Latina dove si riciclano le idee e fanno resuscitare Andreotti

Una città che guarda al passato. E ricicla, come moderna, un'idea che risale ai tempi di Andreotti, su cose che ormai non esistono più. Mentre a due passi, a Frosinone, giocano in Serie A

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

A Latina non si butta niente in fatto di idee. Anzi le idee a Latina sono come il vetro: si riciclano all’infinito. In questi giorni la sfida è su una idea del 1988: avete capito bene di 35 anni fa. È il premio Latina per il tascabile.

Direte: ma cosa è il tascabile? Sono i libri formato piccolo che negli Anni 70 del secolo scorso erano leader del mercato, perché erano piccoli nel formato ed il loro nome deriva proprio dal fatto che si potessero tranquillamente mettere in tasca e leggere nei vari momenti liberi della giornata: alla fermata del bus, in attesa del treno, tra una pratica e l’altra. Insomma, la lettura usciva dal salotto di casa, niente copertina rigida ed ingombro ridotto.

Ora i tascabili non esistono più. Tranne che per i politici di Latina che si ostinano a pensarli vivi.

Pedrizzi e la resurrezione del Tascabile

Recupera l’idea l’ex senatore Riccardo Pedrizzi che viene ospitato dal sindaco Matilde Celentano. Ne parlano con ardore, amore come si parlerebbe di una Isotta Fraschini in tempo di auto elettriche. Direte: si sono resi conto del tempo che fugge? Neanche per niente. La prova?

Eccola. Un ex assessore Patrizia Fanti via stampa dichiara: mi hanno rubato l’idea e lancia anatemi su una cosa che non c’è ma c’era 35 anni fa. Naturalmente l’idea del premio ai libri in edizione tascabile non era sua ma di due audaci signori Ferrarese e Castagnina che per assicurarsi il successo dell’ iniziativa diedero la presidenza al divino Giulio, si Giulio Andreotti che fece la differenza.

Ora il tascabile non esiste più, Andreotti è dipartito e non sostituito e a Latina parlano di niente. Nel contempo i vicini ciociari giocano in serie A: battono il Torino sotto la Mole e per nulla stanchi dei supplementari regolano senza patemi d’animo un Empoli di lungo corso. (Leggi qui: La Generazione Z spinge il Frosinone verso il sogno).

Differenze di particolari a Latina stanno a ieri, gli altri già a domani. E zio Giulio non risorgerà nonostante la vicinanza a Dio