E adesso al Comune Ottaviani sarà come un imperatore

Dopo aver smentito ancora una volta tutti quelli che scommettevano che si sarebbe candidato alla Provincia, adesso il sindaco blinderà il capoluogo perfino sul piano politico oltre che amministrativo. Preparando regole e tempi di una eventuale successione

Dopo aver smentito ancora una volta tutti quelli che pensavano che non sarebbe rimasto a fare il sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani si prepara agli ultimi… quattro anni di mandato.

Anche nelle motivazioni che hanno spiegato il no alla corsa alla presidenza della Provincia, Ottaviani ha sottolineato che nessun altro impegno pubblico è conciliabile con la fascia tricolore del capoluogo. (leggi qui Provinciali, Ottaviani alla fine confermò: «No grazie, non mi faccio impallinare»)

 

Adesso però i Partiti e le forze civiche che lo sostengono dovranno fare i conti con una situazione che vede Ottaviani ancora più forte. E se ancora ci fosse che pensa che alle prossime politiche potrà dire la sua, si metta l’anima in pace: se anche fosse, Ottaviani non perderà di vista neppure un secondo il Comune.

Perfino per quanto riguarda l’aspetto della successione politica. Lo ha ribadito: primarie ed elezione diretta sono un suo pallino.

 

Gli aspiranti successori ne dovranno tenere conto. Non mancano: gli assessori Riccardo Mastrangeli e Massimiliano Tagliaferri, il vicesindaco Fabio Tagliaferri, il presidente del consiglio comunale Adriano Piacentini, il capogruppo Danilo Magliocchetti.

Ma pure tanti altri che al momento preferiscono restare al coperto.

 

Certamente l’unità del centrodestra rimane il “faro”, nonostante sia letteralmente impossibile immaginare ora il futuro anche prossimo della coalizione. Ecco perché, comunque vada il dibattito nazionale, Ottaviani cercherà ancora di più di “caratterizzare” la coalizione che lo sostiene.

 

Nei prossimi mesi guarderà a questo, anche quando a febbraio si tratterà di procedere con gli aggiustamenti in giunta previsti dalla staffetta.

La Lega, invece, ha un obiettivo più immediato perché ha costituito un gruppo di tre consiglieri. Ma neppure il Carroccio può permettersi il lusso di mettere in crisi la coalizione in questo momento.