Civile ha sempre declinato l’offerta, spiegando che è impegnato nell’emergenza Covid in Lombardia. Ribatte Maurizio Gasparri – “Resta sempre una scelta praticabile e utile perché è una figura rassicurante in un momento di emergenza generale. A Roma c’é un problema di emergenza rifiuti e di strade e lui e’ un uomo di ricostruzione. Piu’ di lui in Italia non c’è”.

Giorgia vuole un sindaco sportivo

Abodi e Durigon

Fratelli d’Italia invece continua sostenere il nome del presidente dell’Istituto del Credito Sportivo Andrea Abodi, giudicato dai suoi alleati ‘poco conosciuto‘. E quindi non adatto ad una campagna elettorale nella quale la gente avrà poca voglia di sentir parlare di elezioni.