Frosinone, la calma prima della tempesta

Via all'analisi del voto a Frosinone. Il sindaco prepara la trincea intorno all'assessore ai Lavori Pubblici. Ed alla fascia da vicesindaco. La convinzione con cui FdI spingerà per Tagliaferri farà capire quali sono i nuovi equilibri interni dopo che...

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

L’analisi del voto è cominciata. Non quella ufficiale, non quella fatta coram populo durante le riunioni di Partito. Quella condotta in maniera riservata, sbirciando tra i numeri: per capire chi ha mantenuto le promesse e dove sono mancate le preferenze. Stanare chi ha fatto il doppio gioco. Al Comune di Frosinone è già cominciato il periodo di riflessione sul risultato elettorale delle Regionali 2023.

Lo stanno facendo i Partiti e le liste civiche presenti in Consiglio. Di maggioranza e opposizione. Ma nell’immediato accadrà nulla.

Il silenzio del sindaco

Riccardo Mastrangeli

In politica non si agisce sulla spinta emotiva del risultato, positivo o negativo che sia. Tra qualche settimana, però,  una volta metabolizzati i numeri e decantata l’adrenalina, le cose potrebbero cambiare.

Il Sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli sta analizzando i voti insieme all’onorevole Nicola Ottaviani: sia i dati dell’elezione regionale, che gli scenari futuri. Per blindare la maggioranza e renderla impermeabile agli eventuali scossoni. Allo scopo ulteriore di lasciare, per il momento inalterati, gli assetti di Giunta. (Leggi qui: Regionali, chi ha vinto e chi ha perso a Frosinone).

 Fratelli d’Italia aspetterà la proclamazione dei risultati. Solo in teoria, la Lega e quindi Pasquale Ciacciarelli potrebbero entrare in Consiglio Regionale. Perché ci sono ancora 7 seggi che non hanno comunicato né i voti di Partito né le preferenze: sul piano dei numeri sono in gioco in migliaio di schede ed a Ciacciarelli ne bastano circa ottocento per capovolgere il risultato ed entrare in Regione. Ma lo farebbe a discapito del capogruppo leghista uscente Angelo Tripodi togliendo un seggio alla provincia di Latina. Più facile che venga raggiunto un equilibrio in giunta. (leggi qui: Un trionfo per i mancati vincitori).

Il repulisti dei Fratelli di Frosinone

Antonio Scaccia. Foto © Stefano Strani

Una volta definiti i risultati Fratelli d’Italia lancerà l’offensiva alla Giunta comunale di Frosinone, al Carroccio e a coloro che, pur da civici, hanno indossato la maglietta leghista durante questa campagna elettorale.

Farà pesare il risultato riportato a Frosinone: 4438 voti contro i 2478 della Lega. Ed il fatto conseguente di trovarsi nella posizione di avere due Consiglieri regionali a zero: il che ha una valenza ed un peso politico diversi sul tavolo della trattativa comunale. Una forchetta di quasi 2.000 voti in più che, nel modo di vedere le cose da Fratelli d’Italia, dovrebbe essere ulteriormente valorizzato. (Leggi qui: Regionali, chi ha vinto e chi ha perso a Frosinone).

Come? In primo luogo, con la richiesta del Vice Sindaco. E qui le cose si complicano, parecchio. Perché è veramente difficile chiedere il Vice Sindaco togliendolo alla lista civica che ha centrato anche questa volta il primato della più votata a Frosinone. I 1.718 voti ottenuti dalla civica Francesca Chiappini nella lista per le Regionali della Lega blindano la fascia del suo vicesindaco Antonio Scaccia nella Giunta comunale del capoluogo.

Per cui FdI dovrà tenere a portata di mano un Piano B con richieste alternative da presentare al sindaco Mastrangeli. Ad esempio, un rafforzamento del numero e del peso delle deleghe dei propri due assessori presenti oggi in Giunta. In primis, quella ai Lavori Pubblici. Che, guarda caso (o forse non a caso) nella scorsa consiliatura era stata di Fabio Tagliaferri. L’attuale assessore ai servizi sociali del Comune.

Trincea difensiva

Fabio Tagliaferri (Foto © Stefano Strani)

La convinzione con cui Fratelli d’Italia spingerà sull’acceleratore in favore di Fabio Tagliaferri consentirà di capire molte cose sugli attuali equilibri interni al Partito. E come si stanno assestando dopo le Regionali.

Perché è evidente che Tagliaferri abbia riversato i propri voti su Alessia Savo contribuendo in maniera non secondaria alla sua elezione in Regione Lazio. Creando non poche preoccupazioni nell’ala storica che invece si contava sul primo degli eletti Daniele Maura. Una vulgata vuole che nell’ultima settimana si sia cercato di smorzare l’onda dei voti per Savo, disdicendo in alcune zone il ticket con Maura che era stato concordato.

In molti ambienti FdI poi si sta cercando di portare avanti la narrazione secondo la quale l’elezione di Alessia Savo non sia stata supportata da Fabio Tagliaferri ma sia il risultato di un appoggio corale. Che ha visto in campo il coordinatore Massimo Ruspandini, lo stesso Daniele Maura ed il braccio operativo Riccardo Del Brocco.

Chiaro che la posizione dell’attuale assessore ai Lavori Pubblici Angelo Retrosi, verrà difesa, con le unghie e con i denti, dalle richieste di FdI. Con una trincea scavata non solo dal sindaco Mastrangeli ma anche e soprattutto dal titolare della lista civica che porta il suo nome in aula consiliare. E che esprime l’assessore. In pratica: un tale Nicola Ottaviani. Di professione avvocato, nonché Parlamentare della Repubblica. Della Lega. Che in queste settimane lo sta lanciando sempre di più sugli schermi di SkyTg24 e di TgCom24: senza l’investitura di Matteo Salvini in persona lì non ci si và.

Praticamente, come cercare di entrare, esibendo la tessera della bocciofila, nell’area militare di Fort Knox. Mission impossible.

Le riflessioni sinistre

Angelo Pizzutelli

Anche le liste civiche della maggioranza dovranno fare delle riflessioni politiche profonde, durante queste settimane.

Infatti, a Frosinone tutti sanno che durante questa campagna elettorale Regionale i diversi Consiglieri comunali civici hanno sposato cause diverse e di Partiti diversi. Chi con la Lega, chi con FdI. Provocando inevitabili malumori all’interno di questi stessi gruppi consiliari. Malumori che potrebbero avere ulteriori effetti sulla Giunta in un futuro. Non troppo lontano.

Anche i Partiti di opposizione presenti in aula dovranno decidere cosa fare da grandi con il proprio Gruppo consiliare. In particolare modo dovrà farlo il Partito Democratico, forte del risultato elettorale ottenuto in queste Regionali: è il secondo partito in assoluto  a Frosinone con 2808 voti di lista e una percentuale del 18,93%. Che ha eletto in Regione la Consigliera Sara Battisti.

Il Pd dovrà capire cioè se vuole assumere il ruolo guida di tutta l’opposizione consiliare, per organizzare un’azione strutturale, incisiva ed unitaria. Oppure se vuole continuare a recitare il ruolo del solista, svincolato dal resto della minoranza: limitandosi a fare qualche interrogazione, di scarsa incisività, durante le sedute consiliari dedicate al question time. Sempre più noioso e irrilevante.

A Frosinone 4 anni passano in fretta

Soprattutto, il Pd deve cominciare a pensare insieme al Circolo cittadino del Partito, se vuole veramente provare a vincere le elezioni comunali di Frosinone tra quattro anni. E costruire, fin da ora, una candidatura a sindaco autorevole, competente e condivisa. In grado di impensierire Riccardo Mastrangeli.

Il tempo delle riflessioni è ancora abbastanza ampio. Ma non è infinito.