«Morte ai traditori». Ma Forza Italia scopre che non può cacciarli

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Il grido di vendetta va in scena durante il coordinamento provinciale di Forza Italia. «Qualcuno ha tradito» denuncia nel corso della sua relazione sulle Provinciali Pasquale Ciacciarelli. Ironia della sorte vuole che il Coordinatore sia fresco di sfiducia nel suo Comune: cacciato dalla giunta con l’accusa di avere tradito il sindaco Modesto Della Rosa per riversare in modo strategico i voti sul primo cittadino di Pontecorvo Anselmo Rotondo facendolo eleggere (leggi qui). Pasquale però pensa a ben altri tradimenti mentre illustra l’analisi del voto all’aula gremita nel Cesari.

C’è talmente tanta gente che occorre impegnare la sala più grande. «Ma quanta cazzo di gente fa parte di questoo coordinamento?» domanda sottovoce l’ex coordinatore Adriano Roma al signore delle preferenze Gianluca Quadrini: 101 voti su 240 presi da tutto il Centrodestra. «Boh, quando perdevamo eravamo solo i soliti quattro stronzi a riunirci» risponde l’eroico presidente dell’indomita Comunità Montana di Arce (in conversione).

L’analisi di Ciacciarelli va avanti. «Abbiamo vinto. Lo dimostra che abbiamo eletto un consigliere provinciale in più della volta scorsa. E se non ci fosse stato qualche traditore, con un paio di voti in più avremmo eletto noi il quinto consigliere. Lo avremmo tolto al Pd e sarebbe finita 5 a 5 anziché 6 a 4».

Chi ha tradito? Pasquale non fa nomi ma nell’analisi si capisce che all’appello è mancato più di qualcosa in più di qualche Comune. In posti ben precisi.

Parla di futuro. «Proprio perchè abbiamo vinto rivendichiamo un ruolo in quest’amministrazione provinciale. C’è  un patto che abbiamo sottoscritto con Antonio Pompeo. Che è cosa diversa dal fare un patto con il Pd. Noi siamo stati leali e manteniamo la parola data. Vediamo se loro saranno leali».

Mentre Pasquale parla, sugli smartphone degli abbonati arriva la notifica da Alessioporcu.it: “Flash – Pompeo silura Forza Italia, in Provincia maggioranza di Centrosinistra“. Ma il coordinatore non può leggerlo perchè sta arringando la sala.

Lo legge Mario Abbruzzese. E pure un altro po’ di persone. Prima che lo leggano in troppi il dominus di Forza Italia balza in piedi e dice: «Niente accordi con il Pd. Noi non vogliamo fare parte di questa maggioranza. Non ci sono le condizioni e pertanto andremo all’opposizione». Pasqualino pensa per un attimo che Mario sia diventato scemo. Poi legge pure lui il cellulare e incassa. Ma non finisce qui: Abbruzzese lo corregge anche sul risultato: «Non abbiamo vinto, altrimenti ci saremmo noi a governare ed il Pd sarebbe in opposizione. Invece abbiamo perso per colpa di chi non è stato leale».

La folla è inferocita. Rossella Chiusaroli fresca di elezione ringrazia e punta il dito contro chi ha fatto mancare i voti. Non li nomina ma riprende le parole dette da Adriano Roma a TeleuniversoSono mancati i voti di un ex generale e di un vice generale» Il riferimento è ad Antonello Iannarilli e Alessia Savo.

Tocca a Danilo Magliocchetti. Il presidente d’aula schiarisce la voce. E’ lui l’anima dialogante di Forza Italia. Solo grazie a lui la consiliatura è arrivata alla prima metà senza scossoni. Antonio Pompeo non ha mai voluto sentir parlare di sfiducia al suo presidente d’aula. Ringrazia, si rivolge ai candidati presenti e assicure: «Per quello che mi riguarda, l’azione amministrativa verrà decisa insieme agli amministratori dell’area Nord. Sono loro ad avermi votato e con loro deciderò la linea. Siamo pariti in 13 e proveremo ad amministrare con il contributo di tutti». Anche lui ha appreso la notizia dal Flash di Alessioporcu. E dice «Ero convinto prima, sono convito adesso, che negli enti di secondo livello non ci debba essere contrapposizione tra maggioranza e oppsozione. Per cui saremo propositivi e anche noi faremo le nostre proposte di governo».

A riaccendere il clima è Tommaso Cenciarelli da Paliano. Prende la parola e tuona: «Propongo di avviare una raccolta di firme nel Coordinamento e sfiduciare il vice coordinatore. Se è così evidente che il suo voto è andato ad un candidato in un’altra lista, va sfiduciata. Non andremo mai avanti se non inizieremo a mettere ordine dentro al Partito: non c’è spazio per questi giochetti».

Mette il carico da dodici il coordinatore dei giovani di Forza Italia per il Lazio, Luca Zaccari. «Fuori i traditori e un paluso a Pasquale Ciacciarelli che paga sulla sua pelle il prezzo della coerenza. Pasquale sei l’unico coordinatore serio nella storia provinciale di Forza Italia».

Adriano Roma balza in piedi. Lui era coordinatore ai tempi di Berlusconi premier, quando in provincia di Frosinone si eleggevano deputati, consiglieri regionali, senatori e presidenti di provincia. In altri tempi sarebbero già partite le sediate. Ora il gusto della vittoria lo fa comportare da lucido stratega: «Pasquà so che non sono iscritto ma due cosette le debbo dire».

Aspetta il suo turno e poi replica: «Qui nessuno può dare patenti di serietà ai coordinatori del presente e del passato. E dobbiamo iniziare a contare per bene i numeri: ma dove la vedete la vittoria? Noi abbiamo preso il voto di 250 tra sindaci e amministratori ma alle urne ci sono andate poco più di mille persone: noi abbiamo il 25%». Gelo in sala. Ma c’è dell’altro: «E poi, prima di parlare di firme da raccogliere per cacciare Alessia Savo forse dovreste capire dove siete e chi avete di fronte. Vi dovete mettere in testa che lei e Pasquale Ciacciarelli non possono essere sfiduciati perchè non sono stati eletti da nessun congresso ma nominati commissario e vice da Claudio Fazzone. Commissari – scandisce Roma – e non coordinatori»

Arriva il turno di Gianluca Quadrini. Tutti si aspettano il solito intervento torrenziale in cui il presidente loda se stesso e la sua capacità amministrativa. Manco per niente: l’eroico presidente ringrazia gli amministratori per i 101 voti che gli hanno dato rendendolo il primo degli eletti. Si congratula con gli altri 3 colleghi. Si dice a disposizione di tutti gli amministratori e di Mario Abbruzzese. Nessuno sbrodolamento.

E’ questo il vero segnale d’allarme. Gianluca Quadrini si sta istituzionalizzando. Soprattutto pare sia stato da una dietista. Significa che alle Regionali ci sta pensando davvero. Mario Abbruzzese è avvisato.

§