Frosinone, la differenza la farà come al solito il “porta a porta” 

Coalizioni, Partiti, liste civiche, primo turno e ballottaggio: tutte le possibilità sul tavolo dei protagonisti, che però già hanno iniziato a contattare direttamente famiglie e cittadini.

Il Campo largo è ormai definito a Frosinone e il perno è rappresentato dal Partito Democratico, che metterà in campo una lista molto forte, guidata da Angelo Pizzutelli, Norberto Venturi, Fabrizio Cristofari e Vincenzo Savo. Più altri naturalmente: Francesco De Angelis e Luca Fantini hanno intenzione di stupire sia la città e sia il Segretario regionale Bruno Astorre che il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Comunque vadano a finire le elezioni, il Pd vuole essere il primo Partito del capoluogo, un risultato che avrebbe il suo peso nel momento della definizione delle strategie per le Regionali e per le Politiche. Le liste civiche di Domenico Marzi e Michele Marini saranno altrettanto importanti per far capire quanto può allargarsi il campo del Pd. Per tutto quanto il resto ci sono le liste di Luigi Vacana e Gianfranco Pizzutelli.

Lo schema è questo, perché anche altre forze politiche metteranno i rispettivi candidati al consiglio comunali in quei contenitori.

Lo schema diversa ed il porta a porta

Il centrodestra invece ha uno schema diverso, con tre Partiti (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia). E con tante liste civiche: di Riccardo Mastrangeli, di Nicola Ottaviani, di Antonio Scaccia, di Mario Abbruzzese. C’è anche Frosinone Capoluogo.

Quando saranno chiari i nomi di tutti i candidati sarà possibile fare delle ipotesi su come potrà andare il primo turno. Intanto però tutti stanno cominciando il classico porta a porta per iniziare a testare il proprio potenziale bacino elettorale. Si tratta di una fase fondamentale, sulla quale poi costruire la campagna elettorale vera e propria. Tenendo conto che ci sono anche altri candidati a sindaco e diverse liste.

Riccardo Mastrangeli

Mauro Vicano e Vincenzo Iacovissi da mesi stanno battendo il territorio palmo a palmo. Sia Riccardo Mastrangeli  che Domenico Marzi devono da un lato spingere al massimo per il primo turno in modo da motivare tutti; dall’altro però hanno l’obbligo di cominciare a gettare le basi per un eventuale ballottaggio che non potrà essere preparato in poche ore.

Una campagna elettorale molto complicata quest’anno per il capoluogo: perché impone di fare tabula rasa al primo turno, evitando però di creare nemici inavvicinabili quando serviranno i voti degli esclusi al secondo turno.