Maura cambia le regole di Astral, in campo contro il dissesto

Tutti d'accordo in XII Commissione: sulle strade della Regione Lazio in dissesto idrogeologico deve intervenire Astral. Lo prevede la nuova Legge Maura

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

Una legge e sette articoli: per cambiare le regole d’ingaggio e stabilire che Astral dovrà fare la sua parte nella difesa del suolo regionale. Come i Consorzi di Bonifica che difendono i canali ed evitano di far finire sott’acqua i campi del Lazio quando piove fino a diluviare. Ora si prepara a cambiare la sua mission anche Astral, l’agenzia regionale per le strade. La legge l’ha presentata il Consigliere Daniele Maura (Fratelli d’Italia) di Giuliano di Roma. E oggi stata esaminata in XII Commissione quella che si occupa di “Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione”.

Intorno al tavolo sono stati chiamati Luca Di Stefano (presidente della Provincia di Frosinone); Gerardo Stefanelli (presidente della Provincia di Latina); Roberta Cuneo (presidente della Provincia di Rieti); Alessandro Romoli (presidente della Provincia di Viterbo); Roberto Gualtieri (sindaco della Città metropolitana di Roma Capitale); Riccardo Varone (presidente di Anci Lazio); Antonio Mallamo (presidente di Astral Lazio).

Il mondo cambia, mission diversa

Un’audizione per una prima valutazione  della proposta di legge regionale n°63 del 10 agosto 2023. Punta a modificare due altre normative regionali: la 53 del 1998 sulla difesa del suolo e la 12 del 2002 con cui è stata costituita l’azienda stradale Lazio – Astral Spa.

La legge 63 è stata presentata dal Consigliere regionale Daniele Maura ed è stata sottoscritta poi anche dai Consiglieri Alessia Savo (Frosinone) ed Enrico Tiero Latina), tutti di FdI.

 Il tema lo ha illustrato brevemente in apertura di seduta lo stesso Consigliere proponente. È quello di modificare gli accordi tra Regione e Astral per rendere più efficaci le modalità di intervento in casi di dissesto idrogeologico sulle le vie prospicienti le strade regionali. Si parte da un dato oggettivo. Ogni anno il maltempo ed i cambiamenti del clima determinano dissesti sulla rete viaria regionale. Causando disagi, disservizi, costi per la riparazione.

Conoscere per prevenire

Daniele Maura

In base al testo della legge regionale proposta da Maura una approfondita conoscenza del territorio ed una manutenzione mirata possono prevenire una parte dei danni e dei disagi. Spesso i versanti in dissesto ed a rischio di caduta massi, valanghe, slavine appartengono a privati o Enti locali: toccherebbe a loro la riparazione ma né gli uni né gli altri hanno i soldi per farle. Determinando così gravi ritardi per il ripristino, consolidamento e monitoraggio.

Una soluzione può essere – secondo la legge presa in esame oggi in Commissione – quella di consentire che la Regione si avvalga dell’Azienda stradale Lazio -Astral S.p.A. – in virtù della sua consolidata esperienza nella progettazione e nella realizzazione di opere. Sia per dotarsi in tempi brevi di un’analisi dettagliata dello stato dei versanti sulla rete stradale Astral e sia per individuare quelli ad elevato rischio di dissesto. Ma anche per per la progettazione e realizzazione degli interventi eventualmente necessari.

In sede di audizione ha detto si anzitutto l’ingegner Antonio Mallamo, presidente di Astral Lazio. Le modalità di intervento però vanno snellite – ha detto Mallamo – “poiché così articolate fanno sì che si debba intervenire sempre in modalità di urgenza, quando il danno nella maggior parte dei casi si è già prodotto”.

Tutti intorno al tavolo 

Cantiere Astral

La Provincia di Roma ha più di duemila km di strade, ha fatto notare la delegata ai problemi della viabilità e infrastrutture  della Città metropolitana e Roma capitale. Per cui va più che bene ciò che dice Astral sulle modalità di intervento, che devono essere più celeri. D’accordo con la sua collega anche l’altro rappresentante di Città metropolitana di Roma, delegato alle problematiche ambientali. E via libera anche da parte della provincia di Frosinone: su quanto ascoltato sia da Astral che dagli altri intervenuti e sulla proposta di legge in generale. 

Anche Riccardo Varone, presidente Anci Lazio, si è trovato ad esprimere un parere favorevole sulla proposta di legge. In particolare, a suo avviso, ci sono fondi per il monitoraggio in questa legge, cosa che facilita la conoscenza del territorio e quindi la predisposizione di correttivi tempestivi. I comuni sono gli organi più direttamente interessati a questo tema, ha fatto notare Varone. 

I sette articoli

La proposta di legge si sviluppa in 7 articoli. In particolare aggiunge un comma 3 bis all’art. 5 sulla realizzazione delle opere di sistemazione idraulico forestale; cosa dice quel comma in aggiunta: prevede che provveda la Regione avvalendosi di Astral – invece che le Province e le Comunità montane come attualmente accade – nei casi in cui le opere riguardino i versanti prospicienti la rete viaria regionale affidata in gestione alla stessa Astral.

Inoltre si prevede la modifica dell’art. 8, comma 2. È quello sulle funzioni della Regione in materia di difesa del suolo, aggiungendo una lettera c sexies). Cosa aggiunge? Che rientrano, tra le altre, in tali funzioni anche quelle per le opere di sistemazione idraulico forestale (previste dal nuovo comma 3 bis dell’art. 5) nonché tutte le altre tipologie di opere di consolidamento e difesa riguardanti i versanti prospicienti la rete viaria regionale di competenza di Astral; la Regione realizza tali opere attraverso la stessa Astral.

La proposta di legge modifica inoltre la Legge 12/2002 con la quale è stata costituita l’Azienda stradale Lazio Astral S.p.A.. In che modo? Aggiunge all’Articolo 2 Comma 1 (quello che elenca le funzioni dell’Azienda) anche quelle sugli studi e sulle opere di difesa e consolidamento dei versanti prospicienti la rete viaria di sua competenza. Funzioni che la proposta di legge prevede di affidare ad Astral.

La copertura

Infine, la disposizione finanziaria indica le modalità di copertura delle nuove spese che derivano da quanto previsto dalla proposta di legge (art. 7).

Nello specifico vengono previsti un milione di euro per uno studio dei versanti a rischio dissesto idrogeologico prospicenti la rete viaria. E tre milioni per acquisto sistemi di monitoraggio per le annualità 2023-2025. Inoltre, 15 milioni nelle annualità 2023-2025 per interventi urgenti di rischio idrogeologico su versanti prospicenti la rete viaria.

Dopo l’esame dell’articolato in XII Commissione nelle prossime settimane la proposta di legge verrà portata all’attenzione dell’Aula di via della Pisana, per l’approvazione definitiva.