La Lega non vota Forza Italia e resta fuori dal Cal

Lo scontro interno al centrodestra. In Ciociaria FdI e Forza Italia tengono fuori la Lega. Il caso della votazione al Cal. Dove il carroccio non ha mantenuto il patto su Florenzani. la rappresaglia azzurra. Intanto a Latina assicurano che sia stato Fazzone e non volere l'accordo unitario: lasciando Lega e FdI insieme su Acqualatina

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Sarebbe piaciuto al professor Emil Kraepelin. Al celebre psichiatra tedesco che per primo introdusse il concetto della schizofrenia, avrebbero appassionato molto le dinamiche che in questi giorni stanno unendo e avvelenando il centrodestra nel Sud del Lazio. A Latina Fratelli d’Italia e Lega fanno quadrato e mettono fuori da Acqualatina Forza Italia che la considerava un suo fortino. Secondo un’altra vulgata: Forza Italia non ha voluto accettare il patto a tre ma ha preferito tentare il tutto per tutto. Rimanendo con niente. A Frosinone invece Fratelli d’Italia e Forza Italia fanno quadrato: e la Lega resta fuori dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio delle Autonomie Locali.

Di materiale per l’analista ce n’è parecchio.

Ciociaria, asse FdI – Forza Italia

Gianluca Quadrini con il presidente Antonello Aurigemma

In Ciociaria l’asse è tra FdI e Forza Italia. Lo dimostrano le evidenze. La prima e amministrativamente più grande è quella che ha condotto alla nuova governance della Saf, la società pubblica composta dai 91 Comuni della provincia di Frosinone per gestire lo smaltimento dei rifiuti. L’elezione del presidente Fabio De Angelis (FdI) nasce da un dialogo tra Fratelli d’Italia e Forza Italia con il Partito Democratico. Al quale la Lega non partecipa. Una vulgata vuole che abbia scelto di restare fuori, un’altra sostiene che ce l’abbiano tenuta.

Una situazione che si è ripetuta in mattinata: al momento di votare i nuovi vertici del Cal: il presidente, due vice, tre segretari. (Leggi qui: Ufficio di Presidenza del Cal, l’accordo c’è).

L’accordo limato e puntellato questa mattina era stato raggiunto da giorni: 3 al centrodestra e 3 al centrosinistra. Nello specifico: il presidente a Fratelli d’Italia, un vice ciascuno a Forza Italia e Partito Democratico; un Segretario alla Lega e due al Pd. Nella rifinitura del mattino vengono indicati i nomi: Gianluca Quadrini indica per il Partito di Antonio Tajani il nome del consigliere Giammarco Florenzani di Torrice come vicepresidente del Cal.

L’accordo salta

Gianluca Quadrini con Giammarco Florenzani subito dopo l’elezione a vicepresidente del Cal

Solo qualche minuto di ritardo rispetto alle 10.30 programmate ed il Presidente del Consiglio Regionale del Lazio Antonello Aurigemma apre presso la sede di via della Pisana, i lavori della seduta d’insediamento del Cal. Il tempo dei convenevoli e si piazzano urne e seggio. Non si vota in blocco ma ogni elezione ha una votazione a sé stante.

La prima votazione è per individuare il nuovo presidente. L’accordo prevede che sarà Luisa Piacentini (FdI) consigliera comunale di Marano Equo (Roma). Viene eletta presidente del Cal alla seconda votazione, con 33 voti su 34 votanti. È stato necessario un secondo voto in quanto alla prima chiama la candidata s’era fermata a 20 voti: il quorum era a 21 (la maggioranza assoluta dell’Assemblea). Già vicepresidente nella scorsa consiliatura, Luisa Piacentini è anche componente del Consiglio direttivo di Anci Lazio.

Arriva il momento di eleggere i due vicepresidenti dell’Assemblea: l’accordo è per il consigliere di minoranza Giammarco Florenzani (FI) di Torrice ed il sindaco di Capranica (Viterbo) Pietro Nocchi (Pd). È su questa votazione che si sfascia tutto e gli accordi saltano: perché Florenzani viene eletto ma solo con i 17 voti del suo Partito (Forza Italia) e quelli di Fratelli d’Italia; la Lega piazza i suoi 4 voti sul sindaco di Torrice, Alfonso Santangeli. Nocchi invece viene eletto con 14.

La Lega è fuori

Le fasi della votazione

Gianluca Quadrini non se la tiene. Se la Lega non vota il suo uomo allora Forza Italia non vota l’uomo della Lega per la Segreteria. E sposta i suoi voti su FdI: eleggendo un altro Consigliere segretario per la formazione di Giorgia Meloni lasciando senza niente la Lega.

Alla fine vengono eletti Vincenzo La Pegna (FdI) consigliere comunale di Aprilia, con 13 voti; Aura Contarino (Pd) consigliera comunale di Cisterna di Latina con 8 voti; Marco Benedetti (Pd) sindaco di Mentana anche lui con 8 voti. La Lega ha votato Chiara Simonetti, consigliera comunale di Ascrea (RI): a lei sono andati solo 6 voti: insufficienti per eleggerla.

Forza Italia non ha voluto

Claudio Fazzone (Foto: Alessia Mastropietro © Imagoeconomica)

Sul caso di Acqualatina è stato determinante il voto del sindaco di Aprilia. Ora la società dell’acqua e della depurazione è governata da un patto Fdi – Lega che tiene fuori Forza Italia. (Leggi qui: Acqualatina, vince l’asse FdI – Lega).

Ma c’è anche una seconda versione della votazione. Secondo la quale Fratelli d’Italia ha fatto di tutto per tenere aperto un canale di dialogo con Forza Italia ed il Coordinatore Regionale Claudio Fazzone. Un canale che prevedeva una ripartizione a tre fra i componenti del centrodestra: un Consigliere d’Amministrazione ciascuno a Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. L’ambasciatore incaricato di definire i dettagli viene indicato in Lanfranco Principi, sindaco di Aprilia. È lui a dover mediare: perché ha capacità di dialogo con i protagonisti dei due fronti, evitando tensioni.

Ma Forza Italia, secondo questa versione ha detto no, preferendo tentare la scalata insieme al centrosinistra. Che alla fine però s’è diviso: i quattro Comuni ciociari che sono nell’Assemblea di Ato4 hanno votato per la maggioranza vincente.

Ora ci sono le Europee: sarà una conta all’ultimo voto. A quel risultato sono legati i futuri assetti della Giunta regionale del Lazio dove Forza Italia reclama almeno un assessorato in più da togliere alla Lega. Un altro fronte: tutto interno al centrodestra.