Il segretario Nicola Zingaretti si sbilancia su una nuova fase del partito dopo le regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ma bisognerà capire quali sono gli obiettivi e le strategie interne. In provincia di Frosinone invece è tutto al rallentatore ed estremamente complicato. Ma non si può perdere ulteriore tempo.
“Noi stiamo combattendo per vincere in Emilia Romagna e Calabria. È chiaro che subito dopo, il Pd dovrà aprire una grande riflessione. Non ho paura a dirlo: anche un congresso per rifondare un grande progetto politico e cambiare”. Lo ha detto Nicola Zingaretti nel salotto di Bianca Berlinguer.
Nemmeno il tempo, per quelli a casa, di riprendersi dal colpo. Zingaretti ha aggiunto: “Io mi fido ma voglio un’agenda di governo che sia fatta di cose non di polemiche. Se avessimo un’alleanza con persone che non si sentono avversari ma alleati, andrebbe meglio. Conte ha detto una cosa da sottoscrivere: non si va avanti al buio. A gennaio bisogna vedere se ci sono punti d’accordo e si va avanti. Se le scelte le facciamo insieme, noi stappiamo lo spumante”.
Ora gennaio sarà un mese complicatissimo tra verifica di governo, elezioni in Emilia Romagna e possibile annuncio di un ulteriore congresso del Pd. L’ultimo, quello che ha incoronato Nicola Zingaretti, si è svolto nel marzo di quest’anno, con le primarie. Ma davvero al Pd serve un nuovo congresso?
Dipende da che tipo di congresso. Base Riformista di Luca Lotti e Lorenzo Guerini potrebbe candidare un proprio uomo alla segreteria, si parla del sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Quanto a Zingaretti, si ricandiderebbe lui o lancerebbe Andrea Orlando? Un’ipotesi che potrebbe stare in piedi dal momento in cui il Pd uscisse profondamente rinnovato dal Congresso: capace di superare una volta per tutte gli ostacoli che i è costruito da solo in questi anni.
Ma davvero il Pd ha bisogno di un congresso di questo tipo? Probabilmente no. Magari i Democrat dovrebbero cercare di capire quale tipo di alleanza costruire, magari cercando un dialogo diverso con le Sardine e con una parte del Movimento Cinque Stelle.
In attesa di capire cosa succederà, in provincia di Frosinone il congresso dovrebbe svolgersi in tempi rapidi invece. Intanto perché sono passati molti anni dall’ultimo e poi per il fatto che i Dem hanno bisogno di capire quali sono gli attuali rapporti in campo dopo il passo di lato di Francesco De Angelis. Altrimenti si rischia il paradosso che a livello nazionale si viaggia al ritmo di un congresso all’anno e dalle nostre parti di uno ogni quattro o cinque anni. Una controtendenza sinceramente assurda.