Da Trento a Cagliari come Cassino e Alatri: Lega e FdI allo scontro

Le tensioni tra Lega e Fratelli d'Italia mettono a rischio l'alleanza di centrodestra. Le incertezze non riguardano solo Cassino, Frosinone ma pure Trentino e Sardegna. Il conflitto principale non è l'elezione del sindaco ma la guida della coalizione, minando la stabilità politica.

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

A Cassino come a Frosinone. Esattamente come in Trentino ed in Sardegna. Non è solo il commissario Fabio Tagliaferri ad avere difficoltà di dialogo con la Lega per costruire un’alleanza di centrodestra con cui schierare un candidato contro l’uscente Dem Enzo Salera alle Comunali di Cassino 2024.

La tregua armata in vigore nel capoluogo ciociaro tra i leghisti che hanno espresso il sindaco Riccardo Mastrangeli ed i Fratelli d’Italia che gli hanno ceduto il passo attende solo il momento giusto per essere revocata.

È così dovunque o quasi: nel Governo e nelle Regioni governate dal centrodestra. E la ragione è la stessa che sta impedendo la costruzione di un’alleanza elettorale a Cassino. In pratica: il primo obiettivo non è eleggere il sindaco ma è prendere la guida della coalizione. Limitando l’immenso campo d’azione della premier a Palazzo Chigi; impedendo che i Fratelli d’Italia possano occupare il fortino cassinate dell’assessore regionale leghista Pasquale Ciacciarelli e dell’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese; sbarrandogli il passo verso Palazzo Munari a Frosinone. (Leggi qui: In onda il grande gelo tra Ciacciarelli e Tagliaferri).

Tutto il mondo è paese

Maurizio Fugatti con Matteo Salvini

Ma è così anche da molte altre parti. Nelle ore scorse il patto di coalizione tra Fratelli d’Italia e la Lega in Trentino è giunto alla rottura, segnando una crisi all’interno dell’alleanza di centrodestra. Il presidente leghista Maurizio Fugatti, rieletto alla guida della provincia autonoma di Trento, ha annunciato la composizione della giunta. Scatenando la protesta dei meloniani. La mancata assegnazione della vicepresidenza a Francesca Gerosa di FdI, come previsto nell’accordo pre-elettorale, ha innescato una serie di reazioni che mettono a rischio la stabilità del governo regionale.

I meloniani nelle ore scorse hanno dichiarato la propria disponibilità a contribuire al bene del Trentino esternamente alla giunta. Il commissario provinciale di FdI Trentino, il deputato Alessandro Urzì, ha condannato la mancata coesione all’interno del centrodestra in Trentino. Punta il dito contro gli egoismi dei singoli Partiti. Due esponenti di FdI, Claudio Cia e Francesca Gerosa, designati rispettivamente come assessori alle Politiche per la Casa e all’Istruzione, hanno deciso di ritirarsi dalla giunta. Complicando ulteriormente la situazione politica nella provincia autonoma di Trento.

La crisi nell’alleanza di centrodestra in Trentino potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale. La dichiarazione della senatrice Antonella Zedda, coordinatrice regionale di FdI in Sardegna, conferma la frattura all’interno del Partito anche in un’altra regione. Il rifiuto di sostenere il secondo mandato del presidente uscente Solinas rappresenta un ulteriore elemento di instabilità all’interno dell’alleanza di centrodestra.

Instabilità di Governo

Christian Solinas

La crisi tra Fratelli d’Italia e Lega in Trentino, il veto posto a Solinas in Sardegna, la totale assenza di dialogo registrata finora sulle Comunali di Cassino, il clima di distacco a Frosinone, la spaccatura (poi rientrata) nella giunta comunale di Alatri, rappresentano segnali di instabilità politica all’interno del centrodestra. Evidenziano difficoltà di assetto, assenza di fiducia, diffidenza reciproca.

Le dimissioni degli esponenti di FdI e la dichiarazione di dissenso in Sardegna mettono a dura prova la coesione del blocco. Il rifiuto dell’assessore Regionale del Lazio Pasquale Ciacciarelli di rispondere al telefono al commissario FdI Fabio Tagliaferri, sollevano interrogativi. Mettono in dubbio la capacità di gestire alleanze politiche e garantire una governabilità efficace. Non solo nelle Regioni e nei Comuni.