Osserfare… l’export del Basso Lazio: persi 10 punti nel giro di un anno

Nel 2023, annientando il precedente +8%, sono calate le esportazioni dalle province di Frosinone e Latina. In Ciociaria meno import (-14.5%) ed export (-9.4%). Cala persino la manifattura. Nel Pontino, invece, più importazioni (+4.7%). Nota lieta nel comparto agricolo, specie verso una Germania tutta da "osserfare"

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Innanzitutto, due dati: Ciociaria e Pontino esprimono insieme il 50.8% dell’export del Lazio e le esportazioni sono calate del 10% tra 2022 e 2023. Ancor prima si erano registrati otto punti in più, per l’esattezza un aumento del 7.9%. Il Basso Lazio, con la sua potenziale Area Vasta, è praticamente tornato ai numeri della pandemia e fatto altri due passi indietro.

Le motivazioni le spiega Osserfare: l’ufficio della Camera di Commercio per studi e analisi dello sviluppo dell’economia. «Dopo la vigorosa crescita targata 2022 “gonfiata” dalle tensioni sui prezzi – così nel report “Frosinone e Latina sui mercati internazionali” le tendenze espansive dei flussi commerciali internazionali si sono ridimensionate nel corso del 2023, per una dinamica complessiva neutra, all’esito del rallentamento delle vendite oltre confine avviatosi dalla seconda trimestrale senza soluzione di continuità ed in progressiva accentuazione».

«Ai minori costi dei prezzi degli input e al più contenuto livello degli scambi internazionali connessi al rallentamento delle principali economie, in primis quella tedesca, primo partner commerciale dell’Italia – vanno avanti – si sono aggiunte le aggravate tensioni geopolitiche, con le connesse difficoltà legate al costo della crisi del Mar Rosso. Si confermano, comunque, sui livelli record precedenti per un ammontare superiore ai 626 miliardi di euro le vendite all’estero Made in Italy; diversamente, le importazioni, che si attestano sui 592 miliardi di euro, risultano in flessione influenzata dal calo dei listini (-10,4%)». (Leggi qui Crisi Mar Rosso, niente Blue Economy senza Marina: «Avanti col subacqueo» ).

Export: meno un miliardo e mezzo

Import – Export del Lazio per provincia

TerritoriImport 2022Export 2022Import 2023Export 2023
Viterbo471.614.956459.899.543572.133.067485.288.948
Rieti511.276.379533.580.630866.950.773557.581.195
Roma32.750.925.19815.060.670.15926.622.555.77513.071.455.404
Latina8.224.333.7468.936.280.6698.613.438.9008.000.697.989
Frosinone7.896.577.5557.249.945.1656.753.352.0096.567.955.579
Latina – Frosinone16.120.911.30116.186.225.83415.366.790.90914.568.653.568
Lazio49.854.727.83432.240.376.16643.428.430.52428.682.979.115
Fonte: Elaborazione Osserfare su dati Istat

Dal Basso Lazio parte più della metà dell’export del Lazio, che ha perso dodici punti percentuali nel giro di un anno. «Le province di Frosinone e Latina – si legge ancora – spiegano il 35% dei flussi in entrata, per una bilancia commerciale in disavanzo di 798 milioni di euro, a fronte del leggero avanzo di 65 milioni di euro relativi allo scorso anno». Le esportazioni del 2023, stando a dati hanno generato 8 miliardi nel Pontino e 6.6 miliardi in Ciociaria: in tutto 14.6 miliardi nell’Area Vasta ispirata dalla Camera di Commercio interprovinciale.

La provincia Latina, però, aveva venduto merci e servizi per 8.9 miliardi nel 2022: 900 milioni in più rispetto al 2023. La provincia di Frosinone, invece, per 7.2 miliardi: +600 milioni. Fino a due anni fa, grazie all’8% in più, il Basso Lazio era arrivato a quota 16.1 miliardi: tanto quanto l’import. Dopo dodici mesi, si registra un export da 14.6 miliardi: -1.5. Mentre per le importazioni se ne contano 15.4: -700 milioni.

Acampora: «Progettiamo piani export»

TerritoriVar. % Export 22/21Var. % Import 23/22Bilancia Commerciale 2023Bilancia Commerciale 2022Peso % Export 2023
Viterbo5,521,3-86.844.119-11.715.4131,7
Rieti4,569,6-309.369.57822.304.2511,9
Roma-13,2-18,7-13.551.100.371-17.690.255.03945,6
Latina-10,54,7-612.740.911711.946.92327,9
Frosinone-9,4-14,5-185.396.430-646.632.39022,9
Latina – Frosinone-10,0-4,7-798.137.34165.314.53350,8
Lazio-11,0-12,9-14.745.451.409-17.614.351.668100,0
Fonte: Elaborazione Osservare su dati Istat
Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio di Frosinone e Latina

Giovanni Acampora, presidente della Camera di Commercio ciociaro-pontina, dà la sua lettura dei dati. Partendo dalle motivazioni della flessione: «Le difficoltà geopolitiche ed il rallentamento dell’economia europea hanno inevitabilmente inciso sulle dinamiche dei flussi verso l’estero del nostro Paese e in tale contesto la chiusura d’anno più positiva per l’area vasta delle province di Latina e Frosinone è un segnale importante, ma l’attenzione a tali tendenze deve rimanere alta».

La Camera di Commercio promuove la presenza delle piccole e medie imprese sui mercati esteri. È una delle priorità di InforMare: la sua Agenzia speciale per l’internalizzazione, la formazione e l’economia del mare. «Tra le principali linee di intervento – sottolinea Acamporami piace ricordare i percorsi di alta formazione dei manager ed i seminari di formazione tecnica per gli uffici export, la progettazione di piani export personalizzati e l’organizzazione di incoming con buyer stranieri oltre che la partecipazione alle fiere internazionali. Abbiamo recentemente portato a termine un’azione strategica di promozione delle eccellenze vitivinicole delle due province verso i mercati europei e a breve sosterremo la presenza delle nostre imprese negli USA ed in Francia».

A livello regionale, contando anche l’altro 49% dell’export, si sono persi 10 dei 12.5 punti centrati in più nel 2022. «Su tale dinamica – spiega l’ufficio Osserfare – pesa il rallentamento rispetto alla crescita vigorosa dello scorso anno in primis del segmento Farmaceutico, nonché del settore dell’Automotive. Nel panorama regionale, condividono le medesime sorti i territori i cui contributi all’export regionale sono i più significativi».

Negativa nel Basso Lazio la posizione di flussi e vendite all’estero. Il Pontino rallenta: -10.5% dopo un +9.1%, ossia una perdita dell’1.4%. Peggio va alla Ciociaria: -9.4% dopo un 6.4%, ovvero tre punti in meno. Anche l’import decelera: -12.9%, ovvero 6.4 miliardi in meno nel giro di un anno. «Di fatto – attesta l’ufficio ricerche – la decelerazione significativa registrata nella chiusura dell’anno precedente, in coincidenza con il rallentamento economico complessivo, prosegue senza soluzione di continuità nell’intero corso del 2023».

Farmaci, il peso del Basso Lazio in Italia

Foto: John Still via Imagoeconomica

Addentrandosi tra i numeri, si prende atto che «quasi il 40% dei flussi diretti all’estero dell’industria laziale – si riporta – è appannaggio del segmento farmaceutico, le cui vendite sui mercati internazionali, come già evidenziato, risultano in decisa decrescita». A pesare sono proprio i dati delle province di Frosinone e Latina: oltre 10.4 miliardi di euro, il 90% della quota regionale. Sono pur sempre ai primi posti della graduatoria nazionale: Frosinone il 13% e Latina l’8%, con il Basso Lazio che rappresenta un quinto del totale.

Il Lazio si conferma così al sesto posto in una classifica dell’export in cui primeggia la Lombardia. Latina è ventesima come peso provinciale ed è seguita da Frosinone, ventottesima in Italia. La voce grossa, in entrambi i territori, la fa l’industria farmaceutica. 6.3 miliardi a Latina, pur con un -11.7% dopo un +9.4%. Altri 4 miliardi a Frosinone, malgrado un -8.9% dopo un +4.9%. Insieme fanno più di dieci miliardi di euro. Soltanto la Ciociaria ha un peso dell’8.2% a livello nazionale.

In quanto alla provincia di Frosinone, come rileva il rapporto, «le vendite all’estero si attestano sui 6.6 miliardi di euro e risultano in decrescita del -9,4%, a fronte del +6,4% precedente. Di fatto, dopo il ridimensionamento registrato dall’inizio della pandemia, il distacco si amplia ulteriormente: -13,7% il valore dell’export rispetto al 2019». Poi, nel 2023, -13.1% nei primi nove mesi e un “singulto positivo” negli ultimi tre: +4%. Si flette, al contempo, l’import: -14.5%, con tanto di disavanzo di 185 milioni invece dei precedenti 647.

Ciociaria, cala persino la manifattura

In Ciociaria sono in calo le destinazioni europee (-9,7%), ma anche e soprattutto quelle per il continente americano. L’export verso l’Europa è finito sotto all’80% del totale. Poi il 9.9% per l’America, il 6% per l’Asia, il 3.4% per l’Africa e quasi un punto per l’Oceania e il resto del mondo.  

«Il comparto manifatturiero – lo racconta Osserfare – spiega pressoché la totalità delle vendite oltre confine della provincia di Frosinone, per un valore di merci collocate all’estero superiori ai 6,5 miliardi di euro, in flessione del 9,6% rispetto allo scorso anno. Più sostenuto il calo degli acquisti dall’estero: -15.4%».

Il 60% dei flussi industriali ciociari arriva dall’industria farmaceutica, che decresce dell’8.9%. Calano gli acquisti dall’estero: il -27.2%.  Frosinone scivola così dal sesto al quattordicesimo posto nella graduatoria delle province. «Mostra dinamiche positive nelle province in testa alla classifica – la illustrano -. Il che determina la minore significatività in termini relativi dei flussi del frusinate: scende 16 allo 0,8% la quota nazionale sui mercati esteri a fronte del precedente 3.9%».

Pontino, nota positiva: il comparto agricolo

Meno vendite all’estero anche dalla provincia di Latina: -10.5% dopo un +9.1%.  «Dinamiche in deciso rallentamento fino al terzo trimestre, -17,1%, seguite da un rimbalzo in chiusura d’anno, +12,9% nel IV trimestre – interpretano i dati -. Più contenuto l’incremento del valore delle importazioni: +4,7% la variazione tendenziale, il che determina un disavanzo della bilancia commerciale pari a 612 milioni di euro a fronte dell’avanzo di 711 milioni di euro riferiti allo scorso anno».

Il Pontino esporta in Europa l’86.4% del totale. Seguono, distanziate, America 8.8%, Asia 2.9%, Oceania e altro (1.5%) e Africa 0.3%. «Come avviene a livello nazionale – argomentano – anche per la provincia di Latina il manifatturiero e l’agricoltura sono le determinanti principali delle vendite sui mercati internazionali dei prodotti locali, spiegando questi la quasi totalità dei flussi verso l’estero». Il comparto agricolo, dal canto suo, cresce dell’11.2% dopo l’1.5% perso nel 2022. È un export da 262 milioni di euro. Il segmento più significativo è rappresentato dalle produzioni agricole non permanenti: quelle orticole.  

Latina, con 196 milioni, si conferma al 4° posto nella graduatoria provinciale per valore delle merci esportate. «Si attesta al 5.8% la quota nazionale sui mercati esteri, per un incremento del 18,6% del valore delle merci vendute oltre confine – dicono a riguardo -. Il nostro primo cliente estero è la Germania, che ha acquistato dalla provincia di Latina merce per oltre 129 milioni di euro, pari alla metà delle esportazioni pontine del comparto agricolo; seguono, a notevole distanza, la Polonia, destinazione di quasi il 10% delle merci agricole pontine, la Francia e i Paesi Bassi».