Basta scavare come forsennati, ma a Frosinone non lo hanno capito

Il report Openpolis sulla "soil strategy" è chiaro: il capoluogo ciociaro ha più aree occupate artificialmente della capitale Roma

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La soil strategy europea prevede che entro il 2050 si azzeri il consumo netto di suolo. Cioè: basta scavare per costruire nuove case o nuovi capannoni. Ma il traguardo è ancora molto lontano. In buona parte dell’Europa. In Italia in particolare: qui ogni anno vengono coperti artificialmente migliaia di ettari di terreno.

Nel 2021 è stato consumato il 7,13% del suolo italiano: +6mila ettari rispetto al 2020. Il consumo netto maggiore si registra in Lombardia, mentre i Comuni più colpiti si trovano nelle province di Napoli, di Monza e della Brianza. Tra le città maggiormente popolose, il dato più elevato è quello di Torino (65% della superficie comunale coperta). Roma ha subito l’aumento maggiore.

Di cosa parliamo e a cosa è dovuto

Edilizia
Foto © Imagoeconomica

A fornire interessanti spunti di riflessione è la  fondazione indipendente Openpolis. È la realtà indipendente che promuove progetti per l’accesso alle informazioni pubbliche, la trasparenza e la partecipazione democratica. Questa volta ha analizzato il consumo di suolo in Italia. Ma di cosa parliamo?

Il consumo di suolo secondo la definizione scientifica fornita dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – Ispra è un fenomeno associato alla perdita di una risorsa ambientale fondamentale. Perché perdita? Perché occupare spazio per costruire un palazzo significa sottrarre superficie originariamente agricola, naturale o semi naturale.

Un processo prevalentemente dovuto alla costruzione di nuovi edifici e infrastrutture, all’espansione delle città. Oppure alla densificazione o alla conversione di terreno entro un’area urbana, all’infrastrutturazione del territorio. Il concetto di consumo di suolo è, quindi, definito come una variazione. Da una copertura non artificiale (suolo non consumato) a una copertura artificiale del suolo (suolo consumato).

Settimi in Europa con la quota più elevata

Foto: Michael Gaida © Pixabay

Ogni anno nel nostro Paese il terreno coperto artificialmente aumenta di migliaia di ettari e il 2021, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati, non ha costituito un’eccezione.

Secondo Ispra nel 2021 sono stati coperti artificialmente oltre 2 milioni di ettari di terreno in Italia.

Questa cifra ha registrato un lieve ma costante aumento negli ultimi anni. Nel 2006 si attestava al 6,75%. Secondo l’ultimo aggiornamento reso disponibile da Eurostat, relativo al 2018, il nostro era il settimo paese in Europa con la quota più elevata. Primi in assoluto sono tre Stati di piccole dimensioni e densamente abitati: Malta (27,5%), Paesi Bassi (12,6%) e Belgio (11,7%).

In Italia, le regioni in cui il suolo consumato incide di più si trovano al nord. La zona più abitata e industrializzata del paese: in particolare Lombardia (12,1%), Veneto (11,9%) ed Emilia-Romagna (8,9%). Ma anche Campania (10,5%), Puglia (8,2%) nel mezzogiorno e Lazio (8,1%) nel centro. Ultime Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Basilicata, Sardegna e Molise, con valori inferiori al 5%.

La situazione dei Comuni italiani

(Foto di Mehmet Ali Turan)

Dei primi dieci Comuni per quota di suolo consumato, 9 sono in provincia di Napoli e uno (Lissone) nella provincia di Monza e della Brianza. Anche se a livello provinciale Napoli (34,6%) è seconda alla Brianza (40,6%). Sono 90 i comuni in cui risulta coperto artificialmente più della metà del territorio. Al primo posto c’è Casavatore con il 91% di terreno consumato.

In termini assoluti è il comune di Roma, che ha un territorio molto vasto, a registrare il dato più elevato: più di 30mila ettari di terreno coperto, in percentuale solo il 23,5% della superficie totale. La Capitale è anche il centro abitato in cui il suolo consumato è maggiormente aumentato tra 2020 e 2021: +95 ettari. Seguono, per incremento, Ravenna (+69 ettari) e Vicenza (+42).

Tra le città più popolose (con oltre 260mila abitanti all’ultimo aggiornamento Istat del 2023), quella con più terreno coperto in termini percentuali è Torino (65%). Seguita da Napoli (63%) e Milano (58%). Ultima la già citata Roma, insieme a Genova e Catania, tutte sotto il 30%.

Roma è meno “ricoperta” di Frosinone

Il Comune di Frosinone si posiziona al vertice, in percentuale, di questa speciale classifica. Con 1.382 ettari di suolo consumato, che equivale al 29,47% del totale disponibile.

Segue Roma che, in termini di volumi è, ovviamente, superiore al capoluogo ciociaro, con i suoi 30.294 ettari di suolo consumato. Ma che è pari al 23,51%. Meno quindi di Frosinone.

Poi c’è Latina, con 4.221 ettari, e 15,21% di suolo consumato. Ed infine, Rieti con 1486 ettari e 7,20% di suolo e Viterbo con 2478 ed appena il 6,06% di suolo consumato.