Il sondaggio di Ipsos evidenzia una situazione interessante, anche se niellatrici non ci sono troppi scostamenti. Sorprese invece nel grado di fiducia nei leader. Boom di Speranza, risale Di Maio.
I sondaggi al tempo del Coronavirus premiano il Governo, su questo non c’è dubbio. Anche se i numeri oscillano molto tra una rilevazione e l’altra. Qualche giorno fa i dati di Ixé per CartaBianca di Bianca Berlinguer. (leggi qui Il Pd “vede” la Lega, continua la rimonta di Zingaretti). Ora quelli di Ipsos per il Corriere della Sera. Nando Pagnoncelli, direttore di Ipsos Italia, ha spiegato: «L’indice di gradimento dell’esecutivo oggi si attesta a 56, quello del premier Giuseppe Conte al 61, aumentando rispettivamente di 14 e 13 punti rispetto a un mese fa e raggiungendo i valori più elevati dall’insediamento».
«Anche i giudizi sui leader politici fanno tutti registrare un aumento – ha scritto Pagnoncelli – a conferma di un atteggiamento meno ostile manifestato dai cittadini nell’attuale situazione di emergenza sanitaria». Giorgia Meloni aumenta di 4 punti a quota 41, scavalca Matteo Salvini che si attesta a 39 (+1); al terzo posto balza il ministro della Salute Roberto Speranza con 33 (+12), seguito da Dario Franceschini con 32 (+1), Nicola Zingaretti con 30 (+1) e Luigi Di Maio a quota 27 (+8 punti). Forse sono proprio gli 8 punti in più del ministro degli esteri a colpire maggiormente. Ma ci sono pure altre sorprese. Il ministro Alfonso Bonafede con 24 (+5), Silvio Berlusconi e Teresa Bellanova, appaiati a 23 (entrambi con +4); infine Vito Crimi con 21 (+4) e Matteo Renzi con 13 (+3).
Quanto alle intenzioni di voto, Nando Pagnoncelli ha sottolineato pochi stravolgimenti. Rilevando: «Nel complesso, le due principali forze di governo sono in leggera crescita e il centrodestra è stabile».
La Lega è ancora al primo posto con il 31,1% dei consensi (-0,5), seguita dal Pd al 20,6% (+1), dal M5S al 15,3% (+1,3), quindi Fratelli d’Italia stabile al 13,3%, Forza Italia al 6,8% (+0,5), Italia Viva stabile al 3,5%.
Il Corriere della Sera analizza: «Quanto alle intenzioni di voto, il crescente e significativo apprezzamento per il governo non sembra avere riflessi di analoghe dimensioni sulle scelte degli elettori: la maggior parte degli italiani si sente rassicurata dal fatto che nell’emergenza il Paese abbia una guida nei confronti della quale esprime fiducia ma, con poche eccezioni, si mantiene fedele al proprio Partito».
Su Nazione-Resto del Carlino-Giorno Antonio Noto, direttore di “Noto Sondaggi”, ha invece sottolineato che aumenta la sfiducia nell’Europa. Affermando: «Il 72% dice che al momento non ha contribuito in alcun modo a fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso nel nostro Paese. Il dato più allarmante è che per il 77% nei prossimi mesi non cambierà nulla, cioè il rapporto con l’Ue rimarrà conflittuale ma non porterà benefici all’Italia». Una sfiducia verso l’Europa che ormai pervade anche gli europeisti più convinti.
Al di là delle oscillazioni dei sondaggi, bisognerà vedere che tipo di scenario sanitario, economico e sociale ci sarà al termine della pandemia. Da un lato il mantra della Lega e di Fratelli d’Italia, “Prima gli Italiani”, potrebbe fare breccia anche in assenza delle tensioni sull’immigrazione. Sotto un altro punto di vista bisognerà vedere proprio quale ruolo giocherà l’Europa. Se è quella degli ultimi giorni, allora il Partito Democratico dovrà riconvertire in fretta la sua impostazione.