Indifendibile la scelta di illuminare con il “blu Francia” Rocca Janula, ma in provincia di Frosinone politici e amministratori si scatenano sui temi etici e storici senza mai preoccuparsi dell’amministrazione quotidiana.
La luce blu della Francia ad illuminare Rocca Janula è stato quanto di più pazzesco si potesse immaginare. Il punto più alto del tafazzismo a livello mondiale. Nei secoli. Difficile immaginare però che sia stato il sindaco di Cassino Enzo Salera a scegliere quel colore.
Infatti, appena informato, il sindaco si è affrettato a dissociarsi in maniera netta. «È stato fatto un grande errore dall’associazione Terraferma da cui mi dissocio con fermezza. Non si può parlare di questi temi con tale leggerezza. Quanto successo 77 anni fa, le terribili violenze che sono state esercitate su donne uomini e bambini dai Goumiers sul nostro territorio, resta un crimine di una portata tale da rimanere ancora oggi una ferita aperta».
I crimini dei Goumiers
Quelli compiuti dai Goumiers nelle 50 ore di “libertà” concesse dal generale Juin sono stati dei crimini contro l’umanità, che nessuno però ha avuto il coraggio di riconoscere e di far riconoscere in 80 anni. Le Marocchinate sono note in tutto il mondo e, con esse, le indicibili sofferenze della popolazione civile. (Leggi qui Ci voleva un porno per ricordare la tragedia delle 60mila ciociare violentate).
Una scelta indifendibile quella di illuminare Rocca Janula del blu della Francia (nazionale al cui seguito combattevano le truppe marocchine). Una scelta che ha scatenato indignazione, vergogna e rabbia. Oltre ad un dibattito politico culminato con la richiesta di dimissioni del sindaco Enzo Salera.
Ora, sicuramente Enzo Salera sarà chiamato a formulare delle scuse (lo ha già fatto) ma pure a prendere provvedimenti. Perché chi ha concepito tale genialata deve perlomeno andare a studiare la storia e a capire che la superficialità non può essere tollerata quando si tratta di vicende del genere.
L’indignazione come strumento
Ma detto tutto questo, vale la pena di sottolineare anche altro. Vale a dire che il dibattito politico in provincia di Frosinone si scatena esclusivamente su temi storici o culturali di alto livello. Dall’omotransfobia alle Marocchinate. Conservare il senso della storia va benissimo. Ma c’è pure il piano dell’amministrazione normale e quotidiana degli enti locali. Ci sono cioè, a livello di Comuni, l’urbanistica, i lavori pubblici, le manutenzioni, i servizi sociali. Il dibattito su questi argomenti non esiste. (Leggi qui Ciociaria senza anticorpi contro la pandemia economica).
Ci sono finanziamenti e progetti che chiamano in causa la Regione Lazio e anche la Camera e il Senato. Ma neppure di questo di parla mai. Ci sono le emergenze sanitarie ed economiche legate alla pandemia da Covid-19. Ma nemmeno di questo politici e amministratori parlano molto. Tutti preferiscono scatenarsi sui temi di grande spessore e levatura. Perché attraverso questi temi si arriva al grande pubblico e si ribadisce la propria vocazione culturale e politica. Il che va benissimo.
Poi però l’amministrazione vera e oscura negli enti locali è riservata a pochissimi.