Caro Matteo, ammetti l’errore e rivedi la legge sulle Province

Giuseppe Patrizi

di GIUSEPPE PATRIZI
Presidente Emerito
della Provincia di Frosinone

 

 

Egregio Direttore,
finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di dirlo e non poteva essere che il blog Alessioporcu.it a mettere il dito in una piaga sempre più aperta e infetta. Ma che tutti fingono di ignorare per non dover ammettere i loro errori e la loro ormai evidente sconfitta sul piano pratico. E’ vero quello che scrivi direttore: dovrebbero chiedere scusa ai cittadini per il grave errore commesso nell’abolire le province. (leggi qui il precedente)

Non solo perché le Province, previste costituzionalmente, sono state relegate a enti di secondo livello svuotandole di importanti competenze e generando caos, ma soprattutto perché la insensata riforma non ha generato efficacia. Anzi ha determinato solo un aggravio di costi per lo Stato.

A suo tempo mi sono sgolato per dire in ogni luogo che le Province pesavano sul Bilancio dello Stato solo per l’1,23%. Tagliarle non avrebbe portato alcun risparmio. E così è stato. Sulla loro riforma il Governo ha peccato di grande superficialità.

A disonore e vergogna politica di chi prese quella decisione, la sollecitò, la fomentò dalle piazze, va ricordato ora il suo motto ‘E noi ve lo avevamo detto‘. All’epoca fu fatto uno studio approfondito dall’UPI (Unione Province Italiane), in collaborazione con alcune università italiane e qualificati economisti. In diverse occasioni fu presentato a esponenti di Governo in appositi convegni tenutisi nella Capitale e consegnato al Presidente del Consiglio e ai ministri interessati.

Lo studio in maniera dettagliata illustrava, punto per punto, settore per settore, l’incremento dei costi di circa due miliardi di euro, che oggi puntualmente si sono verificati.

Nessuno ci ha ascoltato e… morale della favola… oltre al danno anche la beffa! Abbiamo depauperato un ente previsto dalla Costituzione, che oggi è letteralmente paralizzato con un aggravio di costi che pesano sui cittadini.

Sapendo di aver sbagliato, visto che è sotto gli occhi di tutti, il Governo farebbe bene a ripristinare lo stato coante.

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