Il vescovo minaccia la scomunica: spuntano le foto con il cardinale

Dopo la minaccia di scomunica affissa domenica nelle chiese della diocesi di Sora - Cassino spuntano le foto del "sedicente prete non appartenente alla chiesa cattolica" in compagnia di un cardinale vero. Accompagnava due deputati: Zicchieri e Gerardi (Lega). Che l'avevano difeso quando era scoppiato il caso della sua presenza nella chat del direttivo.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Le foto risalgono al 7 novembre 2018. È mattina e nell’appartamento sono presenti quattro persone. Sono nell’alloggio privato di Renato Raffaele Martino, cardinale di Santa Romana Chiesa, protodiacono della Santa Sede, titolare di San Francesco di Paola ai Monti, gran priore del Sacro Ordine Militare Costantiniano di San Giorgio. Sua Eminenza ha alle spalle ha una onorata carriera diplomatica in Asia: negli anni Ottanta è stato pro Nunzio apostolico in Thailandia, delegato apostolico in Laos, Malesia, Brunei, Singapore, poi fino al 2002 è stato osservatore permanente della Santa Sede presso l’Onu. Come tutti i cardinali cattolici al compimento degli 80 anni, nel 2012, è uscito dal numero dei cardinali elettori.

Nella sala degli ospiti di quell’appartamento romano, accanto a Sua Eminenza il cardinale Martino, c’è un uomo vestito da sacerdote: indossa la il classico calzone con il maglioncino neri e da quest’ultimo spunta il colletto talare bianco. Quell’uomo è il signor Maurizio Raimondo, in quel periodo consigliere spirituale della Direzione Provinciale della Lega di Salvini Premier a Frosinone. È l’uomo che con la sua presenza ha scatenato la ribellione all’interno del gruppo dirigente leghista frusinate: costringendo ad intervenire due parlamentari ed un coordinatore provinciale per sedare lo scontro. (leggi qui Scontro nella Lega per il padre spirituale imposto al Direttivo provinciale)

Il signor Maurizio Raimondo è la persona alla quale si riferisce la lettera affissa domenica scorsa alla porta di tutte le chiese della diocesi di Sora – Cassino – Aquino – Pontecorvo. La lettera con cui il vescovo Gerardo Antonazzo minaccia di scomunica coloro che seguono le celebrazioni del “sedicente ministro non appartenente alla Chiesa Cattolica né in comunione con Essa“. Perché nonostante l’abito il signor Maurizio Raimondo non è un prete di Santa Romana Chiesa e nemmeno di una religione che sia in comunione con la Chiesa Cattolica.

Cosa ci faceva allora, vestito come un prete cattolico, nell’alloggio privato di un cardinale in pensione, con il Cupolone di San Pietro in vista alle spalle? Quel 7 novembre il signor Maurizio Raimondo accompagnava in visita privata da Sua Eminenza il cardinale Renato Raffaele Martino due parlamentari: l’onorevole Francesco Zicchieri di Terracina, eletto deputato a Frosinone, uno dei sei vice capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati; l’onorevole Francesca Gerardi di Pontecorvo, eletta nel collegio proporzionale Frosinone – Latina, componente della VI Commissione a Montecitorio.

Il cardinale li riceve, fa firmare loro il libro degli ospiti d’onore. A ricordo della giornata regala una copia autografa del suo libro Pace e Guerra, con la prefazione di Koichiro Matsuura già direttore generale dell’Unesco.

Allora bisogna capire perché il vescovo Gerardo Antonazzo domenica ha formalmente ammonito chi frequenta “le pratiche di culto presiedute” dal signor Maurizio Raimondoperché siano consapevoli che esse non sono in comunione con la Chiesa Cattolica, se ne allontanino ed evitino che, persistendo nell’errore, incorrano nel delitto di scisma, e di conseguenza nelle pene previste dalla normativa cattolica per tale delitto, in particolare la scomunica“.

O bisogna capire perché sua Eminenza Renato Raffaele Martino cardinale di Santa Romana Chiesa, seppure in pensione, riceva nel suo alloggio un signore vestito come un prete, che rischia di generare uno scisma e portare alla scomunica chi lo segue.

Al tempo della feroce polemica sulla presenza di quel signore all’interno della chat riservata ai dirigenti provinciali della Lega, l’onorevole Gerardi aveva difeso il ruolo e la presenza di Maurizio Raimondo, che impartiva benedizioni e parole di conforto. E per questo in molti lo avevano scambiato in buona fede per un prete cattolico. Gli aveva chiesto scusa per le accuse per le perplessità sollevate dal consigliere comunale di Frosinone Thaira Mangiapelo. Sul caso era sceso il silenzio dopo l’intervento del vescovo Antonazzo a seguito dell’articolo di Alessioporcu.it (leggi qui E la Chiesa lascia a piedi il Carroccio: «Il vostro P Maurizio non è un prete cattolico»)

Ora la visita concessa dal cardinale Raffaele Martino riapre la polemica. Soprattutto i dubbi.