Le opposizioni si fanno in tre: Salera stira la fascia bis

Il tavolo dell'opposizione si fa in tre, al suo posto ci sono tre tavolini. Leone rompe sulle primarie. I civici e i Partiti prendono strade separate, almeno fino ad un eventuale ballottaggio. Ecco chi si vuole candidare. Salera non ha gli incubi

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il tavolo dell’alternativa si rompe in maniera definitiva. L’incontro all’Hotel “Il Boschetto” tra i Partiti di centrodestra ed i civici segna la rottura finale. Il sindaco Dem Enzo Salera può iniziare a stirare la fascia da indossare per il suo mandato bis: quanto sia per suo merito lo diranno i voti nelle prossime Comunali, quanto sia per il demerito dei suoi avversari è un dato di fatto. Non sono riusciti nemmeno a trovare una sintesi, costruire un’alleanza da contrapporgli.

Nelle ore scorse il commissario del circolo di Fratelli d’Italia Fabio Tagliaferri ci ha riprovato per l’ennesima volta: ha riunito tutti i Partiti di centrodestra dalla Lega a Forza Italia passando per Noi Moderati e Udc. Al tavolo ha portato tutte le anime dei civici oggi all’opposizione: da un lato la compagine capitanata da Benedetto Leone, dall’altra quella di Armando Russo e Giuseppe Golini Petrarcone.

Risultato: il tavolo che doveva proporre un’alternativa nemmeno è riuscito ad essere tavolo. È a malapena tre tavolini.

Mediazione e rottura

Giuseppe Golini Petrarcone e Benedetto Leone

I tentativi di raggiungere una sintesi ci sono stati. Li ha messi in campo non soltanto Fabio Tagliaferri: anche l’area dell’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone. Sono stati proprio i petrarconiani  quelli che hanno cercato una sintesi tra le due visioni completamente opposte: da un lato quella dei Partiti, che intendono scegliere il candidato sindaco facendo la sintesi in un tavolo politico, schierando la stessa alleanza che ha vinto le Regionali tenendo insieme Fratelli d’Italia – Lega e Forza Italia. Dall’altro lato i civici Benedetto Leone e Giuseppe Sebastianelli che hanno continuato ad insistere sulle Primarie come unica soluzione vincente per scegliere il leader da contrapporre al sindaco uscente Enzo Salera. 

I civici di estrazione petrarconiana hanno tentato di convincere i civici di centrodestra a convergere sulla linea dei Partiti. Allo stesso tempo hanno chiesto a Tagliaferri di tenere  in maggiore considerazione l’ipotesi delle Primarie nel caso in cui non fossero riusciti in breve tempo a raggiungere una soluzione unitaria. Dall’una e dall’altra parte nessuno ha voluto cedere nulla: soprattutto il fronte capitanato da Leone e Sebastianelli ha spiegato che senza le primarie non c’erano condizioni per andare avanti.

Dopo alcune ore di discussione, un po’ alla volta ognuno ha abbandonato il tavolo. “Difficilmente torneremo ad incontrarci, non ci sono le condizioni, noi abbiamo provato a mediare ma non c’è stato verso di giungere ad una soluzione” spiega Armando Russo evidenziando che il loro progetto civico va avanti per la sua strada. È rottura.

ognuno per la sua strada

Fabio Tagliaferri

Allo stesso modo procederà per la sua strada anche il progetto dei civici di centrodestra: avanti con le Primarie. Avanti senza i Partiti di centrodestra.

Lega, Fdi, Forza Italia, Udc e Noi Moderati continueranno invece ad incontrarsi con il commissario Fabio Tagliaferri per definire un candidato sindaco di area da contrapporre al sindaco uscente. Metteranno in campo un progetto politico. Forse.

Perché ‘forse‘. Perché adesso si vedrà se almeno il centrodestra procederà unito. Oppure qualcuno si sgancerà dalla coalizione ed andrà con uno degli altri gruppi. Gli occhi sono puntati sulla Lega: nessuno dei vertici ha risposto al telefono di Fabio Tagliaferri da quando è stato nominato commissario a Cassino; nessuno ha sentito l’esigenza di mandargli almeno un messaggino di auguri. Lega e FdI sono ai ferri corti su quasi tutti i fronti: per contarsi e stabilire chi è a guidare la coalizione. Se il risultato è quello registrato in queste ore, resta da capire non tanto chi guida ma verso dove vogliono andare.

I nomi dei candidati

Laura Borraccio

Ma chi sono i candidati? Finalmente qualche nome è stato fatto. L’area dell’ex Coordinatore provinciale di Italia Viva Salvatore Fontana vuole candidare ancora una volta Giuseppe Golini Petrarcone. L’area di Benedetto Leone registra l’intenzione di andare alle primarie espressa dall’aspirante sindaco Giuseppe Sebastianelli e dall’aspirante sindachessa Laura Borraccio.

Questi sono ad oggi i nomi intorno ai quali costruire la coalizione con cui impedire il mandato bis ad Enzo Salera. Se nelle settimane scorse si fantasticava di un Maradona della politica ad oggi si veleggia intorno ad autorevoli Luther Blisseet o Egidio Calloni.

Obiettivo ballottaggio

Salvatore Fontana

Nei Partiti del centrodestra non ne fanno un dramma e non si dicono affatto sorpresi, come se il copione fosse già scritto: “Magari ci incontreremo al ballottaggio” spiegano. Avevano la certezza che sarebbe finita così da quando la settimana scorsa una parte dei civici si è riunita al Kairos di Salvatore Fontana. E lì qualcuno dei quadri della Lega c’era. L’impressione è che ognuno stia giocando una partita diversa.

Una delle partite è isolare Fratelli d’Italia e ribadire che Cassino è un feudo di preferenze leghiste. Un’altra delle partite è sperare che si arrivi al ballottaggio per poter correre subito in soccorso del vincitore designato proponendogli il proprio appoggio. Una partita a parte è quella di Fratelli d’Italia e Forza Italia: i primi, cinque anni fa avevano eletto zero consiglieri e se ora portano in Aula un paio di nomi hanno vinto; altrettanto Forza Italia di cui per cinque anni nessuno s’è accorto: se porta una sua pattuglia in Sala Consiliare ha centrato il bersaglio.

Uno invece ha già vinto. È Fabio Tagliaferri. L’avevano mandato a Cassino con la mission di pacificare il Partito: non vola più una mosca, le fazioni hanno smesso di litigare. Gli avevano chiesto di unificare i Partiti del centrodestra: per paradosso la rottura di queste ore sancisce proprio l’unità dei Partiti di centrodestra.

Mistero Carroccio

Tuttavia resta un grande punto interrogativo per quel che riguarda la Lega. Ovvero? L’invio di Tagliaferri a Cassino è stato letto come un gesto ostile nelle file del Carroccio: il segnale che si puntasse alla leadership.

Al momento, l’unica certezza, è che il tavolo dell’alternativa si è rotto ed al suo posto ci sono tre tavolini. Con molta probabilità non si riunirà mai più almeno fino ad un eventuale ballottaggio. Enzo Salera dorme tranquillo.