Cosa c’è dietro allo scontro tra Quadrini e Amata? Di Stefano

"Assenti dalle azioni amministrative della Provincia”. "Si compiace delle proprie flatulenze dialettiche”. Tra Lega e Forza Italia in Provincia si innesca un incendio. Nel quale però il Carroccio intende scottare il presidente Luca Di Stefano

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

Il risveglio del Consigliere della Lega Andrea Amata e del suo nuovo/vecchio collega Luca Zaccari mi fa pensare che in questo anno la Lega, con due super deleghe importanti come l’Edilizia Scolastica, lo Sport e il Turismo, siano stati lontano dalle azioni amministrative della nostra Provincia”: la mira è sulla linea della Santabarbara, in modo da colpire e fare molto male. Ad impugnare l’artiglieria pesante è il presidente uscente del Consiglio provinciale di Frosinone, Gianluca Quadrini.

Ancora una volta la foga bulimica da esternazione a tutti i costi impedisce al consigliere Quadrini di comprendere cosa la Lega ha detto. Si calmi un pò, si fermi e ascolti. (…) Anche questo Quadrini non ha compreso ma il godimento nel procurare rumore sterile prevale su tutto, compiacendosi delle proprie flatulenze dialettiche“. A rispondere al fuoco è il capogruppo leghista Andrea Amata: con proiettili più ornati ma ai quali nulla manca in dirompenza.

Eppure le elezioni Provinciali che hanno rinnovato il Consiglio si sono tenute da appena tre settimane. Nell’intero anno precedente la Lega di Andrea Amata, Forza Italia di Gianluca Quadrini e tutti gli altri Gruppi presenti in piazza Gramsci hanno governato in un clima di sostanziale equilibrio trasversale. Cosa è successo allora da innescare lo scontro culminato con l’attacco frontale lanciato oggi? Cosa sta accadendo dietro le quinte? E cosa c’è da sapere per comprendere bene il quadro?

Alleati ad alta tensione

Nicola Ottaviani ed Andrea Amata

Quella in atto è una battaglia singola all’interno di una doppia guerra combattuta dalla Lega. Il primo fronte è quello politico ed è visibile a tutte le latitudini, non solo in provincia di Frosinone: è in atto uno scontro frontale tra gli alleati del centrodestra in vista delle elezioni Europee, in gioco ci sono la leadership della coalizione e gli spazi di manovra dentro al Governo.

Uno scontro che non è isolato al piano nazionale. Basta osservare cosa sta accadendo a Cassino dove le Lega non sta agevolando FdI nella creazione dell’alleanza da schierare alle Comunali di primavera. Ma anche a Frosinone dove FdI ha puntato in piedi sulla nomina del presidente dei revisori dei Conti pretendendo una marcia indietro dal sindaco civico ma di indicazione leghista.

Il secondo fronte è quello amministrativo e si snoda sul piano territoriale: i punti toccati da Andrea Amata non sono pretestuosi, non vengono sollevati solo per generare un polverone intorno alla Provincia. Il suo Partito ne è realmente convinto e lo dice in maniera a tratti urticante perché vuole che alla Lega venga riconosciuto il peso che ritiene adeguato. Anche in Provincia, anche dal presidente Luca Di Stefano.

Obiettivi veri e nascosti

Ma cosa vuole la Lega? Cosa dovrebbe avere in più per sentire riconosciuto il peso che ritiene di avere? Per capirlo basta riavvolgere il nastro. E riascoltare le dichiarazioni fatte da Andrea Amata all’inizio della settimana durante la seduta di insediamento del Consiglio provinciale eletto lo scorso 22 dicembre.

Il primo tema messo nel mirino sono state le ‘incompatibilità‘. Tradotto? Ritiene che la Provincia si stia esponendo al rischio di creare la condizione in cui il controllore è al tempo stesso il controllato. Un esempio pratico? La Provincia è socio con tutti i 91 Comuni nella Società Ambiente Frosinone – Saf per lo smaltimento dei rifiuti. E quindi? Per Amata Saf potrebbe dover richiedere alla Provincia il rilascio di autorizzazioni ambientali. Le cui pratica, in base ad una convenzione, vengono istruite da un’altra società in house l’Agenzia Provinciale per l’Energia Frosinone – Apef. E allora?

Il non detto dalla Lega è che a presiedere Saf è l’ex presidente di Apef Fabio De Angelis che però non è stato ancora sostituito. E qui i due fronti si uniscono: la Lega mette nel mirino le incompatibilità per colpire Fratelli d’Italia e reclamare indirettamente quella presidenza o quantomeno di toglierla a FdI.

Scontro (quasi) totale

Gianluca Quadrini (Foto © Stefano Strani)

Gianluca Quadrini è sceso in campo per senso di lealtà al presidente della Provincia ed al tempo stesso alla coalizione. A cui ritiene sia venuta meno la Lega. Non solo con le dichiarazioni fatte in Aula l’altro giorno da Andrea Amata ma soprattutto con la presa di posizione che il capogruppo ha fatto nelle ore scorse insieme al Consigliere Luca Zaccari.

Hanno chiesto concretezza nelle azioni, lo hanno accusato di evanescenza. Hanno ricordato gli impegni presi con gli Stati Generali ed i tre mesi che sono stati necessari per la creazione del nuovo Comitato per la Ripresa e lo Sviluppo Sostenibile. Nel quale, nell’assetto precedente, sotto il presidente Antonio Pompeo, Andrea Amata svolgeva un ruolo non secondario. Anche questo potrebbe essere uno dei pesi che la Lega reclama.

E c’è anche un altro tema ad avere fatto salire la temperatura sul Carroccio. Sono le continue indiscrezioni mai smentite secondo le quali il presidente Di Stefano stia trovando una sintonia sempre più precisa con i Fratelli d’Italia. Tanto da potersene avvicinare e forse aderire. Il che per la Lega sarebbe inaccettabile.