L’entusiasmo di Cerquozzi per una Veroli a cui serve una squadra

Continuità ed innovazione per il team messo a regime dalla consigliera uscente con delega alla Cultura che appoggia Germano Caperna

Piero Cima-Sognai

Ne elegantia abutere

Lavoro di squadra e senza leaderismi. Per mettere in rete ed a sistema pensieri, progetti ed esperienza, collegati in ogni step da un entusiasmo che diventa cemento. E che smette i panni dell’orpello, dell’aggiunta così, tanto perché in campagna elettorale entusiasti lo devono essere tutti. Magari per forza. Francesca Cerquozzi la sua proposta elettorale per la Veroli che vede e che andrà al voto amministrativo a giugno l’aveva messa a punto settimana per settimana, mese per mese, riunione dopo riunione.

E nel dare vita alle “connessioni forti” della sua “Rete Democratica” non aveva trascurato nessun particolare, di sostanza e di forma. La supportano la rete di Denis Campoli, il Movimento Cinquestelle ed il “suo” Pd, con le tessere messe in cassetto per chi ne avesse. Perciò con una consapevolezza, ferma e “sofferta” al contempo: per il voto che darà un nuovo assetto di Sindaco, Consiglio e Giunta a Veroli i Partiti dovevano arretrare, saltare un giro di giostra e cedere il passo ad una territorialità in purezza.

Quel valore aggiunto che ha portato la consigliera uscente con delega alla Cultura a non concepire mai la politica come leaderismo. Ed a sostenere la piattaforma civica che mette in lizza come primo cittadino Germano Caperna.

“Non la mia lista, ma un gruppo”

Una consapevolezza, quella di Cerquozzi, ferma perché il civismo è un atto di rispetto verso gli elettori. Una delega in bianco alle migliori espressioni pubbliche della comunità per mettere a fuoco in team paritario i bisogni della stessa senza distorsioni focali di bottega. Sofferta ma solo in senso figurato perché quando si ha un battage politico attivo come quello che ha lei “riporre la bandiera” è sempre un atto di rinuncia. Giusto, beneaccetto e necessario, ma non per questo ipocritamente indolore. Di questo ed altro Cerquozzi ha avuto bisogno di parlare, anzi di rispondere.

Partiamo dall’ovvio, la sua è una lista civica inserita in una piattaforma civica: i partiti arretrano perché lasciano spazio ai territori o perché i territori già non seguivano più i partiti?

“Parto anch’io dall’ovvio: questa non è la ‘mia lista’, ma un gruppo straordinario fatto di ragazze e ragazzi, da persone di esperienza, dirigenti di Partito, rappresentanti civici, associazionismo e società civile. Una squadra bellissima, in grado di coniugare espressione e centralità del territorio con la rappresentanza politica. Una lista nata per unire, che punta sulle cose da fare, sulle scelte strategiche per Veroli, sulla qualità del governo locale”.

“Quindi nessuna scelta rinunciataria dei Partiti, ma un passo in avanti, che mette la politica in sintonia con il tempo che viviamo. Ci vedrete presto all’opera, ascolterete le nostre idee, saremo riconoscibili per battaglie e proposte che parleranno di lavoro, sviluppo, ambiente, politiche sociali”.

Lei ha una lunga esperienza di amministrazione in purezza, specie in ambito della promozione e valorizzazione della cultura. Crede di aver seminato bene? A livello elettorale intendo.

“Onestamente non so cosa sia l’amministrazione in purezza, di certo ce l’ho messa tutta, in ogni ambito, a partire da quello culturale. A Veroli abbiamo dimostrato che fare cultura non è una cosa aleatoria, neppure tanto di nicchia, ma un’attività in grado di far crescere una città anche economicamente. La scorsa domenica sono salita in centro storico ed ho trovato decine di turisti”.

“Abbiamo seminato bene? Penso di si, ma c’è tanto lavoro ancora da fare. Bisogna investire di più e meglio sul piano della comunicazione e della promozione. E trasformare tutto quello che abbiamo realizzato in ulteriori opportunità. La nostra è un laboriosa città di artigiani, commercianti, professionisti e imprenditori. Il lavoro sulla cultura deve diventare un’opportunità soprattutto per loro”.

Il segretario cittadino del Pd, Toni Pironi, ha specificato che questa è una piattaforma che si propone in continuità con l’amministrazione precedente. E’ d’accordo?
Germano Caperna

“Certo. Continuità ma anche innovazione. In questi cinque anni abbiamo fatto un ottimo lavoro che è sotto gli occhi di tutti. Realizzazione di grandi opere, la prima isola ecologica, l’attenzione alle scuole, le risorse intercettate e investite del Pnrr”.

“Il parco avventura a Prato di Campoli, gli investimenti in cultura, il museo nazionale a Palazzo Campanari. Per me, però, tutto questo è un punto di partenza, per cercare di fare sempre meglio. E sono certa che insieme a Germano Caperna riusciremo a dare ancora più lustro alla nostra bellissima città“.

Il claim della civica che lei guida sembra essere doppio: “entusiasmo” ed attenzione assoluta per le contrade. Che significa nel concreto superare il dualismo un po’ “segregazionista” centro-periferia, e in che modo l’entusiasmo potrebbe aiutare a superarlo?

“L’entusiasmo non è una scelta, ma si genera quando si sta in un gruppo che condivide idee, passione, impegno. Quando lo spirito di squadra è autentico. E soprattutto quando le beghe ed i personalismi lasciano il passo al rapporto con i cittadini, alle discussioni sui temi, sui problemi e le soluzioni. Quando bussi alla porta di una famiglia di domenica pomeriggio e chi ti apre ti dice che ti stava aspettando per parlare, suggerire, sapere. E soprattutto quando un gruppo fa politica con il sorriso sulle labbra, ecco lì si sprigiona entusiasmo”.

“E quando dico che si può fare meglio, dico per esempio il rapporto con le contrade. Le nostra contrade non sono solo un luogo fisico, ma straordinarie comunità, che hanno bisogno di opere, ma anche di sostegno. Per le attività, per la socialità, per la crescita collettiva. Per esempio, l’estate verolana non sarà più solo al centro, ma insieme alle storiche manifestazioni si uniranno iniziative nelle diverse zone di Veroli”.

Ci spieghi perché molti giovani e buona parte dell’associazionismo hanno scelto di sostenere attivamente il suo progetto.
Veroli, Piazza Mazzoli (Foto © Ciociaria Turismo)

“Perché stanno vedendo in noi la voglia di fare. La concretezza e la voglia di recepire. Ha presente una spugna? Vogliamo assorbire idee, elaborarle, renderle attuabili“.

La nostra non sarà l’esperienza di sedici persone e dei loro sostenitori, ma un grande percorso collettivo, una comunità unita che cresce ogni giorno”.