Cosa è il ‘monitoraggio’ del ministero sulle Procure di Frosinone e Latina

Una dichiarazione alla Camera fatta dal Sottosegretario alla Giustizia semina il caos. Il Governo italiano ha attivato il monitoraggio su tredici Procure della Repubblica, incluso Frosinone e Latina, per assicurare il rispetto della norma sulla presunzione d'innocenza nelle comunicazioni durante indagini penali. Ma non significa che ci sono indagini sulle Procure.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Benvenuti alla fiera del paradosso: con due bancarelle sistemate in prima fila davanti ai Palazzi di Giustizia a Frosinone e Latina. Se il tema non fosse serissimo e non ci fosse in gioco la reputazione delle persone se ne potrebbe ridere. E invece è tutto dannatamente vero. Un Sottosegretario alla Giustizia che riferisce su come si sta applicando la norma sulla reputazione delle persone sotto indagine, varata per evitare inutili fanghi e sospetti: ma ne riferisce con toni e ambiguità che la legge diceva di evitare. E così ombre e fango finisce per gettarle sulle Procure.

Roba che nemmeno ad un’imitazione di periferia della Corrida, con i suoi dilettanti allo sbaraglio, sarebbe stata accettabile.

L’interpellanza

Andrea Delmastro delle Vedove (Imagoeconomica)

La premessa è una interpellanza del 3 agosto scorso. L’ha rivolta l’onorevole. Enrico Costa al Ministro della Giustizia: è stata discussa durante i lavori di oggi alla Camera dei Deputati.

Ricorda che “il Governo si è impegnato a prevedere che l’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia effettui un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico che giustifica l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti“. Traduzione per i non addetti ai lavori: da alcuni mesi l’Italia ha sentito il dovere di chiarire una norma che già esisteva da sempre e tutti fingevano di non conoscere. È quella sulla ‘presunzione dell’innocenza‘ e cioè fino alla condanna definitiva una persona non va considerata colpevole.

Ai magistrati ed alle Forze dell’Ordine è stato ricordato che i loro comunicati stampa vanno scritti alla luce di questo principio. E non come se fosse la propaganda delle loro indagini dando già per colpevole chi è solo sospettato. In altri tempi era inutile sottolinearlo: i giornalisti sapevano che ogni oste tirava l’acqua al suo mulino e pertanto le Procure parlavano di delinquenti e gli avvocati difensori parlavano di vittime d’errori giudiziari. Ai giornalisti toccava fare la tara. Altri tempi.

Chiede l’interpellanza dell’onorevole Costa “se il Governo abbia proceduto ad effettuare un monitoraggio degli atti motivati dei procuratori della Repubblica”. E cioè: avete controllato se fanno i Comunicati quando servono e come li scrivono?

La risposta

Il Palazzo di Giustizia di Frosinone

La risposta è puntuale e concreta. L’ispettorato generale del Ministero della Giustizia ha attivato il monitoraggio su 13 Procure della Repubblica per quanto riguarda le loro modalità di comunicazione sui procedimenti penali in corso. Tra le 13 Procure ci sono Frosinone e Latina insieme a Avellino, Brescia, Cagliari, Ferrara, Catanzaro, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pausania, Vercelli, Torino.

A renderlo noto nell’Aula della Camera è il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove, rispondendo ad un’interrogazione del deputato di Azione Enrico Costa. Testualmente dice «L’Ispettorato Generale del ministero della Giustizia a partire da settembre dell’anno 2023 ha attivato il monitoraggio su tredici Procure della Repubblica sulle modalità di comunicazione riguarda i procedimenti penali in corso».

Che significa? Perché proprio quelle tredici Procure? Messa così e senza un minimo di spiegazione Il Fatto Quotidiano titola “Il Governo mette tredici Procure sotto inchiesta. L’accusa: possibile violazione del bavaglio Cartabia. Cioè hanno parlato troppo di processi con la stampa”.

La Procura di Frosinone? E quella di Latina? Chi le frequenta lo esclude. Semplicemente impossibile. Perché l‘attenzione del procuratore della Repubblica di Frosinone Antonio Guerriero è ossessiva al punto che le notizie degli arresti vengono date solo se c’è stata la convalida del giudice. Di tutti gli altri nemmeno si viene a sapere. Qualcosa non quadra.

Si tratta di un monitoraggio

Il Palazzo di Giustizia di Cassino

I cronisti vengono sguinzagliati per avere chiarimenti. Il Sottosegretario, parlando con loro all’uscita di Montecitorio precisa «Si tratta solo di un monitoraggio. Sin dal primo momento della illustrazione del piano per la riforma della Giustizia da parte di questo Ministero abbiamo posto in rilievo la fondamentale necessita’ di rivedere completamente la disciplina della segretezza degli atti istruttori. E in particolare delle intercettazioni».

Della serie: quando la toppa è peggio del buco. Bastava dire: facciamo da sempre dei controlli a campione e da quando c’è questa nuova norma li facciamo anche sulla sua corretta applicazione.

Invece il sottosegretario se ne va lasciando il dubbio su quale criterio sia stato adottato per l’individuazione delle 13 Procure italiane verso le quali si è indirizzato il monitoraggio dell’Ispettorato Generale del Ministero della Giustizia. Se casuale, per sorteggio, territoriale o altro.

Ispezioni ordinarie a turno

Foto: Imagoeconomica / Benvegnu’ Guaitoli

Viene poi chiarito che il Governo “ha emanato direttive riguardo all’effettuazione monitoraggio degli atti motivati dei Procuratori della Repubblica in ordine alla sussistenza dell’interesse pubblico che giustifica l’autorizzazione a conferenze stampa e comunicati degli organi inquirenti“. Quindi i controlli ci sono.

E, sulla scorta “di siffatte direttive, l’ispettorato generale, a partire dalle ispezioni ordinarie eseguite nel turno del mese di settembre dell’anno 2023 ha attivato il monitoraggio in relazione alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Avellino, Brescia, Cagliari, Catanzaro, Ferrara, Frosinone, Latina, Livorno, Rimini, Rovigo, Tempio Pauania, Torino e Vercelli“.

Ma cosa significa? Sommessamente proviamo a decifrare e dire in maniera più comprensibile ciò che intendeva dire il ministro. “Dal 2021 la Direzione Generale Statistica presso il Ministero della Giustizia ha istituito il monitoraggio rivolto alle 140 Procure della Repubblica. Ad ogni Procura è stato chiesto di compilare una
maschera d’acquisizione dati pubblicata sul sito della direzione
”.

Tradotto in maniera ancora più semplice: il monitoraggio non significa che una procura sia sta messa sotto indagine. Ma che si stanno controllando i dati che ha inviato. Ecco: la norma serviva proprio a questo, ad evitare di dire le cose in maniera che su qualcuno ricadesse il sospetto senza motivo. Esattamente il contrario di quello che ha fatto il sottosegretario